16 Novembre 2020 – Babboleo

16 Novembre 2020

“Tech Jobs Fair”, l’evento dell’Hi-Tech che apre a nuove possibilità lavorative

In questo periodo di emergenza sanitaria esiste un settore che, a differenza di molti altri, oltre a non aver subito un duro colpo economico, sta incrementando il proprio lavoro e il proprio profitto. Stiamo parlando del mondo dell’Hi-Tech. Sbarca ufficialmente a Genova “Tech Jobs Fair”, il principale evento italiano dedicato allo scouting e all’incontro tra aziende e professionisti del settore tecnologico. Lo scopo principale è quello di attirare l’interesse dei professionisti più qualificati e di stimolarli a mettersi in contatto con le aziende, oltre ad offrire nuove ed importanti opportunità anche ai giovani che vorrebbero intraprendere percorsi formativi e lavorativi. Gli organizzatori si pongono come obiettivo anche quello di mettere in contatto diretto le aziende più innovative del territorio in cerca di nuove figure professionali e i candidati in cerca di lavoro. L’evento si svolgerà on line a causa delle misure di contenimento anti-covid. Appuntamento sabato 28 novembre a partire dalle 10. La mission? “Evitare la fuga dei cervelli dall’Italia perché di possibilità lavorative, in questo campo, ce ne sono”, spiega l’ideatore e fondatore Rodolfo Dùe. Ascolta l’intervista completa.

Il Covid cancella anche la transumanza, a Santo Stefano edizione “a porte chiuse”

Transumanza, ovvero lo spostamento del bestiame dai pascoli alle stalle con l’arrivo del freddo. Si tratta di una tradizione antica, certamente legata a regioni come il Trentino. Ma anche in Liguria la transumanza è una consuetudine. A Santo Stefano d’Aveto, ad esempio, ogni anno è diventata un evento mondano. La gente può partecipare addirittura facendo la stessa strada con un centinaio di capi che dal Prato dell’Angelo, sul monte Crociglia, scendono fino in paese. Qui ogni volta ci sono migliaia di persone ad attendere il bestiame che passa nella piazza principale del paese in mezzo a due ali di folla.

L’idea di trasformare la transumanza in un evento mondano è nata nel 2004. E da allora ad oggi la festa è diventata una delle principali manifestazioni dell’entroterra del levante.

Quest’anno, però, l’emergenza sanitaria ha suggerito agli organizzatori di annullare l’evento. Ma le mucche alle stalle dovevano tornare ugualmente. E così ieri la transumanza si è tenuta “a porte chiuse”. Pietro Monteverde, l’ideatore dell’evento, e i suoi organizzatori hanno fatto tutto come al solito. Ma quando sono arrivati nella piazza del paese l’hanno trovata vuota.

Restano le immagini che, se non altro, permettono di poter vivere un po’ di transumanza a distanza.

Se ne riparlerà l’anno prossimo.

Due nuovi robot per il San Giorgio: uno pulisce, l’altro controlla la sicurezza con 25mila foto ogni 8 ore

Uno pulisce, l’altro controlla la sicurezza. Sono i due robot iper-tecnologici al lavoro sui nuovo ponte Genova San Giorgio. Si tratta di due coppie di macchine uniche, installate tanto sul lato mare quanto sul lato monte che rendono l’opera, realizzata dal Gruppo Webuild insieme a Fincantieri, uno dei viadotti più tecnologici in Italia. “Si tratta di due tipologie di robot – spiega Marco Bazzarello, responsabile Webuild delle dotazioni tecnologiche del ponte – uno denominato robot wash, destinato alla pulizia dei pannelli di cristallo ai lati delle carreggiate e dei pannelli fotovoltaici, l’altro denominato robot inspection, incaricato di scansionare il carter inferiore del ponte per garantire sempre i livelli massimi di controllo e sicurezza”.

I due robot sono entrati in funzione con l’inizio delle prove dopo settimane di lavorazioni e di analisi. Il robot wash tratta la parte esterna dei cristalli con le spazzole, e la parte interna con spazzole e con un getto di aria a pressione. Il robot inspection, invece, è in grado discattare 25.000 fotografie nel giro di 8 ore. Immagini che vengono confrontate con quelle scattate in precedenza per verificare se ci sono anomalie sulla scocca del ponte.

“Il sistema di pulizia progettato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova – prosegue Bazzarello – ha permesso di ridurre al minimo gli interventi umanisul ponte, riducendo al massimo i rischi. Una caratteristica che non abbiamo ancora visto su nessun altro viadotto”.

I due modelli di robot fanno parte della complessa dotazione tecnologica che caratterizza il nuovo ponte Genova San Giorgio, nella quale rientrano i 250 sensori per il monitoraggio strutturale, l’impianto di deumidificazione, i pannelli fotovoltaici che assicurano un terzo del fabbisogno energetico della struttura, e tutta una serie di impianti incaricati di raccogliere informazioni che vengono analizzate ed elaborate all’interno del fabbricato tecnologico, il vero e proprio quartier generale di questa incredibile opera.

Gioco d’azzardo patologico, a Genova la risposta del progetto Game Over

La vita divorata dal gioco d’azzardo patologico, un’emergenza sociale in continuo aumento che anche in Liguria investe e travolge persone e famiglie. Una vera e propria malattia, clinicamente riconosciuta, dalla quale si può guarire attraverso percorsi specifici di cura.

Una importante risposta arriva dal progetto Game Over: l’azzardo divora, realizzato in tutti i distretti socio sanitari della ASL3 genovese, nel quale fanno rete enti pubblici e privato sociale per la cura e la riabilitazione di persone affette da problemi legati al gioco d’azzardo compulsivo. Ce ne parla la dott.ssa Mirella Stefanini, responsabile SER.T distretto 13

VAI AL SITO DEL PROGETTO

Testimonial del progetto è il comico Daniele Raco, che ha vissuto in prima persona una difficile battaglia con il gioco d’azzardo patologico, esperienza raccontata nel libro e nello spettacolo ‘La gallina’. Ecco la video-presentazione del progetto.

Una megattera avvistata nel mare di Savona

Una grande viaggiatrice degli oceani ha scelto di fermarsi momentaneamente nel Mar Ligure: venerdì 13 novembre i ricercatori di Menkab: il respiro del mare e i filmmaker di Artescienza sono di rientro da una delle frequenti uscite in mare che periodicamente svolgono per monitoraggio scientifico e per effettuare riprese audiovisive nell’ambito del progetto di docu-film Bartleby, la balena. Al tramonto, a meno di 3 miglia dal porto di Savona, avvistano una megattera (Megaptera novaeangliae): tramite l’osservazione diretta e l’utilizzo di immagini subacquee e aeree, è stato possibile notare l’eccessiva magrezza dell’animale e uno stato di salute compromesso.
Biagio Violi di Menkab racconta qualcosa in più su di loro. “Mega ptéron vuol dire in greco grande ala, perché la megattera ha enormi pinne pettorali. Sono animali acrobatici capaci di grandi salti, ma sono anche i più grandi migratori dell’oceano; in primavera ed estate cacciano alle alte latitudini, in autunno e inverno si spostano alle basse latitudini per l’accoppiamento e il parto: i maschi, per conquistare le femmine, cantano per molte ore. In questi lunghi viaggi raramente decidono di esplorare il Mediterraneo, dove probabilmente non trovano sufficiente cibo”.
L’avvistamento, di per sé straordinario, non finisce di riservare sorprese: “tramite un processo di matching – spiega Giulia Calogero di Menkab – possiamo fotoidentificare un animale comparando due o più fotografie scattate in momenti diversi: se ricorrono alcune caratteristiche (dette marks), come il profilo delle pinne o la depigmentazione, possiamo affermare si tratti dello stesso esemplare. Il matching in questo caso conferma che ieri ci siamo imbattuti nello stesso esemplare avvistato a Genova lo scorso 26 agosto da Liguria Whale Watching: si tratta di una megattera riconosciuta e identificata grazie a una rete internazionale di ricercatori che abbiamo contattato e che ci ha permesso di scoprire che l’animale era stato fotografato nel 1986 a Santo Domingo, in acque atlantiche”. L’esemplare è stato avvistato da solo, mentre ad agosto si accompagnava ad un cucciolo; impossibile sapere cosa ne è stato del più giovane.
Fondamentale, ricorda Calogero, l’apporto dei filmmakers: “C’è una stretta connessione tra la documentazione visiva e la ricerca. In questo caso ad esempio le riprese aeree di Gabriele Principato di Artescienza ci hanno permesso di studiare il comportamento dell’animale e acquisire informazioni che altrimenti avremmo perso”.
Samuele Wurtz, filmmaker di Artescienza, non nasconde l’entusiasmo: “lavorare a un progetto come Bartleby, la balena, film in cui finzione e documentario si intrecciano in maniera indissolubile, è un’esperienza unica sia come regista che come appassionato di mare e natura. A volte si deve mettere da parte l’idea controllare tutto, come avviene nella regia di un film di fiction, e bisogna solo seguire l’istinto, lasciarsi trasportare soltanto dalla forza degli eventi; è sempre una grande emozione poter osservare dal vivo e poi attraverso le immagini con il drone questi esemplari, che fanno apparire l’essere umano ancora più piccolo al loro cospetto”.

Torna la Colletta Alimentare

Cambia la forma, ma non la sostanza della Colletta Alimentare, l’iniziativa del Banco Alimentare, che quest’anno torna dal 21 novembre all’8 dicembre.

Le restrizioni causate dall’emergenza sanitaria, infatti, non limitano il bisogno di milioni di famiglie, anzi, lo rendono ancora più urgente. Per questo la Colletta Alimentare cambia forma, per garantire la raccolta nella massima sicurezza. Chi vorrà donare, dunque, non sarà chiamato ad acquistare beni non deperibili e poi consegnarli ai volontari dopo aver pagato, ma potrà acquistare una gift cards 2, 5 o 10 euro (le card sono già disponibili sul portale www.mygiftcard.it).
A fine Colletta il valore complessivo di tutte le card acquistate sarà convertito in cibo non deperibile come pelati, legumi, alimenti per l’infanzia, olio, pesce e carne in scatola e altri prodotti. Tutto sarà consegnato alle sedi regionali del Banco Alimentare e verrà distribuito con le consuete modalità.
In Liguria il Banco Alimentare può contare su 75 volontari sparsi in tutta la regione. Le strutture caritative convenzionate sono 394, mentre le persone bisognose assistite sono quasi 60mila.