19 Novembre 2020 – Babboleo

19 Novembre 2020

Terapie intensive sempre piene, Radice (H Evangelico): “Situazione molto grave e pazienti più giovani, essenziali le maschere gran facciali”

L’ospedale Evangelico di Genova è stato trasformato in un ospedale covid da ottobre, sono tre i reparti di media intensità, ai quali si aggiunge quello di terapia intensiva. C’è qualcosa che accomuna tutti e quattro i reparti, ovvero i letti sempre pieni, esce un paziente e ne entra un altro, senza sosta. Una seconda ondata quasi peggiore di quella di marzo, con l’età media che si è abbassata, con pazienti di 40/50 anni, costretti ad essere intubati. Ad essere trasportati all’Evangelico sono soprattutto i malati covid del pronto soccorso del Policlinico San Martino, la presa invece sembra avere, almeno in parte, rallentato per quanto riguarda il ps del Villa Scassi. “I pazienti sono ancora più gravi rispetto all’ondata precedente”, spiega la dott.ssa Maria Luisa Radice, responsabile del reparto di terapia intensiva dell’ospedale Evangelico. Cosa si sente di dire ai cosiddetti negazionisti, ai “no mask”, ai minimizzatori, le chiedo. “Semplice – risponde Radice – di fare un giro qui da noi, nei nostri reparti, per capire che il covid non è uno scherzo”. E proprio in questa circostanza lavorativa, tra stanchezza, rischio altissimo di contagio e dedizione per i malati, diventano essenziali le 800 maschere gran facciali donate a tutte le terapie intensive degli ospedali della Liguria da parte di Babboleo Onlus, in sinergia con Ocean Reef Group. “Possiamo solo dire grazie a loro perché per noi sono essenziali”, ringrazia la responsabile della terapia intensiva dell’H Evangelico. Ascolta l’intervista completa.

Sconti sulla spesa e parcheggi gratuiti, è partita la nuova campagna a favore degli over 65

Sconti sulla spesa e parcheggi gratis: ha preso il via oggi, giovedì 19 novembre, la campagna di Regione e Comune di Genova a favore delle fasce più fragili della popolazione che in questo periodo di crisi legata al covid19, sono maggiormente a rischio. Il progetto di Regione Liguria è stato varato in collaborazione con le attività produttive e le associazioni di categoria, sono state studiate una serie di misure per gli anziani.

L’obiettivo è quello di fornire un “incentivo a chi corre un rischio serio a organizzare le proprie vite in modo da tutelarsi il più possibile”. Per questo si incentiva la spesa in orari specifici che, a seconda dell’attività commerciale, sono quelle meno affollate.

“Dopo le iniziative adottate per favorire un trasporto in sicurezza e la spesa a casa questa è l’iniziativa che consente di incoraggiare gli spostamenti per le persone più fragili per gli acquisti dei generi alimentari in fasce protette – ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche Sociali Ilaria Cavo. – Un ringraziamento a chi ha saputo cogliere lo stimolo di Regione Liguria aderendo a questa operazione di scontistica che ha un grande valore sociale. Si parte così nell’augurio che molti esercenti grandi e piccoli possano seguire l’esempio e contribuire alla tutela dei più fragili”.

Il progetto prevede un’operazione di sconti per gli over 65 dal lunedì al venerdì. Nella fascia oraria 13-16 in tutti i supermercati Basko della Liguria, tutti i discount Ekom e Conad della Liguria applicano lo sconto del 10% nei reparti di ortofrutta e pane.

Nella stessa fascia oraria 13-16 tutti i negozi di vicinato di ortofrutta regionali applicano lo sconto del 5%. I negozi che aderiscono all’iniziativa avranno il marchio ‘Sconti&Sicurezza dai 65 anni’ come segno di riconoscimento.

Nella fascia oraria 9 -1, dal lunedì al venerdì, i mercati rionali coperti di Genova di tutte le merceologie alimentari applicheranno lo sconto di almeno il 5%.

Il Comune di Genova mette a disposizione degli anziani che acquistano in queste fasce protette almeno 20 euro di spesa un ticket per la gratuità del parcheggio di un’ora. I ticket sono consegnati ai commercianti aderenti all’iniziativa.

Inoltre il mercato ortofrutticolo all’ingrosso di Bolzaneto prevede che nella fascia oraria tra le 10 e le 11 del mattino possano entrare solo gli over 65.

Pagamenti imprese: più ritardi gravi per il Covid, Liguria 11° in Italia per puntualità

Continuano le ripercussioni economiche negative dell’emergenza Covid-19 sulla puntualità dei pagamenti delle imprese: a settembre 2020 il numero delle aziende italiane che pagano i propri fornitori con oltre 30 giorni di ritardo ha raggiunto il 12,7%, un dato di poco superiore a quello di fine 2016 (12,3%). È quanto emerge dallo Studio Pagamenti, aggiornato al 30 settembre 2020, realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.

Le regioni che hanno subito la variazione percentuale più elevata rispetto all’ultimo trimestre del 2019 sono la Valle d’Aosta (+40,4%), il Friuli-Venezia Giulia (+37,5%), il Veneto (+32,6%) e il Trentino – Alto Adige (+31,6%) che, nonostante questo, rimane la regione con meno ritardi gravi (6,7%) in assoluto. L’incremento dei ritardi oltre 30 giorni è invece più contenuto nelle regioni del Sud, che pur partono da un livello assoluto più elevato.

A livello territoriale la Sicilia, con il 23,1%, mantiene il primato negativo di imprese che effettuano i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo, seguita dalla Calabria (22,9%) e dalla Campania (20,6%). Il Trentino Alto-Adige (6,7%) e le regioni più colpite dall’emergenza sanitaria, vale a dire Emilia-Romagna (8,1%) e Lombardia (8,4%), sono, invece, quelle che registrano meno ritardi gravi, nonostante il notevole incremento rispetto a dicembre del 2019.

E la Liguria? La nostra regione, con il 29,5% di imprese che pagano i propri fornitori alla scadenza, è 11° nel ranking italiano. Aumentano le imprese che effettuano i pagamenti con ritardi superiori ai 30 giorni: erano il 9,8% nel 2019, sono il 12,1% al 30 settembre. La classifica delle province liguri vede in testa Imperia (41°), seguita da Savona (54°), Genova (57°) e La Spezia (64°). Rispetto al 2019, La Spezia guadagna una posizione, Genova e Savona ne perdono una, Imperia ne perde 5.

Imperia, inoltre, è all’8° posto fra le province italiane le cui imprese, a confronto con il 2019, hanno registrato il maggior peggioramento nei pagamenti superiori a 30 giorni (+42,2%).

Ristoranti chiusi? La cena benefica si fa in versione delivery o asporto

Il difficile momento che anche Genova e la Liguria stanno attraversando a causa della pandemia non stoppa la forza e la volontà di dar vita a progetti benefici, volti a dare una mano a chi ha più bisogno. Ecco, così, che le due realtà della fondazione “Il domani dell’autismo” sezione Golfo Paradiso e il ristorante “il Genovese” di via Galata, ormai nota icona della ristorazione cittadina e simbolo della cucina ligure, hanno deciso di intraprendere insieme un’importante iniziativa solidale: una “cena benefica…in versione delivery”, viste le restrizioni per il contenimento del Covid-19.

La Fondazione “Il domani dell’autismo” è nata e si è sviluppata inizialmente alla Spezia, grazie all’unione di famiglie coraggiose che hanno deciso di dare un futuro ai loro figli portando avanti un progetto di vita indipendente, attraverso percorsi che possano prevedere anche l’apprendimento di attività lavorative. Una realtà che, dall’ottobre 2019, ha saputo affondare le proprie radici anche nel Golfo Paradiso grazie all’impegno di alcuni genitori, tra cui Federico Rebora, e alla disponibilità di alcuni amici di Recco, accogliendo in un centro (una bella casetta con giardino) ragazzi autistici seguiti da educatori e psicologi.

E proprio dall’amicizia tra Federico Rebora e Roberto Panizza, titolare del Genovese col fratello Sergio e il socio Dario Fichera, è nata l’idea: un doppio menù, ordinabile in modalità delivery o asporto, per la cena nelle serate di mercoledì 25 e giovedì 26 novembre, il cui ricavato verrà in parte devoluto alla Fondazione. Doppio come il segnale che si intende mandare, in un momento difficile sia per chi opera nel sociale sia per tutto il mondo della ristorazione: è sempre possibile reagire alle sfide con entusiasmo e non smettere di lottare, senza dimenticarsi di chi ha più bisogno.

Menù “rosso” (euro 30,00 a persona): Superfritto (frisceu, panissa, gattafin, latte dolce, trippa fritta); Ravioli di cabannina al tuccu; Coniglio alla ligure; Cheesecake di prescinseua con chinotto candito di Finalborgo.

Menù “verde” (euro 30,00 a persona): Superfritto (frisceu, panissa, gattafin, latte dolce, trippa fritta); Trofie di castagne al pesto; Polpette di cabannina al tuccu; “Caffelatte” del Genovese (dolce a base di latte, caffè e focaccia).

A disposizione anche il vino Barbera “Il Professore” (l. 0,75) a euro 10,00.

Come ordinare? Le ordinazioni dovranno essere effettuate entro le 17 del giorno precedente la cena (ore 17 del 24 novembre per la cena del 25; ore 17 del 25 novembre per la cena del 26). Si può richiedere la consegna in modalità delivery o asporto. Tramite webapp al seguente link (sezione “Cena di Beneficenza delivery” e seguendo le indicazioni del sistema): https://disv.it/jPRhY. Tramite WhatsApp al numero 3938872662, indicando nome, e-mail, indirizzo e giorno di consegna. Telefonando al numero 0108692937, dalle 18.30 alle 21.30.

Raccolta differenziata: +15% in Liguria negli ultimi 5 anni

La Liguria conferma un salto in avanti per quanto riguarda la raccolta differenziata che nel 2019 raggiunge la quota del 53,43%, con una crescita di quasi il 4% rispetto al 49,67% dell’anno precedente, segnando quasi un + 15% rispetto al 38,63% del 2015.
La Provincia della Spezia mantiene il suo primato con una differenziata al 73,90% (+4,4% rispetto all’anno precedente). Segue la Provincia di Savona, al 62,82% (era al 61,24% nel 2018). Significativa crescita nella Provincia di Imperia, che raggiunge il 53,26% con un aumento del 7,69% rispetto al 45,57% del 2018. In lieve crescita anche il dato della Cittа Metropolitana di Genova, al 44,62% di raccolta differenziata (+3,07 rispetto al 41,55 del 2018): il Comune di Genova и al 35,52%, registrando un aumento rispetto al 33,49% del 2018. Al netto di quest’ultimo dato, il resto della Regione si assesterebbe ad una percentuale di raccolta differenziata di oltre il 64%.
I comuni che superano addirittura l’80% di raccolta differenziata sono ben 26: Rialto (leader con il 90,36%), Garlenda, Follo, Vendone, Bormida, Riccт del Golfo, Leivi, Villanova d’Albenga, Carrodano, Carro, Ameglia, Balestrino, Altare, Ortovero, Albisola Superiore, Rocchetta di Vara, Osiglia, Santa Margherita Ligure, Giustenice, Cairo Montenotte, Riva Ligure, Tovo San Giacomo, Beverino, Erli, Pallare, Quiliano. Tra i comuni oltre il 65% vi sono cinque degli 11 comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti: Imperia, con il 66,86% ha infatti raggiunto i Comuni di Sarzana (66,81%), Chiavari (67,09%), La Spezia (74,88%) e la “capolista” Sestri Levante (75,86%). Buone anche le prestazioni di Sanremo (63,91%) ed Albenga (59,82%), mentre la percentuale piщ bassa, tra i comuni sopra i 15mila abitanti, и risultata ancora Ventimiglia, al 32%, con un leggero incremento rispetto al 30,71% del 2018.

Fra i Comuni che hanno avuto incrementi sensibili rispetto all’anno precedente sono da segnalare soprattutto Campomorone, che è passato dal 20,64% al 70,09% nel giro di 12 mesi, seguito dai vicini comuni di Ceranesi (dal 25,48% del 2018 al 74,24% del 2019) e Mignanego (dal 21,81% del 2018 al 66,8% del 2019). Un balzo in avanti dovuto principalmente all’introduzione della raccolta di prossimità, con bidoni ad accesso controllato, rispetto alla precedente modalitа di raccolta stradale. Tra il 2018 e il 2019 sono comunque 32 i comuni che hanno fatto riscontrare una crescita di oltre 10 punti percentuali.
Sono invece 56 i Comuni virtuosi con un tasso di produzione pro capite molto basso, inferiore del 30% rispetto alla media regionale di 533 kg per abitante e che, pertanto, non si vedranno applicare l’addizionale del 20% sull’ecotassa sui conferimenti in discarica dei rifiuti residui: tra questi spiccano Massimino (che tuttavia ha fatto riscontrare calo della raccolta differenziata di quasi il 36% rispetto all’anno precedente a causa della scarsa performance sui rifiuti ingombranti), Onzo (214 kg/anno per abitante), Osiglia (219 kg/anno per abitante), Serra Riccт, Balestrino, Cosseria, Tovo S. Giacomo e Calice al Cornoviglio, tutti sotto i 260 kg/anno per abitante.

Il consiglio comunale di Genova promuove le “stanze degli abbracci” nelle rsa

La Domenico Sartor è una casa di riposo pubblica di Castelfranco Veneto che nelle ultime settimane è balzata agli onori della cronaca per aver creato una sorta di “stanza degli abbracci”, dove i parenti degli anziani ospiti possono abbracciarli in sicurezza, anche in periodo di emergenza pandemica, attraverso un sistema di pannelli di plexiglass e teli di nylon. Non c’è contatto pelle su pelle, ovviamente, ma il calore e la forza dell’abbraccio sono concessi.
E martedì nel consiglio Comunale Genovese l’opposizione ha proprosto che anche nelle rsa della città di possa creare una situazione del genere per poter creare un contatto tra gli ospiti e i parenti.
A proporre l’intervento, poi approvato anche dalla maggioranza, le consigliere Cristina Lodi (PD) e Maria José Bruccoleri (Italia Viva).
Ora le RSA genovesi potranno quindi dotarsi di queste strutture, di semplice realizzazione e gestione, dove sarà nuovamente possibile permettere gli incontri (e gli abbracci) tra familiari.

Da tempo medici geriatri, neurologi e psicologi avvertono che l’isolamento degli anziani è molto pericoloso per la loro salute e stabilità emotiva poiché particolarmente soggetti a depressione e malattie legate al sistema nervoso.
La ridotta mobilità, unita alla mancanza di stimoli esterni per le giornate passate interamente nelle loro stanze può minare definitivamente la loro salute.
Lo scambio di esperienze, affetti e la cura reciproca tra parenti, mantiene di fatto in esercizio la mente e fortifica il fisico.
Per questo motivo l’isolamento nelle RSA come a casa, rappresenta di fatto un boomerang per la salute degli anziani.
Cristina Lodi, capogruppo del Pd ai microfoni di Babboleo News ha raccontato l’idea e la soddisfazione con cui la proprosta è stata accolta