Gennaio 2021 – Babboleo

Gennaio 2021

Sanremo, Calvi (FIPE): “Festival solo se in sicurezza, può dare sollievo a attività locali”

Manca poco più di un mese all’inizio del Festival di Sanremo, ma sono ancora molte le perplessità e le incertezze sulle modalità di svolgimento della manifestazione. Tra Amadeus che minaccia di disertare in caso di assenza di pubblico, salvo tornare sui suoi passi dopo un confronto con la Rai, e lavoratori dello spettacolo pronti a dare battaglia se invece le porte dell’Ariston si aprissero agli spettatori, il garbuglio si complica.

Il Comitato Tecnico Scientifico darà un parere nell’ottica di preservare la salute di tutti, ma il governo dovrà pensare a trovare il giusto equilibrio tra il contenimento del contagio e la tutela dell’economia locale. Per non parlare dell’importanza che il Festival di Sanremo ha a livello mediatico in Europa e nel mondo.

A Sanremo, intanto, le imprese sono sono alla finestra, nella speranza di avere notizie certe il prima possibile. In un verso o nell’altro. Abbiamo contattato il presidente di FIPE Imperia, Enrico Calvi, per sapere qual è la posizione dei ristoratori sulla questione e capire l’impatto economico che il Festival ha sulla città di Sanremo.

Come FIPE, pensate sia opportuno fare il Festival di Sanremo in questa situazione di emergenza sanitaria?

“Bisogna trovare una risposta univoce all’emergenza economica e a quella sanitaria. Non bisogna penalizzare chi rispetta le regole per pochi che non hanno né senso di responsabilità, né la percezione del rischio e delle ripercussioni economiche derivanti da comportamenti scorretti. Se il Festival di Sanremo rispetta le misure di prevenzione, con controllo e tracciabilità, può essere un’occasione rilevante per l’economia e le imprese del territorio. Ma bisogna tutelare e prendere in considerazione le piccole realtà: se no, a fine pandemia, rimarranno sul mercato solo le grandi concentrazioni economiche.

La risposta integrale di Calvi

I pubblici esercizi, tra chiusure e restrizioni, sono in grande difficoltà. È possibile quantificare, in provincia di Imperia, le perdite di fatturato nel 2020 e in questo mese di gennaio?

“In provincia il settore della ristorazione rappresenta 2.200 aziende, che fatturano all’anno oltre 800 milioni. nel 2020 c’è stata una perdita superiore al 36%, riferendoci ai dati nazionali che sono in linea con le nostre percentuali. Non abbiamo ancora i dati di gennaio, ma con tutte queste chiusure è probabile un ulteriore peggioramento rispettto al 2020. Ma il vero problema sono i costi fissi, che non vengono spesso contenuti né presi in considerazione: va rivisto l’intero sistema dei ristori, a livello nazionale e locale.”

La risposta integrale di Calvi

In parole povere, quanti soldi porta il Festival di Sanremo al settore del pubblico esercizio?

“Il Festival, con tutta la macchina organizzativa che si porta dietro e con la solita affluenza di pubblico porta alle attività del nostro settore circa 10 milioni di euro ogni anno. Un polmone importantissimo per l’economia locale perchè rappresenta mesi di lavoro concentrati in una settimana, per di più in un periodo che sarebbe “morto”. Fare il Festival ridotto significa ridimensionare gli introiti fino al 50%, ma in questo momento di crisi sarebbe comunque una boccata d’ossigeno.”

La risposta integrale di Calvi

Potrebbe essere una soluzione rinviare a giugno il Festival, magari con ristoranti e hotel aperti? Sarebbe un bel volano per la ripartenza di tutte le categorie.

“E’ una domanda che ha portato molto confronto aperto, anche al nostro interno. Le grandi manifestazioni sono legate a impegni di programmazione e sostegno degli sponsor, lo sappiamo bene tutti. La nostra proposta iniziale di spostamento di qualche settimana deve quindi tenere conto delle esigenze degli organizzatori del Festival. In primo luogo, riteniamo che sia necessario avere la certezza che il Festival si svolga. A questo obiettivo deve essere orientata un’azione congiunta di tutti, a livello comunale, provinciale e regionale. Quantomeno per le ricadute a livello di immagine che il Festival porta a tutto il territorio.”

La risposta integrale di Calvi

Dal governo arrivano pochi ristori. Come FIPE siete in contatto con le istituzioni locali? Che risposte arrivano in merito alla situazione corrente?

“FIPE, ConfCommercio e i sindacati si stanno confrontando con le istituzioni a tutti i livelli. A livello locale stiamo chiedendo di ridurre le imposizione e confermare le agevolazioni che permettono di rispettare le norme anticovid, quindi l’utilizzo del suolo pubblico che consente di allargare i dehor senza aumentare gli oneri delle attività. Cerchiamo anche di sensibilizzare la autorità sul ruolo delle imprese come valore per il territorio. Ci sono problematiche differenti, ma credo che sia compreso il valore dell’economia reale portato dalle nostre imprese. Serve un passo in avanti nel controllo della gestione degli enti e delle partecipate, per non gravare sui cittadini e diminuire gli oneri fiscali”.

La risposta integrale di Calvi

Centro storico di Genova, ecco il bando contro lo spreco alimentare

Il Comune di Genova lancia un bando da 70mila euro per rendere più efficiente il sistema anti spreco degli alimenti nel Centro storico. L’iniziativa, a pochi giorni dal 5 febbraio, Giornata mondiale contro lo spreco alimentare, nasce in seguito alla sempre più crescente richiesta di buoni spesa presentate al comune durante l’emergenza economico-sanitaria.

Un sostegno concreto ad associazioni ed enti per rafforzare ed efficientare il sistema anti spreco degli alimenti nel Centro Storico, attraverso la promozione delle food policy, politiche alimentari. Il bando, predisposto nell’ambito del Piano Integrato Centro Storico, è disponibile sul sito del Comune di Genova. Possono partecipare enti e associazioni del terzo settore con specifiche competenze in materia di contrasto allo spreco alimentare, attestate da certificazioni di qualifica e accreditamento presso enti governativi nazionali e internazionali.

Tra le azioni previste dal progetto di contrasto allo spreco alimentare, anche la campagna di informazione sui vantaggi fiscali della donazione, recupero delle eccedenze nelle mense scolastiche e sensibilizzazione anti-spreco della cittadinanza.

Alloggi di prossimità a Genova, Parati: “Aumentano la richieste”

L’incertezza economica, strettamente collegata all’emergenza sanitaria, ha portato alla crescente richiesta di aiuto da parte di famiglie e persone in difficoltà economica.

Ad aumentare sono anche le domande per gli alloggi di prossimità: non si tratta di case popolari o di edilizia pubblica, ma di appartamenti con un affitto molto basso e utenze gratuite dove le persone in difficoltà possono soggiornare temporaneamente ed essere seguite dagli assistenti sociali in un percorso di reinserimento lavorativo e sociale. Proprio nella temporaneià sta la grande differenza con le case popolari.

Allo stato attuale, solo nell’ATS Medio Levante di Genova tutti e 13 gli alloggi di prossimità risultano occupati. Un dato locale ma che rende bene l’idea della crescente richiesta da parte della fascia meno fortunata della popolazione. La buona notizia è che molti alloggi sono stati completamente e strutturalmente ristrutturati, anche se a mancare sono elettrodomestici, mobili e cucine.

Ne abbiamo parlato con Rita Parati, coordinatrice dell’ATS Medio Levante – Genova:

Imprese in Liguria: la regione “costretta” a digitalizzarsi di più, ma ultima in classifica per vendite online e uso social network

La Liguria poco social, sia prima che durante la pandemia da covid-19, ma “costretta” a migliorare l’e-commerce e la digitalizzazione per mitigare l’ondata devastante della pandemia da Sars-Cov-2. In base agli ultimi dati Istat elaborati dall’ufficio studi Confartigianato, considerando il rapporto di comunicazione con il cliente, la Liguria si piazza all’ultimo posto per percentuale di imprese presenti sui social network: erano solo il 19,6% nel pre-pandemia, sono salite fino al 31,6% nel corso del 2020. La media italiana non si discosta molto dai dati liguri: prima del coronavirus le imprese social erano solo il 22%, salite al 39% con lo scoppio della pandemia. Va un po’ meglio guardando i dati relativi alla presenza di siti web: le imprese liguri che posseggono una pagina internet sono il 66% nel 2020, erano il 63,8% nel 2018. In Italia i valori si aggirano intorno al 70%. «Sfruttare le opportunità offerte dalle tecnologie può essere la chiave per resistere alla crisi e trovare nuove possibilità di crescita», ha spiegato il presidente di Confartigianato Liguria, Giancarlo Grasso. Introdursi in nuovi segmenti di mercato, vendere i propri prodotti attraverso canali alternativi, interagire con il cliente e con i propri dipendenti con nuove modalità digitali, comunicare il brand avvalendosi di strumenti più innovativi ed efficaci, sono alcune delle principali strategie che molte imprese, anche quelle più piccole, hanno dovuto adottare per affrontare la crisi dovuta alla pandemia. In qualche modo il virus ha trainato, talvolta accelerato, la transizione digitale delle imprese, modificando le modalità di collaborazione e di comunicazione, ma anche la vendita e la distribuzione del prodotto.

Molte imprese, complice il lockdown, hanno aperto propri canali di vendita online. Le realtà liguri che vendono direttamente beni e servizi mediante il proprio sito web erano appena il 6,5% prima di marzo 2020 e sono salite solo all’11,9% nel corso dell’anno: la regione resta in entrambi i casi ultima in classifica (la media italiana pre-covid è pari al 9,2%, quasi raddoppiata durante il 2020, 17,9%). Ad avere attivo, in generale, un canale e-commerce sono il 21,7% delle imprese liguri, contro il 12,7% del 2018. Liguria penultima per ciò che riguarda la commercializzazione mediante comunicazione diretta, come mail, moduli online o canali social: solo il 21,4% delle imprese in regione adottano questi sistemi, erano l’11,2% prima dello scoppio della pandemia. A gestire poi in proprio la distribuzione dei prodotti venduti online sono appena il 10,1% delle imprese liguri, aumentate di qualche punto percentuale rispetto al 4,6%
all’epoca precedente al covid. Dati che posizionano la regione sempre al penultimo posto in classifica. Secondo l’analisi sembra che solo il 7,5% delle imprese liguri siano intenzionate ad accelerare sulla transizione digitale e utilizzare maggiormente le connessioni digitali da qui a giugno 2021. In Italia la media è di appena il 6,5%. Modificare o ampliare i canali di vendita o i metodi di consegna di beni e servizi  è una strategia che interessa solo il 10% delle imprese liguri, contro una media nazionale del 12,2%. Produzione di nuovi beni, offerta di nuovi servizi o introduzione di nuovi processi produttivi non connessi con l’emergenza sanitaria, pur restando nell’ambito della propria attività economica: l’11,3% delle imprese liguri hanno adottato o valutano di adottare questa strategia di mercato, percentuale in linea con quella italiana (11,9%).

Com’è cambiata invece la comunicazione interna aziendale? In Liguria, prima della pandemia solo il 7,8% delle imprese adottavano tecnologie come videoconferenze, instant messaging o simili, percentuale che è passata al 32% nel 2020. Quasi quintuplicata invece la percentuale di imprese liguri che acquistano servizi di cloud computing: dal 12,6% del 2018 si è passati al 57,8% nel 2020. Per quello che riguarda infine gli investimenti, è evidente che nel 2020
le risorse siano concentrate soprattutto in nuove tecnologie e digitalizzazione: sono il 15,8% le imprese liguri che hanno investito in quest’area. Pochissime invece le realtà regionali che hanno aumentato gli investimenti in ricerca e sviluppo (Liguria quartultima con il 3,5% delle imprese), capitale umano e formazione (6,8%, terzultima), internazionalizzazione (0,8%, ultima). Sotto la media nazionale (6,6%), ma non troppo distante da quanto fatto nella maggior parte delle regioni italiane, la percentuale di imprese liguri che hanno incrementato il livello di investimenti in responsabilità sociale e sostenibilità: sono il
5,8%. «Sapersi reinventare, aprirsi a nuovi segmenti di mercato, trovare ulteriori modalità di comunicazione con il cliente e di commercializzazione dei prodotti possono essere spesso le chiavi per resistere e superare le crisi, – osserva il presidente Grasso – oggi la tecnologia ci offre grandi possibilità e il web, per molte imprese, specie le più piccole, può diventare una vetrina sul mondo. È importante saper sfruttare tutte le opportunità offerte dal digitale: in molti casi una giusta innovazione può aprire grandi possibilità di crescita».

Liguria in zona gialla dal 1° febbraio, riaprono musei e mostre dal lunedì al venerdì

La Liguria si appresta a passare in zona gialla a partire da lunedì 1° febbraio, dopo ore di attesa nella giornata di ieri (venerdì 29 gennaio ndr) è arrivata la decisione del Comitato tecnico scientifico sulla base degli ultimi rilevamenti che hanno ridisegnato i colori delle regioni. Liguria quindi in fascia gialla per due settimane, con un Rt dei contagi allo 0,87. Bar e ristoranti riaprono fino alle 18 e potranno offrire la consumazione al pubblico, spostamenti consentiti all’interno della propria regione ma non al di fuori dei confini regionali, riaprono dal lunedì al venerdì anche i musei cittadini e le mostre. Con la Liguria in zona gialla quindi, da lunedì 1° febbraio 2021 i due musei statali di Genova riaprono le porte ai visitatori, dopo più di due mesi di chiusura a causa dei dpcm in tema di contagio da Sars-Cov-2. Un segnale molto forte dal grande valore sociale che lascia auspicare il tanto desiderato ritorno alla normalità. Rimane inteso che, qualora il colore assegnato alla nostra regione venga modificato in arancione o rosso scatterà, automaticamente, la chiusura dei musei. Il museo di Palazzo Reale sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.30 (ultimo ingresso ore 13), Palazzo Spinola sarà invece visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 13.30 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30), in un’ideale staffetta che coprirà la totalità dei giorni feriali in considerazione della chiusura obbligata nei week end.

Come accedere
La riapertura prevede norme di accesso atte a tutelare la salute dei visitatori e del personale di custodia. L’accesso ai due musei sarà contingentato e subordinato alla rilevazione della temperatura corporea dei visitatori al fine di ridurre il contagio covid-19. Il personale autorizzato procederà alla rilevazione della temperatura corporea di tutti i visitatori con termoscanner e termometro digitale no contat: chi presenterà una temperatura uguale o superiore a 37.5 C e/o sintomi evidenti di contagio non potrà accedere agli spazi espositivi anche se munito di dispositivi di protezione individuale. In particolare a Palazzo Reale ogni ora in Museo non potranno essere presenti più di 30 visitatori. A Palazzo Spinola, nei due piani storici, saranno ammessi non oltre 20 visitatori ogni ora. I visitatori saranno inoltre invitati, più volte, a disinfettarsi le mani con il gel messo a disposizione, a procedere verso la biglietteria rispettando il proprio turno e le distanze di sicurezza (per l’acquisto del biglietto o per la verifica del biglietto acquistato on-line, che si raccomanda caldamente), a non presentarsi con borse/zaini voluminosi o caschi per il non funzionamento del guardaroba, a non toccare e a rispettare il proprio turno e l’orario prenotato. Vi segnaliamo che sono state apportate alcune modifiche ai percorsi espositivi, per garantire un senso unico, con una entrata e una uscita distinte, e per evitare che la visita comprenda gli ambienti di piccoli dimensioni. In particolare nel museo di Palazzo Reale non saranno accessibili al pubblico le seguenti sale: la Camera da Letto del Re, il Bagno del Re e della Regina, i Salottini Giallo e Azzurro, la Camera da Letto della Regina e le Terrazze monumentali. La visita a Palazzo Spinola riguarderà esclusivamente i due piani nobili e le Cucine storiche, della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola.

Come prenotare
Si raccomanda il più possibile l’acquisto dei titoli di ingresso attraverso la prenotazione sulla piattaforma web realizzata ad hoc dal concessionario per i servizi di biglietteria con l’indicazione della fascia oraria di preferenza e l’acquisto del biglietto online. L’acquisto del biglietto avverrà dunque online con stampa dello stesso a cura dell’utente o visualizzazione tramite smartphone, salvo poi il passaggio dalle biglietterie per la verifica del titolo d’ingresso al momento dell’arrivo.
Sarà possibile acquistare un biglietto anche in museo, ma a condizione che i numeri massimi di capienza oraria non siano stati già raggiunti.

All’interno dei musei sarà necessario indossare la mascherina per tutto il periodo di permanenza negli spazi espositivi, mantenere le distanze e igienizzarsi più volte le mani.

Cantieri autostradali nel nodo di Genova, il punto con il direttore di Tronco di Genova Mirko Nanni

Proseguono i lavori sulla rete autostradale della Liguria, con un piano di cantierizzazione che perdurerà fino a fine maggio/primi di giugno. Fino al 12 febbraio si lavora nella galleria Rivarolo, la manutenzione in corso ha portato alla chiusura al traffico del bivio A12/A7 Milano – Genova, quindi nella tratta che da Livorno porta verso Genova. Per raggiungere Genova Ovest si consiglia di andare a Genova Bolzaneto e poi tornare indietro. Da metà febbraio partiranno i lavori in A7, direzione Nord. Il direttore di Tronco di Genova Mirko Nanni ha spiegato ai microfoni di Babboleo News – cosa succede in Liguria, che Autostrade per l’Italia, dopo uno studio specifico, ha calcolato che in questo periodo i flussi di traffico sono diminuiti del 20-30% a causa delle restrizioni in tema di contenimento di Sars-Cov-2 e dei conseguenti dpcm. Motivo per cui sono in atto in questo momento i cantieri. Autostrade ha deciso di incrementare la comunicazione, per diminuire e contenere i disagi, sia per quanto riguarda i chilometri di coda che i tempi di percorrenza. L’obiettivo, inoltre, è anche quello di calcolare i rischi per la giornata successiva, comunicandoli direttamente agli utenti. Capitolo esenzione pedaggi, il direttore Nanni ha spiegato che verranno modulati di conseguenza, in base alle code che si registreranno sulle tratte autostradali. Nel frattempo sono questi i caselli con pedaggio gratuito: Genova Pra’ – Pegli – Aeroporto – Ovest – Est – Bolzaneto – Nervi – Recco – Rapallo.

Ascolta l’intervista completa al direttore di Tronco di Genova Mirko Nanni

Saldi in Liguria, i consigli di Lega Consumatori

Partono oggi i primi saldi in ‘epoca covid’, tra incertezza e speranza. Se l’incertezza è inevitabilmente data dall’attuale emergenza sanitaria, ancora lontana da una sua risoluzione, la speranza è quella di assistere presto a una ripartenza dell’economia. In quest’ottica, i saldi rappresentano un’opportunità sia per le attività commerciali che per i consumatori.

“Quest’anno le famiglie liguri potranno spendere in media 250 euro, circa 70 in meno rispetto ai saldi 2020” commenta su Babboleo News Alberto Martorelli, presidente di Lega Consumatori Liguria.

Sarà importante, prosegue Martorelli, rispettare scrupolosamente le misure anti-covid, per evitare pericolosi assembramenti. La Lega Consumatori Liguria fornisce poi alcuni preziosi consigli per fare acquisti in sicurezza, senza correre il rischio di incappare in sconti “fake” o applicati su avanzi di magazzino.

Per prima cosa, gli articoli esposti devono riportare in modo chiaro i due prezzi, quello “pieno” e quello in saldo, oltre al valore percentuale dello sconto applicato. Per Martorelli è poi importante che i commercianti separino bene la merce a prezzo scontato da quella venduta a prezzo pieno.

“Attenzione ai prezzi eccessivamente ribassati: potrebbero nascondere delle trappole!” avverte il presidente di Lega Consumatori. “E diffidate dai capi che non contengono indicazioni sulla composizione e sulla manutenzione”.

Altri consigli utili sono quello di conservare lo scontrino (e magari farne una copia), chiedere al commerciante se è possibile provare i capi senza essere obbligati a acquistarli e ricordarsi che la merce non può essere restituita se si cambia idea sul colore o sul modello.

I saldi di quest’anno avranno poi un protagonista d’eccezione: internet! Il coronavirus ha reso gli acquisti sempre più online, e per questo motivo è bene restare in guardia mentre si fanno acquisti su piattaforme virtuali. “Prestate attenzione al sito web da cui comprate e verificate che la connessione sia protetta durante il pagamento” conclude Martorelli, “e occhio alle recensioni degli utenti”.

L’intervista completa su Babboleo News:

Anche Liguria fa la sua parte: protagonista dello young movie “Glassboy”

La Liguria come set cinematografico, calza proprio a pennello. A concedere poi un tocco magico e il sapore da favola alla pellicola ci pensa poi l’incantevole cornice di Albenga, dove tra gli esterni del centro storico e gli interni di Palazzo Borea Ricci si sono svolte oltre il 50% delle riprese di Glassboyil film per ragazzi di Samuele Rossi e ispirato al romanzo Il Bambino di vetro di Fabrizio Silei. In arrivo dal 1° febbraio sulle principali piattaforme on demand.

Glassboy è un racconto di formazione sul desiderio di libertà, di avventura, di amicizia e di crescita. Tematiche oggi più attuali che mai.
Nel cast un’inedita Loretta Goggi nei panni dell’apprensiva e dispotica nonna, Giorgia WurthMassimo De LorenzoGiorgio ColangeliDavid Paryla e il giovanissimo Andrea Arru nei panni del protagonista. Al suo fianco gli Snerd, ovvero gli esordienti Rosa Barbolini (Mavi), Stefano Trapuzzano (Ciccio), Gabriel Mannozzi De Cristofaro (Domenico), Mia Pomelari (Mei Ming) e Luca Cagnetta (Gianni), a capo della banda rivale, con i bulli Emanuele De Paolis Stefano Di Via.

“Questo soprattutto grazie all’entusiasmo che da subito hanno dimostrato le istituzioni del Comune nelle figure del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura” dice il produttore Emanuele Nespeca che continua “la città ha accolto troupe e attori con calore e affetto, in un periodo gelido e piovoso”.

Fondamentale la segnalazione di Genova Liguria Film Commission e il supporto della Regione che hanno permesso di includere nel film uno degli scorci più caratteristici della riviera ligure e che già aveva fatto da sfondo ad un altro film per bambini importante come Inkheart nel 2008.

In merito a questo, Cristina BollaPresidente di GLFC ha dichiarato: “La Genova Liguria Film Commission promuove tutta la Liguria come location ideale per film, serie tv e progetti audiovisivi in generale. In questi ultimi anni abbiamo aumentato i numeri delle produzioni arrivando ad un più 30% nel 2020, nonostante il Covid-19. Anche il territorio ingauno, ha visto una grande produzione con il film Glassboy, che contribuirà alla valorizzazione del Comune di Albenga. La sinergia tra produzioni, comuni e la Film Commission ha un ruolo importante per il rilancio del territorio, anche a seguito della Pandemia. Per questo motivo continuiamo a lavorare per portare sempre più progetti nelle Riviere e nel nostro entroterra. Il comparto dell’audiovisivo è uno strumento utilissimo per uscire da questo periodo buio e difficile. Il cinema si propone come supporto alla promozione delle destinazioni turistiche liguri. Stiamo lavorando ad alcuni progetti di cineturismo, per portare il pubblico sui territori visti attraverso i film e tutti i progetti audiovisivi Made in Liguria”.

Anche il sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis, ha affermato: “Siamo onorati del fatto che Albenga sia stata scelta quale set cinematografico per le riprese di una parte importante di questo film. Ciò evidenzia come la nostra città possa essere attrattiva da questo punto di vista e conferma ancora una volta la bellezza del nostro Centro Storico e il fatto che questo sia apprezzato anche, e soprattutto, da chi viene da fuori. La proiezione del film che sarà visto da milioni di persone, diventerà un grosso traino promozionale per Albenga. Speriamo che in futuro possano presentarsi altre occasioni come questa anche grazie al grande lavoro di squadra e alla collaborazione che si è sviluppata tra Comune, Produzione e Liguria Film Commission. Insieme si può fare molto e si può realmente valorizzare il nostro territorio”.

Glassboy,distribuito da Solaria Film in collaborazione con Minerva Pictures, si è aggiudicato il premio ECFA come Miglior Film Europeo per Ragazzi al PÖFF | Tallinn Black Nights Film Festival e ha partecipato alla winter edition del 50/mo Giffoni, dove è stato presentato in anteprima nazionale come unica opera italiana in concorso. Il film continuerà suo percorso festivaliero in Sud America, dove è stato selezionato nel concorso ufficiale del FICAIJ, il Festival Internazionale del Cinema e dell’Audiovisivo per Bambini e Giovani e farà parte della short list per aggiudicarsi il premio come miglior film Europeo per ragazzi 2020 (Best European Feature Film for Children and Youth in 2020).

Dopo i significativi riscontri ottenuti con il cinema documentario (“La memoria degli ultimi”, “Indro. L’uomo che scriveva sull’acqua”), il regista pesciatino Rossi, realizza la sua seconda opera di finzione esplorando un genere poco frequentato in Italia, quello dello “young movie”, rielaborando in senso contemporaneo l’immaginario dei grandi cult cinematografici per ragazzi.

Genova, ecco come e perché si è arrivati allo sciopero dei dipendenti Aspi

90% di adesione allo sciopero di oggi, venerdì 29 gennaio, da parte dei lavoratori della direzione 1° tronco di Autostrade, dopo la presentazione del piano industriale 2021-2023 di ASPI per Autostrade.

“Il nuovo piano industriale di Aspi non solo cancella gli accordi ma si presenta arrogante, ben lontano da sanare le controversie in atto.”

Sindacati e Rsa hanno proclamato , quindi, l’apertura dello stato di agitazione di tutti i comparti con il blocco delle prestazioni straordinarie e supplementari dal 23 gennaio al 29.

Come si è arrivati allo sciopero di oggi e sopratutto quali le reali motivazioni?
Spiega tutto su Babboleo News – Cosa succede in Liguria Raffaele Lupia, Segretario generale aggiunto Fit Cisl Liguria

Genova, associazioni in piazza contro il cemento. Lolli (Comitato via delle Campanule): “No a strutture AMT al posto di spazi verdi”

Partirà oggi alle 17 la manifestazione promossa dal Comitato di via delle Campanule, di Genova Quarto, per dire “no alla distruzione del verde e del valore paesaggistico della valletta”. L’evento è aperto a tutte le realtà del levante cittadino che in questi anni hanno portato avanti le vertenze di tutela degli spazi verdi pubblici cittadini. Numerose le adesioni arrivate in questi giorni per la manifestazione organizzata dal Comitato per la difesa di Campanule per dire no al progetto del Comune di costruire una rimessa per i filobus al posto dei giardini 8 Marzo nel quartiere di Quarto.
Su Babboleo News – cosa succede in Liguria, spiega tutto Roberta Lolli – presidente Comitato di via delle Campanule (Genova Quarto):