Liguria in zona arancione, vietato asporto dopo le 18 per i bar: “Dateci regole più stringenti ma dobbiamo lavorare”
E’ arrivata l’ufficialità, la Liguria, con il nuovo dpcm, entra in zona arancione a partire da domenica 17 gennaio. Questo significa che sono vietati gli spostamenti sia interni che esterni la regione, resta il coprifuoco dalle 22 alle 5. I bar possono effettuare solo la vendita ad asporto fino alle 18, mentre per i ristoranti è consentito fino alle 22. In tutti gli altri orari invece è sempre consentita la consegna a domicilio. Rimangano ancora chiusi teatri, cinema, musei, palestre, centri sportivi e piscine. Gli impianti sciistici resteranno chiusi fino al 15 febbraio. “Il nostro Rt è pari a 1,15 quindi – spiega il presidente della Liguria Giovanni Toti – in base alle nuove regole del dpcm, la nostra regione come molte altre in Italia, si colloca in questa fascia. È bene sottolineare però che i dati si riferiscono a due settimane fa e quelli attuali sono già in miglioramento. Abbiamo deciso, consultandoci con la nostra task force sanitaria, di andare avanti con la didattica a distanza per le scuole superiori ancora per una settimana, proprio per mantenere questi parametri in calo”.
“Comprendiamo l’esigenza dei ragazzi che vogliono tornare in aula – aggiunge Toti – ma crediamo sia giusto che ciò avvenga agendo con prudenza e sicurezza. Inoltre con l’entrata in zona arancione, bar e ristoranti dovranno chiudere anche a pranzo – ricorda il presidente ligure – ma potranno andare avanti con il servizio d’asporto e le consegne a domicilio, anche se per i bar il take away sarà consentito solo fino alle 18. Una decisione che penalizzerà ulteriormente le nostre attività per cui, ci auguriamo, arrivino da parte del governo risposte rapide sui ristori, che devono essere adeguati e immediati”. La richiesta di ristori celeri e consistenti arriva anche dai titolari di bar e ristoranti, come Antonello Calautti, che gestisce insieme ai fratelli il bar “Tentazione” di Sestri Ponente a Genova: “Così non possiamo più andare avanti, dateci regole ancora più stringenti ma fateci tenere aperto”, la richiesta. Ascolta l’intervista completa.