12 Novembre 2020 – Babboleo

12 Novembre 2020

Covid e crisi socio-economica, Sant’Egidio: “40% di richieste in più negli ultimi mesi”

Un’onda in piena che spazza via ogni cosa, dalle piccole alle grandi certezze, come la spesa quotidiana e il mantenimento di se stessi e della propria famiglia. Così l’emergenza sanitaria da Sars-Cov-2 sta mettendo in ginocchio un già fragile tessuto sociale ed economico. L’allarme arriva direttamente dalla Comunità di Sant’Egidio che fornisce dati angoscianti, come spiega il responsabile della Liguria Andrea Chiappori: “Negli ultimi mesi abbiamo registrato un aumento del 40% delle richieste, abbiamo dovuto aprire altri cinque centri per i pacchi alimentari, da tre siamo passati ad otto”. In questo vortice di malessere e richiesta d’aiuto rientrano anche i cosiddetti “insospettabili“, piccoli artigiani, lavoratori del terzo settore, badanti, lavoratori con contratti precari, una marea umana che fino a pochi mesi fa, prima della pandemia, non avrebbe mai pensato di dover bussare alla porta della Comunità di Sant’Egidio. Ascolta l’intervista completa ad Andrea Chiappori.

Il Parco dell’Aveto porta a scuola pedibus e filosofia “plastic free”

Il Centro di Educazione Ambientale del Parco dell’Aveto sta realizzando con le scuole del proprio territorio un nuovo progetto di educazione ambientale finanziato da Regione Liguria per promuovere iniziative di mobilità sostenibile (pedibus) e ridurre l’uso della plastica nelle scuole.

Il progetto prevede per entrambi i filoni una fase propedeutica di sensibilizzazione, animazione e ingaggio rivolta a tutte le scuole primarie del comprensorio di riferimento, con contatti con le Direzioni didattiche, il corpo insegnanti e le scuole primarie disponibili. Tale fase prevede un passaggio nelle scuole con presentazione (ppt, video) a insegnanti e alunni. Nelle classi si discuterà su cosa è un pedibus e come si possa facilmente realizzare, lasciando il gadget dimostrativo predisposto da Regione e invitando a organizzarne in autonomia. In tale contesto verrà data particolare enfasi agli aspetti di sostenibilità ambientale (mobilità sostenibile, minor inquinamento) legati all’attività, ma si metteranno in evidenza anche gli aspetti salutistici per il benessere dei ragazzi coinvolti (attività motoria) e di maggior sicurezza in relazione alle possibili situazioni a rischio di contagio Covid-19 rispetto ad altre forme di mobilità degli alunni verso la scuola (vantaggi del pedibus: facile distanziamento sociale, attività all’aria aperta). La realizzazione delle attività di pedibus vedrà il coinvolgimento diretto degli alunni della scuola primaria di Carasco e della scuola primaria di Mezzanego, entrambe facenti parte dell’Istituto Comprensivo “Valli e Carasco”.

Per la parte che riguarda il plastic free verranno coinvolte sia le scuole primarie sia le scuole secondarie di primo grado di riferimento. Nell’intervento in classe si discuterà nelle classi sull’urgenza per il benessere del pianeta della diminuzione dell’uso della plastica e sull’importanza di un comportamento responsabile al riguardo da parte di ciascuno, anche nelle proprie attività quotidiane, e su come anche a scuola vada perseguito tale obiettivo, con il traguardo di trasformarsi positivamente in scuola plastic free, potendosi fregiare di tale riconoscimento. In tale contesto verrà data particolare enfasi agli aspetti di sostenibilità ambientale del progetto. Il progetto prevede la consegna a tutti gli alunni di un gadget: una borraccia in alluminio personalizzata, al fine di superare l’utilizzo a scuola di bottigliette per l’acqua in plastica usa e getta, tuttora in usa da parte di molti alunni per la merenda. Tutte le attività saranno condotte secondo le norme anticontagio Covid-19 al momento in vigore, e secondo le relative disposizioni attuative della singola scuola.

La fase di attuazione specifica di questo secondo filone vedrà anche la graduale trasformazione del servizio mensa operante presso la scuola di infanzia di Ne, di cui si avvalgono anche gli alunni della primaria di primo grado, in mensa e refettorio “plastic free”: attualmente infatti tale servizio prevede l’utilizzo di posate e stoviglierie in plastica. Essendo tale mensa dotata di lavastoviglie, si provvederà all’acquisto di stoviglie e posate durevoli, non in plastica, scelte con la collaborazione degli addetti alla mensa e del Comune.

Superbonus, all’Università di Genova un corso per diventare esperti “al 110%”

Si chiama Superbonus ed è, Covid a parte, uno degli argomenti del momento. Si tratta di un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 (ma si parla già di un posticipi fino al 2023), per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Le nuove misure si aggiungono alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (c.d. sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (cd. Ecobonus). Questo provvedimento consente, senza spendere risorse proprie, di ristrutturare la propria casa a condizione di renderla radicalmente più efficiente sotto il profilo energetico e/o più sicura sotto il profilo del rischio sismico.

Per questo l’Università di Genova organizza il corso di perfezionamento: Esperto al 110% – Esperto di gestione della moneta fiscale, aspetti pratici e strumenti operativi necessari alla completa applicazione dei benefici fiscali del 110% previsti dal Decreto Rilancio. Il corso offre un quadro teorico e una preparazione specifica e operativa, favorendo l’acquisizione di competenze necessarie alla realizzazione di progetti ammissibili alla completa applicazione dei benefici fiscali del 110% previsti dal decreto. Per professionisti e neolaureati: un corso completo. Il corso, organizzato dal Dipartimento di Economia, si rivolge non solo a giovani laureati interessati a perfezionarsi nell’ambito, ma anche a professionisti del settore che vogliano completare la loro formazione in materia: amministratori di condominio e di patrimoni immobiliari, commercialisti, consulenti del lavoro, ingegneri, geometri, architetti, avvocati, periti e tutte le figure tecniche del settore.

Sono previste 20 lezioni in streaming online: appuntamenti brevi e studiati in orari compatibili per studenti e professionisti.“Un format innovativo e uno stile informale per una materia così complessa sono i punti di forza di questo percorso” dichiara il Prof. Luca Beltrametti, direttore del corso “I partecipanti potranno non solo acquisire competenze in materia, ma confrontarsi direttamente con i docenti universitari e i massimi esperti del settore ponendo loro domande e casi concreti su cui discutere. La competenza in termini operativi di vari giornalisti del Sole 24ore completano il quadro di questo progetto interdisciplinare, strettamente legato all’attualità e ai bisogni del mercato”.

Per info e iscrizioni: perform.unige.it Sono parte del comitato di gestione: Luca Beltrametti e Laura Nieri del Dipartimento di Economia, Corrado Schenone del Dipartimento di ingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei trasporti, Antonio Brencich del Dipartimento di ingegneria civile, chimica e ambientale, Glauco Bisso e Saverio Fossati, giornalisti del Sole 24ore.

Hard rock e dialetto genovese, che forza! Marco Rinaldi racconta ”Rùzze”

Un connubio inedito ed apparentemente azzardato quello tra le sonorità hard rock e il dialetto genovese, e invece arriva la canzone che non ti aspetti e che spariglia il tavolo.

Si intitola ”Rùzze” (ruggine) il brano di cui è autore il comico e attore genovese Marco Rinaldi, riarrangiato, suonato e cantato dal musicista Roberto Tiranti, altra eccellenza cittadina.

Un pezzo di grande impatto che incorpora splendidamente la forza ruvida del dialetto genovese e la potenza del rock.

Marco Rinaldi ci ha raccontato la storia di questo progetto, di cui ‘Rùzze’ potrebbe essere solo l’inizio.

Digital Divide: grossi problemi nell’entroterra ligure

Ora che la Liguria è entrata nella fascia arancione la didattica a distanza per le scuole superiori è salita al 100%. Ma per una buona didattica online ci vuole una buona connessione internet, cosa che in alcune parti della Liguria non è così scontato.
Del resto in Italia si fa i conti ogni giorno con i ritardi delle infrastrutture telematiche e il “digital divide” che spezza il paese fra zone servite dalla banda larga e quelle non raggiunte, fra città e campagne.
A livello nazionale solo il 76 % delle famiglie dispone di un accesso internet e appena il 75 % ha una connessione a banda larga, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al 2019.
La situazione peggiora notevolmente nelle aree rurali con appena il 68% dei cittadini che dispone di connessione a banda larga nei comuni con meno di duemila abitanti, quindi con quasi 1 famiglia su 3 (32%) che non viene raggiunta, con le conseguenti difficoltà di accesso, ad esempio, alle lezioni on line per i ragazzi.
Nella nostra Regione i problemi piu’ gravi si hanno nell’entroterra, dove alcuni borghi sono praticamente offline; ci sono ampie aree della regione dove è impossibile anche usare il telefono.
“La disponibilità di accessi Internet ad alta capacità – afferma il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri che abbiamo ai raggiunto dai microfoni di Babboleo News – è importante anche per ridurre l’isolamento delle aree più marginali della nostra regione, in modo da permettere a tutti di avere accesso al potenziale che deriva dalle nuove tecnologie: dalla scuola on line ai corsi di aggiornamento a distanza, fino all’agricolltura 4.0 per ottenere un incremento di produttività accompagnata dalla riduzione dei costi e a favore della sostenibilità ambientale, ma anche cogliere le opportunità del turismo nelle aree interne e del commercio on line in questo momento di difficoltà. Le nuove tecnologie digitali sono uno strumento strategico per ripartire da un presente che deve fare i conti con l’emergenza”.

Il giro del mondo in 119 giorni: a bordo di Msc

MSC Crociere ha aperto le vendite per la MSC World Cruise 2023, un’esperienza di crociera che prevede 53 splendide destinazioni in 33 paesi appartenenti a sei continenti, con itinerari che comprendono alcune delle località più suggestive ed ambite dell’Asia.
Lo spettacolare viaggio di 119 giorni a bordo di MSC Poesia inizierà il 5 gennaio 2023 da Genova, città dalla quale la nave intraprenderà poi un viaggio di 30.000 miglia nautiche che attraverserà 24 diversi fusi orari e toccherà altri porti d’imbarco come Civitavecchia, Marsiglia e Barcellona.
Attraversando l’Oceano Atlantico dall’Europa, MSC Poesia visiterà le isole tropicali dei Caraibi per poi navigare attraverso il Canale di Panama, un’esperienza che vivrà a lungo nella memoria di tutti gli ospiti a bordo. Il viaggio farà tappa verso la costa occidentale dell’America Centrale con scali in Costa Rica, Nicaragua, Guatemala e Messico prima di dirigersi verso San Francisco.
La nave attraverserà l’Oceano Pacifico con scali a Maui, Hawaii, Samoa, Fiji, Auckland in Nuova Zelanda, Sydney, la Costa d’Oro australiana, Cairns e l’incredibile Grande Barriera Corallina, Papua Nuova Guinea e Filippine. MSC Poesia arriverà poi in Giappone proprio durante la bellissima stagione dei ciliegi in fiore con escursioni a Kyoto e Tokyo. Gli ospiti scopriranno i luoghi e i suoni dell’Asia con visite a Shanghai, Vietnam, Singapore e Malesia. Attraversando l’Oceano Indiano fino alla regione del Golfo Persico, MSC Poesia si dirigerà poi verso il Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un’altra esperienza indimenticabile tutta da vivere.