11 Dicembre 2020 – Babboleo

11 Dicembre 2020

Arriva D-Heart, la startup genovese che ha vinto uno dei premi nazionali di “Top of the Pid”

La Liguria nella top ten delle startup! C’è anche il prodotto di una start up genovese fra le sette innovazioni vincitrici del premio nazionale Top of the Pid, assegnato oggi, in modalità virtuale, al Maker Faire di Roma. Si tratta di D-Heart, dispositivo ECG portatile per smartphone e tablet che consente di identificare e monitorare da casa le malattie cardiache inviando il tracciato dell’elettrocardiogramma al proprio medico curante. L’innovazione vincitrice nella categoria “sociale” nasce grazie all’esperienza personale di Niccolò Maurizi, giovane medico ricercatore in cardiologia: colpito da infarto miocardico a soli 16 anni, e da allora costantemente monitorato, ha fondato ancora da studente, con il compagno Nicolò Briante, la startup biomedicale “D-Heart” che ha sviluppato  e produce in Italia l’ECG portatile. D-Heart consente a chiunque di eseguire un ECG di livello ospedaliero in totale autonomia, grazie all’app che guida passo passo nell’esecuzione dell’esame e mostra il torace del paziente con gli elettrodi già posizionati, grazie ad una tecnologia di imaging processing. Il risultato è la registrazione di un ECG affidabile come quello che si registra nello studio del medico, ma comodamente seduti a casa propria.

“Siamo orgogliosi di questo risultato – commenta il segretario generale della Camera di Commercio Maurizio Caviglia – che porta alla ribalta nazionale una startup genovese fondata da due studenti che hanno saputo trasformare in un’idea vincente una tragica esperienza personale. La D-Heart è una buona conoscenza del nostro PID, che ne ha proposto la candidatura: ha fatto domanda di voucher per la digitalizzazione, partecipa al Corso “Restart with Digital” organizzato insieme al “Competence Center Start 4.0” e a settembre ha aperto con il nostro aiuto un negozio eBay che ha già venduto due dispositivi. E questo dimostra che quando gli strumenti messi a disposizione dal pubblico trovano un terreno fertile i risultati arrivano eccome”. Oltre a Top of the Pid, la start up genovese D-Heart ha vinto 9 premi in vari campi, fra cui, sempre quest’anno, il prestigioso premio Compasso d’Oro per il suo design innovativo. Il Premio “Top of the PID” è promosso dai Punti Impresa Digitale (PID) delle Camere di commercio italiane ed è stato dedicato quest’anno al “Re-Start” in sette categorie: circular economy; manifattura intelligente e avanzata; sociale; servizi, commercio, distribuzione e turismo; nuovi modelli di business 4.0.

Effetto Coronavirus, in Liguria 11mila posti di lavoro in meno, Maestripieri (Cisl): “Potenziare subito il sostegno all’occupazione”

Secondo i dati Istat, si sono persi in Liguria 11mila posti di lavoro nel terzo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Maestripieri (Cisl) afferma: “Effetto coronavirus, potenziare subito il sostegno all’occupazione”.

Attualmente gli occupati tra dipendenti e indipendenti sono 618mila, mentre nel III trimestre 2019 erano 629mila.

Chi ha pagato il conto più salato sono i lavoratori dipendenti, ovviamente quelli i cui contratti erano in scadenza e non sono stati rinnovati: in un anno sono passati da 465mila a 445mila, mentre gli indipendenti sono cresciuti da 164mila a 173mila. Si sentono gli effetti dell’emergenza Coronavirus anche nel periodo tra luglio, agosto e settembre, anche se c’è stata una leggera ripresa considerato che nel secondo trimestre 2020 in Liguria erano stati addirittura 25.081 gli occupati in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Segnali positivi dall’industria, che aumenta da 77mila occupati nel III trimestre 2019 a 80mila nel terzo trimestre 2020. Immutate i numeri nel settore delle costruzioni, che resta a quota a 37mila. Leggerissimo aumento (mille unità) nei settori commercio, alberghi e ristoranti che passano da 153mila lavoratori a 154mila. Il calo drastico nelle altre attività dei servizi: da 351mila a 333mila.

La situazione è drammatica e servono misure straordinarie per evitare che l’intera società scivoli nella povertà prima che finisca l’emergenza sanitaria – avverte Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria -. Non servono parole e discussioni, serve l’immediato, concreto e congruente impegno del Governo e delle Regioni. In Liguria un primo passo è stato fatto con la riprogrammazione del Fondo Sociale Europeo, da noi fortemente sostenuto. In ambito locale bisogna continuare su questa linea e rafforzare il metodo del confronto su tutte le tematiche che riguardano il lavoro, la sanità e il fisco. In campo nazionale c’è da affrontare il tema delle politiche attive del lavoro e della riforma della Naspi e dei contratti di solidarietà per evitare i licenziamenti di massa: i fondi in finanziaria sono allo stato attuale di appena 500 milioni di euro, assolutamente insufficienti per far fronte all’emergenza. Intanto, si avvicina il disastro: la fine del blocco dei licenziamenti fissata nel prossimo 31 marzo. Entro quella data, è necessario far ripartire le grandi opere, gli investimenti sulla digitalizzazione , su innovazione e ricerca e istruzione, ed è urgente rafforzare i contratti di solidarietà in modo da incentivare le aziende a non licenziare, potenziando contestualmente strumenti di ammortizzazione sociale per chi perderà il lavoro”.
Oltre a tutti i provvedimenti di sostegno che sono necessari come l’aria ai lavoratori, alle imprese e all’intero paese per evitare il disastro sociale – conclude Maestripieri – è necessario non perdere mai di vista l’equilibrio, difficilissimo, tra economia e pandemia. L’unico modo di ripartire è fermare il virus evitando le paventate terza e quarta ondata di contagi, perché più si prolunga l’emergenza meno le imprese, sempre più in difficoltà, riusciranno a fare barriera a licenziamenti e chiusure”.

“Chi ama la Liguria la porta a tavola, anche a Natale”: la nuova campagna di #lamialiguria

Non c’è Natale senza tavola e non c’è tavola senza Natale. E così, direttamente da Regione Liguria, arriva la nuova campagna #lamialiguria: “chi ama la Liguria la porta a tavola, anche a Natale”. La Liguria, prima regione italiana a lanciare una campagna di promozione dei propri sapori durante il lockdown, durante l’aprile scorso, ha rilanciato con una nuova iniziativa, realizzata grazie alla collaborazione con Agenzia in Liguria e nuovamente dedicata ai prodotti tipici di questa terra. Da domenica 13 dicembre infatti, sui canali tv nazionali sarà visibile un nuovo spot, sulle note di “We wish you a merry Christmas”, porta lo spettatore a godere delle bellezze e dei panorami della Liguria in inverno: dalle Cinque Terre fino alle vette innevate, affacciate sempre su mare blu della Liguria. Oltre a questo, le immagini scorrono sui prodotti più esemplificativi del mangiare ligure: ci sono il pesto, l’olio, il vino servito su una tavola imbandita a tema natalizia, c’è ovviamente il pandolce genovese, il dessert che non può mancare sulle nostre tavole in questo periodo di festa. In questo momento in cui i turisti non possono raggiungere la Liguria, lo spot vuole restituire quelle emozioni che il coronavirus e le regole per il contenimento dell’epidemia ci nega in queste settimane che darebbero di festa, in cui la Liguria come da tradizione accoglie tante persone che amano trascorrere le festività nelle nostre città e nei nostri borghi. Per questo il più grande atto di amore verso la Liguria, il solo modo di goderne i sapori e i profumi è portare questa meravigliosa terra a tavola, in una vera e propria “sinfonia di sapori”. La campagna sarà visibile sui social e sul sito lamialiguria.it a partire da oggi.


“Anche se da mesi siamo costantemente al lavoro per contenere la pandemia, con risultati che ci fanno ben sperare e numeri confortanti – spiega il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti -, restiamo comunque concentrati non solo sul futuro della Liguria, ma anche sul presente. Le festività natalizie, oltre all’aspetto spirituale, oltre alle tradizioni a cui non vogliamo in nessun modo rinunciare, sono importanti anche dal punto di vista economico. Il divieto di spostamento tra regioni priva tanti turisti della possibilità di passare questi giorni in Liguria: per questo abbiamo voluto rilanciare, in chiave natalizia, il messaggio che già avevamo lanciato durante i mesi più duri della prima ondata. L’obiettivo è quello di valorizzare la nostra regione partendo proprio dai suoi prodotti, per far sì che tutti possano essere in Liguria almeno un po’, anche a distanza, anche a casa propria, scegliendo le nostre eccellenze per i pranzi e le cene delle feste. Mangiare ligure poi – conclude Toti – è anche e soprattutto un modo diretto e concreto per sostenere le nostre imprese agricole e le attività sul territorio in un momento così complesso per l’economia di tutto il Paese”.


“Il cibo, i sapori e i profumi rappresentano uno dei tanti punti di forza di una terra irresistibile come la Liguria, i protagonisti delle esperienze su cui si basa il turismo moderno – commenta il Commissario straordinario dell’Agenzia in Liguria Pierpaolo Giampellegrini – Per questo, anche in un momento in cui gli spostamenti sono nuovamente bloccati, in cui il turismo sta attraversando una fase molto complessa, vogliamo ribadire, anche a Natale, che il modo migliore per vivere la Liguria, ovviamente in attesa di poterci tornare presto, prestissimo, è quella di portare a tavola i suoi prodotti, ed essere così, anche da lontano, un po’ in riva al mare, in una delle nostre valli, o sulla cima di uno dei nostri monti”. E così, spiega l’assessore al Turismo Gianni Berrino, “sulla scia e in seguito al successo ottenuto dallo spot realizzato la scorsa primavera, anche per le festività natalizie vogliamo ribadire il concetto che la Liguria non è solamente meravigliosi paesaggi ma anche eccellenze alimentari e quindi la si può visitare anche stando semplicemente a tavola in cucina o in sala da pranzo”. Obiettivo: vivere la Liguria, anche attraverso la tavola.

Paganini tra luci, percorsi multisensoriali ed effetti scenici: riallestite le Sale dedicate a Genova

Cambiano volto le sale dedicate a Niccolò Paganini all’interno di Palazzo Tursi in via Garibaldi a Genova. Le sale sono dedicate al più famoso violinista della storia, sono al centro di un progetto di valorizzazione attraverso le nuove tecnologie. Il progetto, con il contributo di Fondazione Carige che ha stanziato 45 mila euro, comprende interventi di inserimento di nuove luci al led, videoproiezioni, digitalizzazione di contenuti, diffusione di audio e contenuti multimediali che consentano l’interazione con il visitatore, permettendo la totale fruibilità anche a ipovedenti e non vedenti.

Nelle Sale Paganiniane sarà ospitato il celebre ritratto del musicista genovese, tra nuove grafiche e proiezioni video, che ne racconteranno la vita e le opere con interfaccia touch. Al loro interno, saranno valorizzati anche gli oggetti e, in particolare, gli strumenti, a partire dalle tre chitarre in teca la cui visione sarà accompagnata dalle musiche di Paganini in filodiffusione. Il sancta sanctorum, il cuore del percorso alla scoperta di Paganini, sarà costituito dall’esposizione del celeberrimo Cannone e del Sivori: i due violini, in teca, con un sipario di fili di tessuto verticale, che evocano le corde, alle spalle, tra note e giochi di luci.

Alcuni contenuti multimediali saranno resi fruibili per gli utenti non vedenti e ipovedenti con una semplice app mobile, che i visitatori potranno utilizzare sul proprio smartphone. Utilizzando le funzionalità di accessibilità già presenti nei dispositivi, l’app consentirà agli utenti di fruire di una funzionalità di audioguida, dove i testi saranno letti con gli strumenti text-to-speech e quindi trasformati in contenuti audio. Potranno essere selezionati in modo sequenziale attraverso semplici comandi touch sullo schermo.

Covid e lavoro: crollo dei licenziamenti ma assunzioni bloccate

Mercato del lavoro bloccato a causa della pandemia e la Liguria non fa eccezione a livello nazionale e fa segnare nel terzo trimestre del 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, un calo del 7,7% dei nuovi rapporti attivati e un crollo verticale delle cessazioni (-19,6%) attribuibile senza dubbio al blocco dei licenziamenti deciso dal governo e attualmente prorogato fino al 31 marzo 2021. Sono i dati che arrivano dal nuovo rapporto del ministero del Lavoro.

Tra giugno e settembre 2020 in Liguria sono stati attivati 57.090 rapporti di lavoro da 50.642 lavoratori con una media di 1,13 attivazioni per lavoratore. Tuttavia ci sono regioni dove il dato è positivo, soprattutto Sardegna (+12,5%) e provincia autonoma di Trento (+11,8%). In generale tutto il Nord Italia ha subito una contrazione (-9,5%), più marcata per i maschi (-9,9%) che si ripercuote anche a livello nazionale con numeri molto vicini a quelli liguri (-7,1%). Il calcolo comprende anche le trasformazioni a tempo indeterminato.
Notevole anche il brusco calo delle cessazioni: rispetto al 2019 nel terzo trimestre di quest’anno sono state 55.906 (-19,6%) per un totale di 49.863 lavoratori interessati, in media 1,12 per lavoratore. Dato molto simile a quello della Lombardia (-20,1%) e un po’ più alto del Nord Italia in generale (-15,4% con sostanziale equilibrio tra maschi e femmine) e della media nazionale (-15,1%, per le femmine -15,7%).

A livello nazionale, il 71,2% del totale delle attivazioni (comprensive delle trasformazioni a tempo indeterminato), pari a 2 milioni e 987 mila, risulta concentrato nel settore dei servizi, che mostra un calo pari a -6,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. L’industria, invece, che con 377 mila attivazioni rappresenta il 12,6%, presenta una diminuzione più intensa, pari al -13,7%. Nell’ambito del settore industriale il calo interessa maggiormente le donne (-17,7%, mentre per gli uomini risulta -12,6%) e riguarda in misura superiore l’industria in senso stretto (-19,3%) rispetto alle costruzioni (-4,7%). Di contro, il settore dell’agricoltura, che con 485 mila attivazioni assorbe il 16,2% del totale, fa registrare una diminuzione di 13 mila attivazioni, pari a -2,7%, soprattutto per il calo osservato nella componente maschile (-3,2%).

Il 72,9% delle cessazioni è concentrato nel settore dei servizi, che registra una riduzione pari a -16,6% (-365 mila cessazioni). La variazione tendenziale negativa interessa sia il settore dell’industria in senso stretto, dove la diminuzione risulta pari a -18%, che, in misura minore, le costruzioni (-13,7%), dove coinvolge le donne in misura maggiore rispetto agli uomini (-17,2% a fronte del -13,6%). Anche nell’agricoltura, dove la variazione negativa è minore rispetto agli altri settori di attività (-5,4%), la riduzione delle cessazioni è superiore nelle donne (-6,2%) rispetto agli uomini (-5,1%).

‘La buona novella’ di De Andrè diventa un libro illustrato da Paolo Castaldi.

E’ dedicato ad uno degli album più emblematici di Fabrizio De Andrè, La Buona Novella, il nuovo libro del celebre fumettista Paolo Castaldi.

Edito da Feltrinelli il volume ripercorre, attraverso le illustrazioni e i dialoghi di Castaldi e le canzoni di De Andrè, la storia di Gesù di Nazareth nei suoi aspetti più umani ed autentici narrati nei Vangeli apocrifi.

È una delle grandi opere poetiche del Novecento, ancora oggi, quando lo ascolto, mi meraviglio di come De Andrè sia riuscito a raggiungere una vetta tanto sublime” , racconta Paolo Castaldi, ”quando, nel 1970, uscì questo disco il movimento studentesco e gli operai accusarono De Andrè di perdere tempo con inutili tematiche cristiane anziché dare voce alle loro proteste. In realtà lui stava veicolando un messaggio che abbracciava perfettamente le istanze del tempo, ma non venne capito. Un messaggio universale e sempre attuale”

”Io ho voluto dare a quest’opera un ulteriore livello di lettura: quello visivo. Ho mantenuto inalterati i testi di Faber e ho provato a mettere su carta, a traslare in immagini, le mie emozioni. Spero di esserci riuscito”.

LA BUONA NOVELLA Paolo Castaldi Collana Feltrinelli Comics Pagine: 112 Prezzo: 16,00€