28 Novembre 2020 – Babboleo

28 Novembre 2020

Liguria, da domani 29 novembre si ritorna in fascia gialla

Da domenica 29 novembre la Liguria ritorna in fascia gialla. Questa è stata la decisione presa ieri dal ministro della salute Roberto Speranza e comunicata dal presidente Toti.
I nostri sacrifici sono stati premiati”, ha commentato il presidente della Liguria, accogliendo con entusiasmo l’assegnazione del colore giallo per la regione.
Il presidente ha poi fatto un plauso al lavoro dei sanitari e delle istituzioni raccomandando i cittadini di non abbassare la guardia.

Da domani quindi riaprono i bar e i ristoranti che potranno rimanere aperti fino alle 18, e poi effettuare servizi a domicilio. Sarà possibile spostarsi da un comune all’altro e muoversi liberamente sia in entrata che in uscita dalla Liguria a patto che si raggiungano altre regioni in zona gialla.
Resta attivo il coprifuoco dalle 22 di sera alle 5 del mattino, per spostarsi in quella fascia oraria sarà necessaria l’autocertificazione.
Per quanto riguarda l’istruzione resta in vigore la didattica a distanza ma solo per le scuole superiori.
I centri commerciali resteranno aperti regolarmente durante la settimana e chiuderanno nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione di farmacie, parafarmacie, alimentari, tabaccherie ed edicole all’interno di essi.
Restano chiuse sale giochi, centri scommesse, bingo e sale machine. Come restano ferme piscine, palestre, teatri e cinema.
Riaprono i centri sportivi e sarà possibile svolgere svolgere attività sportiva e motoria all’aperto, anche nelle aree attrezzate e parchi pubblici.

Questo non è un “liberi tutti”, sono le stesse istituzioni a raccomandare a tutti la massima prudenza. Bisogna continuare a seguire le disposizioni imposte come l’uso della mascherina e il distanziamento fisico.
Appello che arriva quotidianamente sia dai medici sia dagli operatori sanitari.

Clima impazzito, gli “amici” ricci sono in difficoltà e non riescono ad andare in letargo

Non c’è riccio senza spina! I simpatici ricci sono gli unici animali insettivori che da ottobre ad aprile dovrebbero andare in letargo nella loro confortevole tana, ma i cambiamenti climatici in corso da anni procurano loro grossi guai: ne sanno qualcosa i volontari della protezione animali, che continuano a soccorrere, anche a fine novembre, soggetti in gravi condizioni.
Ritardando infatti il letargo hanno difficoltà a procurarsi cibo – spiegano – dimagriscono e sono  più esposti alle malattie, nei giorni scorsi gli operatori dell’Enpa ne hanno soccorsi due a Savona, uno alla Villetta che pesa meno di 400 grammi ed era assalito da pulci e da vermi capillaria ed un secondo, alle Fornaci, del peso di soli 230 grammi, sono ora in cura intensiva e, appena guariti, verrà trovato loro uno stallo invernale presso qualche collaboratore in attesa di essere liberato in primavera.”


 Il riccio è un animale particolarmente protetto dalla legge ed è quindi vietato catturarlo, cacciarlo, ucciderlo o detenerlo, può vivere fino a 10 anni, ha circa 6.000 aculei, ha abitudini notturne ed è sostanzialmente onnivoro, mangia in prevalenza insetti, lumache, ragni e lombrichi ma anche frutta e piccoli rettili. A differenza di quello che si possa pensare, ha con i gatti liberi e quelli di casa in passeggiata un reciproco comportamento di rispetto.
Quest’anno, tra gli oltre duemilaseicento soggetti selvatici feriti, malati o in difficoltà, i volontari dell’Enpa ne hanno finora raccolti e curati, in tutta la provincia, settantacinque, con sensibili spese di cura e mantenimento che solo in piccola parte sono compensate dal modesto contributo annuale erogato dalla Regione Liguria; che si ostina a non avviare un servizio pubblico o privato convenzionato di recupero e con risorse sufficienti”.

Buoni spesa a Genova: accessibili per famiglie con Isee uguale o inferiore a 20 mila euro

Novità in arrivo per i criteri di distribuzione dei buoni spesa a Genova. La giunta comunale nella seduta di ieri (venerdì 27 novembre ndr) ha deliberato sia i criteri che le modalità per la distribuzione dei buoni spesa destinati alle famiglie in difficoltà in conseguenza dell’emergenza sanitaria da covid19. Si tratta dei fondi stanziati dal Governo, 400 milioni di euro, da suddividere tra i comuni. A Genova sono stati assegnati 3 milioni e 52 mila euro. La misura era stata disposta già a marzo e a Genova erano stati 19.347 i nuclei familiari che ne avevano usufruito. Per questa seconda tornata il comune di Genova stilerà un nuovo elenco di persone aventi diritto, che terrà conto di un’integrazione dei criteri stabiliti in primavera. In ogni caso dovrà essere presentata una nuova domanda anche da parte di chi aveva ricevuto precedentemente il buono. L’amministrazione comunale – queste le novità – ha stabilito che potranno richiedere il buono le famiglie con un Isee in corso di validità inferiore o uguale a 20 mila euro e che i buoni varieranno da un minimo di 70 a un massimo di 100 euro. La cifra varierà in base al numero totale di richieste pervenute.

“L’obiettivo – dichiara il consigliere delegato alle politiche sociali del comune di Genova Mario Baroni – è di distribuire i buoni per l’ultimo week end che precede il Natale. La prossima settimana partiremo con la ricezione delle domande. Abbiamo deciso di ampliare la tempistica per la presentazione delle richieste: i cittadini avranno infatti dieci giorni di tempo per inoltrarle”. Per quanto riguarda l’introduzione dell’Isee il richiedente autocertificherà, utilizzando un apposito campo nel modulo, di avere un indicatore inferiore a 20 mila euro. Nella fase di formulazione dell’elenco degli aventi diritto, qualora risultasse un Isee superiore, sarà dato un congruo termine per poter presentare una certificazione aggiornata e attestare un indicatore attuale inferiore ai 20 mila euro. “L’intenzione dell’Amministrazione – sottolinea Baroni – è di non escludere a priori nessuno, ma di dotarsi di un parametro di sbarramento oggettivo per dare una risposta quanto più possibile equa alla cittadinanza. Per quanto riguarda poi le persone che versano in stato di estremo bisogno sono previsti, a prescindere dai buoni spesa, altri strumenti di intervento da parte del sistema pubblico privato sulla base di un protocollo di intesa sottoscritto da comune e Forum del Terzo Settore”.

Il modulo di richiesta dovrà essere compilato solo on line sul sito del Comune di Genova (www.comune.genova.it) e si baserà su un’autocertificazione. “Nei prossimi giorni – continua Baroni – avremo un incontro con Municipi e associazioni per prevedere dei punti ‘fisici’ su tutto il territorio cittadino dove ci si potrà recare per essere aiutati nella compilazione del form e per la spedizione. Ci faremo coadiuvare dagli enti del terzo settore che lavorano insieme a noi per evitare assembramenti e code”. I richiedenti devono risiedere nel comune di Genova e la composizione del nucleo deve corrispondere ai residenti dell’indirizzo dichiarato. Criteri di priorità, definiti dal comune di Genova, sono la presenza di minorenni o disabili nel nucleo familiare. Tenuto conto del potenziale alto numero di domande che potrebbero pervenire, ritenuto opportuno consentire al maggior numero di famiglie genovesi di poter accedere al buono alimentare, sono state confermate le seguenti soglie, il cui valore economico viene al momento espresso in quote: per i nuclei composti da una sola persona 1 quota; per due persone due quote; per nuclei composti da 3 a 5 persone 3 quote; per nuclei con più di 5 persone 4 quote.