12 Gennaio 2021 – Babboleo

12 Gennaio 2021

Hotellerie in Liguria, Pilati (Federalberghi): “Aperti solo il 10% degli hotel, per salvarci da aprile dobbiamo ripartire”

Solo il 10% degli alberghi in Liguria, pari a circa un centinaio, hanno deciso di tenere aperto e accessibile il proprio hotel. Numeri che raccontano di una crisi senza fine legata all’emergenza sanitaria da Sars-Cov-2 per il mondo dell’hotellerie che, soprattutto in vista della primavera, si appella alle istituzioni nazionali e locali per avere la possibilità di ripartire da aprile, magari in concomitanza con la Pasqua. “Molti di noi sono alla canna del gas e non ce la fanno più”, il grido d’allarme, ai microfoni di Babboleo News, di Americo Pilati, presidente Federalberghi Liguria. In difficoltà i titolari degli hotel ma anche e soprattutto i dipendenti e i cosiddetti “stagionali” che rischiano di non vedersi rinnovati i contratti per la prossima stagione. “Abbiamo bisogno di ripartire il prima possibile, già da aprile/maggio, per salvare la stagione 2021”, spiega Pilati. Ascolta l’intervista completa.

VIII campionato pesto al mortaio: rinviata all’8 febbraio la consegna degli elaborati grafici della mascotte

Si avvicina l’appuntamento con l’ottava edizione del campionato mondiale di pesto genovese al mortaio e con essa anche quella della consegna del logo che sarà la mascotte dell’evento. Per ragioni organizzative, fanno sapere dallo staff, la data ultima di consegna degli elaborati grafici del concorso per l’individuazione della mascotte è stata spostata a lunedì 8 febbraio 2021 alle ore 24.00. I concorrenti avranno così un tempo maggiore per definire le proprie proposte creative anche in considerazione che la partecipazione è aperta, oltre a professionisti grafici e designer, anche gruppi scolastici se rappresentati da un interlocutore maggiorenne. Al momento si conferma che la premiazione avverrà durante la finale del 20 marzo 2021 tenuto conto delle modalità di sicurezza antivirus attualmente in corso di verifica e salvo diverse disposizioni derivanti dall’andamento della pandemia.

“Il Campionato mondiale di pesto genovese al mortaio è ormai da annoverare tra i grandi eventi che danno lustro città – sottolinea l’assessore a commercio, artigianato e grandi eventi del comune di Genova Paola Bordilli –. Lanciando l’idea del concorso abbiamo voluto dare ulteriore forza alla comunicazione di un evento che rappresenta senza dubbio una vetrina per la città intera. La nostra filosofia è organizzare appuntamenti che concorrano a mettere in mostra Genova partendo dalle sue tradizioni e dal territorio. Sotto questo profilo, il pesto è l’ambasciatore ideale della nostra città nel mondo e quindi può svolgere il ruolo di trascinatore anche per tutte le eccellenze dell’agroalimentare del nostro territorio, dalle produzioni tipiche alle lavorazioni di tradizione locale”. Il concorso, organizzato dal comune di Genova (assessorato al commercio, artigianato, tutela e sviluppo vallate, grandi eventi e centro storico) con la collaborazione della Camera di Commercio di Genova e dell’associazione culturale Palatifini, prevede un premio per il vincitore pari a 2.500 Euro.

La crisi della bilancia: dopo le festività 1 su 3 si è messo a dieta, circa due i chili presi tra zamponi e panettoni

SOS BILANCIA: 1 SU 3 A DIETA DOPO FESTE

Una bilancia che… scotta! Questo l’effetto post feste di Natale, soprattutto in periodo di covid e di conseguente lockdown. Una ricerca di Coldiretti evidenzia come, in questi giorni, un italiano su tre si sia messo a dieta, il motivo? Per tanti la bilancia ha giocato un brutto scherzo, marcando almeno un paio di chilogrammi in più rispetto a giorni precedenti le festività. Per questo, niente più scuse: finite le feste oltre un italiano su tre (36%) ha deciso di mettersi a dieta dopo il lungo periodo trascorso in casa. A livello nazionale, solamente tra il pranzo di Natale e i cenoni della vigilia e di Capodanno, dalle tavole degli italiani sono spariti 67 milioni di chili tra pandori e panettoni, 63 milioni di bottiglie di spumante, 20 mila tonnellate di pasta, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci per un valore complessivo pari a 3,5 miliardi. L’effetto del maggior consumo di cibi calorici abbinato a bevande alcoliche è aggravato dal fatto che l’abbuffata per le festività è stata anche accompagnata, spesso, dalla sospensione delle attività sportive, con la chiusura di palestre e piscine, e da una maggiore sedentarietà che ha ridotto il movimento fisico e favorito l’accumulo di peso. Per questo alla fine si stima un aumento di peso fino a 2 chili per gli italiani, come emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’.

“Per rimettersi in forma, ma allo stesso tempo combattere il freddo e lo stress degli sbalzi termici – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – è fondamentale avere una dieta equilibrata a base di verdure di stagione, frutta, legumi, ma anche carne e pesce, che forniscono buona parte delle sostanze nutritive necessarie per mantenerci in salute. In questa stagione tra la frutta per disintossicare l’organismo e accompagnare il rientro in salute, ci sono arance, mele, pere e kiwi mentre per quanto riguarda le verdure quelle particolarmente indicate sono spinaci, cicoria, radicchio, zucche e zucchine, insalata, finocchi e carote. Tutte le insalate e le verdure è meglio se vengono condite con l’olio DOP Riviera ligure, un antiossidante naturale che combatte l’invecchiamento dell’organismo e favorisce l’eliminazione delle scorie metaboliche, e con abbondante succo di limone, che purifica l’organismo dalle tossine, fluidifica e pulisce il sangue. Inoltre non dimentichiamo che le arance sono una notevole fonte di vitamina C, che migliora il sistema immunitario, favorisce la circolazione, ossigena i tessuti e combatte i radicali liberi. Quindi invece di ricorrere a sostanze multivitaminiche per difendersi dai malanni di stagione o di diete estreme per rimettersi in forma, è meglio rivolgersi ai mercati di vendita diretta di Campagna Amica Liguria che possono fornire, tutti gli ingredienti per una dieta salutare e a km 0, da accompagnare con un po’ di movimento, in casa o all’aperto, sempre evitando assembramenti”.

Sciopero OSS La Spezia, presidio delle sigle sindacali presso la sede del Consiglio Regionale

CGIL CISL UIL e FIALS hanno organizzato per oggi un presidio presso la sede del Consiglio Regionale della Liguria, in occasione dello sciopero degli O.S.S. dipendenti di Coopservice, operanti alla Spezia, indetto per manifestare la preoccupazione dei lavoratori in merito alla propria situazione occupazionale. Questi lavoratori infatti, come spiegato dalle sigle sindacali, dopo anni di servizio presso la ASL rischiano il loro posto di lavoro. Si tratta di 158 persone.

Marco Furbetti, Segretario generale Uil Trasporti Liguria fa il punto della situazione su Babboleo News – Cosa succede in Liguria:

Regione Liguria, entro marzo si vaccineranno i medici liberi professionisti

Dopo un lungo lavoro di pressing su Regione Liguria e A.Li.Sa, iniziato a metà dicembre scorso, l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Liguria ha ricevuto la nota ufficiale con cui le Istituzioni Regionali si impegnano a provvedere con priorità assoluta alla vaccinazione dei Liberi Professionisti, non appena perverrà adeguato approvvigionamento.
Su Babboleo News – Cosa succede in Liguria: Alessandro Bonsignore, Presidente Ordine dei Medici della Liguria

La Liguria delle infrastrutture digitali: Genova prima e La Spezia ottava in Italia

La provincia di Genova, su 107 province italiane analizzate, è la migliore dal punto di vista delle infrastrutture digitali.
Si posiziona infatti prima a livello italiano – seguita da Milano, Roma e Bologna – secondo quanto emerge dal recente report EY Digital Infrastructure Index, stilato dall’azienda britannica EY Ernst & Young Global Limited.

Lo studio analizza il livello di efficienza e maturità delle infrastrutture digitali delle 107 province italiane, prendendo in considerazione sia la diffusione delle infrastrutture TLC e broadband, sia il grado di digitalizzazione delle altre infrastrutture presenti su un territorio.

L’analisi si basa su un set di 30 indicatori, suddivisi in 3 differenti categorie:

1) Connettività fissa;
2) Connettività mobile e Wi-fi,;
3) Tecnologie IoT (“internet delle cose”).

Gli indicatori prendono quindi in considerazione sia le tecnologie più mature (ADSL, LTE), sia quelle più avanzate (FTTH, 5G) pesando però in maniera significativamente superiore queste ultime, elementi fondamentali per la crescita del Paese e delle sue filiere produttive.

Il Digital Infrastructure Index non misura solamente l‘offerta, cioè le coperture e le disponibilità sul territorio delle tecnologie, ma misura anche la capacità di soddisfare la domanda delle imprese di un territorio. Le principali infrastrutture digitali considerate, infatti, non supportano allo stesso modo le
diverse filiere. Ad esempio, l’FTTH è rilevante ove ci siano sedi fisse da collegare, ed invece meno importante per filiere come l’Agrifood, per la quale invece sono più rilevanti 5G e IoT. Il Wi-Fi pubblico è di maggiore rilevanza per la filiera del Turismo che per altre filiere, e così via.
Il Digital Infrastructure Index pertanto ingloba dei coefficienti che pesano le tecnologie in relazione a ciascuna filiera, risultando in una maggiore valorizzazione delle tecnologie più adatte alle filiere maggiormente presenti in un determinato territorio. Ciò permette di misurare il livello di adeguatezza delle infrastrutture digitali al tessuto produttivo locale.

La Spezia si posiziona invece ottava, il sindaco Pierluigi Peracchini:

«Ottava su 107 province per infrastrutture digitali, un ottimo risultato che premia il grande sforzo delle pubbliche amministrazioni e dei privati in tutta la Provincia della Spezia. Con un punteggio del 65,3, il nostro si conferma un territorio privilegiato per la connettività fissa, connettività mobile e wi-fi e tecnologie IoT. Chiaramente, l’investimento fatto nel Comune della Spezia, che pesa di più in tutta la provincia come incidenza, di open fiber è stato fondamentale per ottenere questo risultato: si trattano infatti di 113 chilometri di fibra ottica per portare il web sempre più velocemente nelle aziende e nelle case degli spezzini. Una vera e propria rivoluzione digitale che è stata quanto mai necessaria nei mesi trascorsi di lockdown, dove lo smartworking e la didattica a distanza sono state protagoniste a causa dell’emergenza coronavirus».

Sestri Levante, eccellenza ligure nella gestione rifiuti: “Genova prenda esempio”

I dati sulla raccolta differenziata della Città Metropolitana di Genova, lo sappiamo bene, non sono entusiasmanti: 44,62%, ben venti punti percentuali in meno della soglia minima indicata da Regione Liguria. Il solo Comune di Genova, poi, è tra i peggiori della regione, con la raccolta differenziata ferma al 35%. Dati impietosi che affossano la media dell’intera Città Metropolitana, che senza Genova sarebbe al 60%, vicino alla soglia, grazie a vere eccellenze del riciclo e dell’ecosostenibilità come Santa Margherita Ligure (>80%), Chiavari (67,09%) e Sestri Levante (75,86%).

In questi giorni la Città Metropolitana, evidentemente preoccupata dall’attuale condizione della differenziata, ha in programma una rivoluzione delle modalità organizzative di gestione rifiuti. Stupisce, a maggior ragione, la possibilità che l’intera città metropolitana passi in gestione diretta ad AMIU, che si occupa della gestione dei rifiuti a Genova. Proprio il comune che rallenta la differenziata in Liguria.

Per questo motivo, da Sestri Levante, uno dei comuni più virtuosi nella gestione della differenziata, arriva una proposta alternativa, esposta con discrezione dal suo sindaco, Valentina Ghio.

Nella lettera indirizzata alla Città Metropolitana, il sindaco Ghio ha presentato i grandi risultati raggiunti in pochi anni dalla città in tema di rifiuti e sostenibilità ambientale, “frutto di programmazione dimensionata al proprio territorio e di un’ottima risposta dei cittadini ma anche del rapporto di costante dialogo e confronto con gestore sulle specifiche nostre peculiarità, che ha consentito un continuo perfezionamento e adattamento del servizio”. Un percorso attivo dal 2015, che ha consentito a Sestri Levante di passare dal 32 a oltre il 75% di raccolta differenziata e di essere il primo Comune costiero ligure con più di 15 mila abitanti con questa percentuale e di realizzare un centro del riuso con oltre 10.000 accessi annuali.

Insomma, un vero e proprio “modello Sestri” che andrebbe riproposto in grande, e non privato della propria autonomia. Un’idea vincente potrebbe essere quella, al contrario di centralizzare la gestione dei rifiuti su un unico ente, proprio quella di delocalizzare maggiormente: la raccolta differenziata, dati alla mano, funziona nelle piccole realtà, dove le azienda hanno la gestione di piccole porzioni di territorio, e le amministrano con meno trascuratezza. E’ chiaro che servirebbe un coordinamento, magari proprio da parte di AMIU, che forse è l’unica ad avere le capacità logistiche per farlo, ma non tenere conto delle piccole realtà che da ormai 4,5, 10 anni lavorano bene sul territorio sarebbe un delitto. Il primo passo? Intensificare il confronto tra Città Metropolitana e amministrazioni del territorio per trovare un percorso comune e condiviso in cui gli unici beneficiari siano l’ambiente e il nostro futuro.

Municipi, Bogliolo (Municipio Levante): “Riforma fraintesa: confermate le funzioni della quotidianità”

La riforma dei municipi voluta dalla giunta comunale di Genova non poteva mettere d’accordo tutti. Tra le associazioni che gridano ad un “taglio alla democrazia” e l’opposizione che lamenta uno svuotamento dei poteri dei municipi, c’è invece chi, dall’interno dei municipi stessi, esprime soddisfazione per il documento emendato ieri a Palazzo Tursi. Tra questi c’è Federico Bogliolo, assessore con delega a sport, manutenzioni, assetto urbano e trasporti del Municipio IX Levante.

“Credo che la rioforma sia stata fraintesa. La volontà della giunta Bucci è sempre stata quella di decentrare le funzioni della quotidianità ai municipi” commenta Bogliolo. “Il documento emendato ieri rispecchia questo pensiero: ai municipi rimangono tutte queste funzioni, dalle manutenzioni ordinarie e straordinarie alla viabilità e i servizi sociali.”

Per quanto riguarda il budget fisso ai municipi, poi, si è discusso molto riguardo alla sua cancellazione.”I famosi 281 mila euro (quelli di budget fisso, ndr), di cui si è stravolto senso e significato, rimarranno ai municipi.” assicura Bogliolo. “Anzi, le intenzioni del sindaco sono quelle di farli diventare 500mila.”

“Non vedo il problema di una riforma che conferma le competenze a aumenta le risorse” conclude Bogliolo.

Le parole di Bogliolo su Babboleo News:

Vaccini anti Covid, oggi arrivano in Liguria altre 20mila dosi

È in programma entro oggi, martedì 12 gennaio, la consegna in Liguria di 17 “pizza box” contenenti 19.890 dosi. Il dettaglio delle consegne:

· Asl 1, ospedale Sanremo: (consegna già effettuata 11/01/2021): 3 “pizza box” contenenti 3.510 dosi

· Asl 2, ospedale Savona: 3 “pizza box” contenenti 3.510 dosi

· Asl 3, ospedale Villa Scassi: 2“pizza box” contenenti 2.340 dosi

· Istituto G. Gaslini: 1 “pizza box” contenente 1.170 dosi

· Ospedale Policlinico San Martino: 3 “pizza box” contenenti 3.510 dosi

· Ospedale Galliera: 1 “pizza box” contenente 1.170 dosi

· Ospedale Evangelico Internazionale: 1 “pizza box” contenente 1.170 dosi

· Asl 4, ospedale Sestri Levante: 1 “pizza box” contenente 1.170 dosi

· Asl 5, ospedale Sarzana: 2“pizza box” contenenti 2.340 dosi

Le dosi consegnate in Liguria, comprese quelle previste per oggi, superano le 56.000 unità: il calendario predisposto dalla struttura commissariale per l’emergenza prevede, per la Liguria, la consegna di ulteriori 40.950 dosi entro la fine del mese di gennaio.

Venerdì “classi a cielo aperto”: la proteste degli studenti anche a Genova

Anche a Genova gli studenti venerdi prossimo, il 15 gennaio, scenderanno in piazza per chiedere certezze sul futuro della scuola dopo l’ennesimo rinvio del rientro in presenza al 50%.

L’iniziativa, che si svolgerà in piazza De Ferrari, si chiamerà “Le classi a cielo aperto” ed è organizzata dal  coordinamento studentesco 16cento. I ragazzi non chiedono il rientro in classe, ma lo scopo del presidio è quello di portare all’attenzione delle istituzioni l’inefficienza del sistema scolastico, affermano i ragazzi del coordinamento.

Ai microfoni di Babboleo News Monica Capra della Cisl Scuola ha fatto il punto delle carenze della scuola con cui i ragazzi si confrontano quotidianamente.