17 Febbraio 2021 – Babboleo

17 Febbraio 2021

Export agroalimentare: vince la dieta mediterranea ma per Coldiretti Liguria bisogna superare dazi ed embargo

L’emergenza sanitaria ed economica da Sars-Cov-2 non ferma il commercio estero, soprattutto quello del settore alimentare. Crescono infatti solo le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy, che fanno segnare nel 2020 il massimo storico di sempre con un valore di 46,1 miliardi spinto dal successo della dieta mediterranea sulle tavole mondiali nonostante i pesanti limiti della pandemia covid. Questo è quanto emerge da un’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nel 2020, che evidenziano un aumento delle esportazioni agroalimentari nazionali dell’1,8% in netta controtendenza al crollo generale del 9,7%. Un record ottenuto nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione, che ha pesantemente colpito la cucina italiana, ma anche favorito il ritorno alla preparazione casalinga dei pasti con il boom delle ricette Made in Italy. L’ emergenza sanitaria da Sars-Cov-2 ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere. Ad essere avvantaggiate, nell’ordine, sono state le esportazioni nazionali di conserve di pomodoro (+17%), pasta (+16%), olio di oliva (+5%) e frutta e verdura (+5%) che hanno raggiunto in valore il massimo di sempre.

Le esportazioni dei prodotti agroalimentari Made in Italy nel 2020 sono state dirette per oltre la metà (55%) all’interno dell’Unione Europea con la Germania che si classifica come il principale cliente con 7,73 miliardi in crescita del 6% mentre al secondo posto c’è la Francia con 5,08 miliardi che rimane stabile e, a seguire, con 3,6 miliardi la Gran Bretagna (+2,8%) uscita con la Brexit. Fuori dai confini comunitari sono gli Stati Uniti il primo partner commerciale dell’Italia con 4,9 miliardi di export agroalimentare. “L’Italia può ripartire dai punti di forza – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia dei territori. Ma per favorire ancora di più l’export di prodotti d’eccellenza come l’olio DOP Riviera Ligure e i nostri vini DOC, occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare le politiche dei dazi e degli embarghi, che rischiano di colpire, in futuro, anche le nostre produzioni, e per ridare respiro all’economia mondiale in un momento difficile per tutti”. Ma per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia, spiegano Boeri e Rivarossa, “serve anche agire sui ritardi strutturali e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.

A Genova il Centro di medicina integrata Antonio Lanza è a rischio bando di gara

Il Centro di medicina integrata Antonio Lanza, che si trova all’interno dell’ospedale genovese Gallino di Pontecedimo, sta per essere messo a bando di gara e rischia così di perdere la sua funzione di fornire sostegno e cure integrate alle persone affette da malattie rare e da patologie oncologiche.

Lunedì scorso, 15 febbraio, si è tenuta un’audizione, promossa dai consiglieri regionali Gianni Pastorino di Linea Condivisa e Pippo Rossetti del Partito democratico, per affrontare le sorti del Centro diretto dal prof. Edoardo Rossi e coordinato dal sig. Piero Randazzo. “Siamo estremamente preoccupati dal fatto che sia A.Li.Sa che Asl 3 ritengano finita la sperimentazione del centro – affermano Gianni Pastorino e Pippo Rossetti – decidendo di mettere a gara un servizio essenziale per la nostra città”.

Il centro di medicina integrata Antonio Lanza è riuscito a richiamare a sé sia le persone affette da malattie rare che, successivamente, pazienti affetti da patologie oncologiche, nell’idea di riuscire a fornire una visione di insieme del benessere di persone che sono sottoposte a dure cure farmacologiche. L’obiettivo del Centro è quello di provare a lenire le sofferenze dei malati e dei loro cari attraverso prestazioni di medicina integrata, quali sedute di agopuntura, magnetoterapia, ionorisonanza, shiatsu, yoga, musicoterapia, e consulenze con psicologi e nutrizionisti.

In tre anni al Centro si sono rivolte centinaia di persone che sono state seguite in maniera professionale, indicate spesso dagli stessi centri oncologici e delle malattie rare dei nostri siti ospedalieri” – continuano Pastorino e Rossetti. “Chiediamo di salvaguardare l’esperienza di questi tre anni, la formazione dei dipendenti sanitari e i protocolli seguiti dalla struttura, affinché non ci sia il rischio di disperdere il percorso che in questi anni è stato di grande beneficio a centinaia di persone.”

Vaccino a over 80 nei piccoli comuni, Vinai (Anci) risponde alle nostre domande

Lunedì alle 23 ha preso il via il sistema di prenotazione “multicanale” di Regione Liguria per la fase 2 della campagna di vaccinazione anticovid. Dal canale online a quello telefonico, passando per i metodi “tradizionali” (CUP e sportelli Asl). Nei prossimi giorni entreranno in funzione anche le prenotazioni tramite farmacisti e medici di famiglia.

A creare un po’ di confusione sono state le modalità di prenotazione per gli anziani residenti nei comuni con meno di 5000 abitanti, a cui era inizialmente stato detto che non fosse necessario prenotarsi attraverso uno dei canali messi a disposizione da Regione Liguria, perché i sindaci si sarebbero occupati di persona di prenotarli. Non è proprio così, spiega finalmente il direttore generale di Anci Liguria Pierluigi Vinai: quella di stilare una lista con i nomi delle persone da vaccinare e inviarla alle Asl è una possibilità che i sindaci possono cogliere, non un obbligo.

Cosa deve fare allora un over 80 di questi comuni (o un parente che vuole prenotare l’anziano) per sapere come muoversi? Semplicemente, spiega Vinai, deve chiamare il proprio Comune e chiedere se si occupa di raccogliere le prenotazioni o se deve procedere attraverso uno dei canali indicati da Regione Liguria.

Per maggiore chiarezza, questa è l’intervista completa – e chiarificatrice – al direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai:

“Profumi e colori di Liguria”, nasce la fiera multimediale di Cna Savona

Profumi e colori di Liguria, di nome e di fatto. Un vero e proprio viaggio alla scoperta di alcuni comuni del savonese che si raccontano partendo dalle lavorazioni e dalle attività degli artigiani locali, nasce l’edizione multimediale organizzata da Cna Savona e dedicata alla valorizzazione delle imprese artigiane della propria provincia. Tre appuntamenti online che diventano tappe di un percorso visivo d’approfondimento: dallo stand fisico in fiera alla video intervista realizzata in azienda che svela gli spazi, gli strumenti e i segreti del mestiere artigiano. “La fiera multimediale è un’esperienza nuova che nasce dalla necessità di poter promuovere il sapere e il valore del lavoro artigiano adattandolo all’epoca covid – spiega il direttore di Cna Savona Matteo Sacchetti -. Da questa necessità è nato il nostro progetto che coniuga la più totale sicurezza anti-contagio al bisogno di sostenere le attività locali, in un momento di grande crisi come quello attuale”. Grazie alla disponibilità del comune di Andora è stato allestito un set per la registrazione nei giardini di Palazzo Tagliaferro a Marina di Andora. Questo spazio è diventato luogo fisico d’esposizione e vetrina virtuale, il tour è poi arricchito dalla video intervista nella sede d’attività di ogni impresa.

“Siamo lieti di aver ospitato questa fiera virtuale e il progetto ideato dal Cna Savona che valorizza le attività artigianali e la qualità del loro lavoro – ha dichiarato Mauro Demichelis, sindaco di Andora – È stata anche una preziosa occasione per confrontarci con il direttore Matteo Sacchetti sulle problematiche che sta attraversando il settore. In questo delicato periodo economico è fondamentale farlo conoscere, apprezzare e metterlo in contatto con il mercato anche attraverso il web e i social”. Andora ha confermato la sua particolare sensibilità per l’operato delle associazioni a cui ha dedicato anche un assessorato guidato dal vice sindaco Patrizia Lanfredi: “Apprezziamo molto l’iniziativa del Cna che ci auguriamo abbia seguito. Ringraziamo l’associazione Arti e Mestieri” e il referente di Cna Salvatore De Rosa, per il fondamentale contributo dato alla realizzazione del set andorese e confermiamo la nostra disponibilità alla collaborazione con quanti operano sul territorio per far conoscere e sostenere le imprese economiche di Andora e del savonese” – ha dichiarato Patrizia Lanfredi.

Prima puntata

Sabato 20 febbraio dalle ore 11 verrà trasmessa sui canali social Cna Savona e Liguria e su Youtube Cna Liguria la prima puntata della Fiera: il viaggio alla scoperta del territorio savonese parte dalle eccellenze delle produzioni agroalimentari. Si parte dalla Gastronomia Rollero che mantiene un presidio del gusto e delle ricette tradizionali nel centro di Savona. Dal capoluogo ci si sposterà all’entroterra per visitare il Pastificio Fratelli Delfino: un’attività che ha scelto di rimanere vicina ai fornitori delle proprie materie prime e non delocalizzare la propria produzione restando nel comune di Toirano. Dal gusto si passerà alle lavorazioni del marmo e dell’ardesia di Guido d’Amore, con D’Amore Marmi. In conclusione, focus sull’importanza del settore lapideo in Liguria con Salvatore De Rosa, membro nazionale gruppo CNA settore marmo – lapidei e referente nella stesura del disciplinare regionale per il marchio “Artigiani in Liguria” per il comparto.

Seconda puntata

Sabato 27 febbraio dalle ore 11 verrà trasmessa sui canali social Cna Savona e Liguria e su Youtube Cna Liguria la seconda puntata della Fiera: un’immersione nel mondo delle stoffe e dei pellami sino alla decorazione d’interni. Si parte da Caemi di Fossati Mirko e della sua mamma Carla tra tende e tendaggi sino ai materiali high tech per esterni. Da Marina di Andora il viaggio prosegue ad Alassio dove le mani esperte di Giorgio Cenere lavorano la pelle e realizzano borse, cintole e tanto altro. Insieme alla moglie Cristina Ratti ci mostrerà tutte la produzione del suo laboratorio Brunocenere. Il viaggio si conclude a Savona dove Danilo Araldo insieme alla moglie Katia Paoli sono in grado di svelare ‘La seconda pelle delle cose’ e ci raccontano il loro mondo di creatività artistica e design d’interni. Arricchirà la puntata l’intervista al sindaco di Andora Mauro Demichelis.

Terza puntata

Sabato 6 marzo alle ore 11 verrà trasmessa sui canali social Cna Savona e Liguria e su Youtube Cna Liguria la terza puntata della Fiera: l’ultimo episodio è dedicato alla creatività artistica e artigianale che si fonde alla capacità di modellare e utilizzare i materiali. Partiamo da Loano alla scoperta delle opere della vetreria artistica Pandora di Nicoletta Costa. Reper la seconda tappa del nostro viaggio restiamo a Loano alla scoperta di uno dei mestieri che progressivamente sta diventando sempre più raro: l’orafo. Ne parliamo con Stefano Garesio di Distesa d’Oro. La Fiera Profumi e colori di Liguria si conclude ad Albisola, la Città della Ceramica, dove esiste una scuola legata a questa tradizione secolare. Per farci raccontare meglio come si realizzano queste opere abbiamo fatto visita al Maestro ceramista e artista Danilo Trogu. Ospite della terza puntata sarà il vicesindaco di Andora Patrizia Lanfredi.

L’evento è stato realizzato da Cna Savona in collaborazione con Cna Liguria e i professionisti di Cna Cinema e Audiovisivo Liguria. 

Riapre il Parco di Villa Pallavicini: la fioritura del Camelieto e restauri

Il 20 Febbraio il Parco di Villa Pallavicini aprirà il suo cancello al pubblico per visite guidate e non, allo scoperta della fioritura del Camelieto. Le visite si terranno tutti i weekend dalle 14:30 fino al 28 marzo (con l’ultima visita speciale il 5 aprile,il giorno di Pasquetta).

Sarà la direttrice di Villa Pallavicini, l‘Arch. Silvana Ghigino, a guidare personalmente i visitatori: si parlerà della storia di questo fiore, della sua fisiologia, delle sue richieste colturali e dei programmi che la gestione di Villa Durazzo Pallavicini ha nei confronti di questo viale che detiene il titolo di camelieto più grande e più antico d’Italia. Si visiteranno anche le camelie del Giardino di Flora e dello splendido esemplare di Camellia japonica ‘Rubra simplex’.

Il Parco di Villa Pallavicini è un organismo vivo e dinamico, non solo perché appartiene al regno vegetale che evolve senza sosta: ogni anno architetti paesaggisti, gestori e giardinieri lavorano alla sua manutenzione e ai restauri delle architetture. Chi visiterà il Parco potrà vedere il risultato dell’ultimo restauro del Tempio di Flora, del lavoro quasi concluso alla Tribuna Gotica e al Ponte Romano,nonché la Capanna della Sorgente appena ricostruita.

Su Babboleo News ne abbiamo parlato proprio con la direttrice Silvana Ghigino.

Ascolta l’intervista completa:

Centro Storico: riqualificazione e rigenerazione di piazzette e spazi aperti nella città vecchia

Approvate oggi dalla giunta comunale le linee guida per la promozione dell’amministrazione condivisa attraverso lo strumento dei patti di collaborazione nel Piano integrato per il Centro storico Caruggi (piano operativo “Umbre de Muri”) per la ristrutturazione degli spazi della città vecchia.

I patti per la rigenerazione urbana sono previsti dal Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni urbani. Per la prima volta il Regolamento sarà applicato a una porzione ampia e complessa di territorio come il centro storico, a partire da alcune aree individuate nel piano operativo “Umbre de Muri”, in 11 piazze, nelle zone più problematiche (zona Ghetto Prè), comprendendo anche interventi di illuminazione artistica.

Il coinvolgimento dei cittadini ,nelle scelte di co-progettazione tra pubblico e privato è fondamentale per migliorare l’ambiente urbano esistente” commenta l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci.

Dopo la co-progettazione delle proposte per la gestione degli spazi e la sottoscrizione dei patti ‘semplici’, i progetti di amministrazione condivisa saranno monitorati per verificarne l’efficacia e, in base agli esiti di verifica, potranno essere implementati con la stipula di Patti ‘complessi’ su ambiti territoriali più ampi.

Obbiettivi di questa ristrutturazione urbana sono: la rigenerazione fisica, cura e presidio degli spazi pubblici; il miglioramento della pulizia e incremento del riciclo dei rifiuti con campagne educative; la riduzione del traffico per il miglioramento della qualità dell’aria; la pedonalizzazione anche temporanea di spazi per una migliore fruizione e la promozione dell’economia circolare. Tra gli interventi possibili previsti: dotazione di attrezzature temporanee degli spazi aperti, cura e trasformazione di spazi al piano terra di edifici e in stato di abbandono; creazione di percorsi tematici; attività ludico-ricreative per bambini e ragazzi; promozione di distretti commerciali legati alle tradizioni.

Covid e allagamento. L’Osteria di Don Gallo vive i suoi giorni più difficili.

Prima l’emergenza Covid, ora l’allagamento.

Un colpo durissimo per l’Osteria A’ Lanterna di Don Gallo, gestita dalla Comunità di San Benedetto al Porto, colpita in pieno dal fiume d’acqua sprigionato dalla rottura di una tubazione dell’acquedotto tra Via di Francia e Via Milano, a Genova.

Gravi i danni, ma è forte la volontà di superare gli ostacoli, anche attraverso l’imminente lancio di una raccolta fondi per il recupero della storica trattoria che celebra quest’anno il suo quarantennale.

Domenico ‘Megu’ Chionetti, portavoce della comunità

La Liguria si conferma la regione piu’ anziana d’Italia

La Liguria si conferma la regione più anziana d’Italia: quasi una persona su tre (il 28,7%) ha più di 64 anni, il valore più alto di tutto il Paese; è in otto anni la Regione  ha perso 45.868 abitanti, cioè il 3% della popolazione. È quanto emerge dai dati definitivi del censimento permanente della popolazione svolto da Istat nel 2018 e nel 2019, il primo dopo l’abbandono del metodo della rilevazione diretta applicato per l’ultima volta nel 2011.La popolazione ligure presenta “una struttura per età sensibilmente più anziana di quella italiana“, evidenzia l’Istat. L’età media è di 48,7 anni (contro i 45,2 dell’Italia) e gli under 40 sono solo il 33,8% (media nazionale del 39,5%). Crescono consistenza e peso delle classi più anziane, meno velocemente che nel resto d’Italia I bambini con meno di 10 anni sono il 12,9% in meno rispetto al 2011, cresce tuttavia la fascia 20-29 anni (+3,6%)
La provincia più vecchia non è Genova ma Savona, che presenta valori degli indicatori decisamente superiori alla media regionale (età media 49 anni, indice di vecchiaia 273,7, indice di dipendenza anziani 49,2, indice di struttura della popolazione attiva 172,6), seguita dalla provincia di Genova. Per le restanti due province i valori degli indicatori di struttura demografica sono meno elevati della media regionale.Il comune più anziano (in Liguria e in Italia) si conferma Fascia in alta Val Trebbia, che ha un’età media di 66,1 anni ed è anche quello col maggior decremento di popolazione dal 2011 (-35%). Il comune più giovane è Ortovero, in provincia di Savona, con un’età media di 43,3 anni. Il censimento del 2019 ha registrato nella regione 1.524.826 residenti, cioè 8.154 unità in meno dell’anno prima (-5,3 per mille) e i dati registrano che il saldo positivo del bilancio migratorio non riesce più a compensare un saldo del bilancio naturale negativo fin dai primi anni ‘70.

La popolazione straniera rilevata ammonta a 139.509 unità. Rispetto al 2011 si registra una crescita di 28.093 unità (+2,9% in media annua). Ma questo incremento non è sufficiente a impedire il declino della popolazione complessiva (-45.868 unità) trainato da una forte contrazione della componente autoctona (-73.961 abitanti).“Se ci si limita ad osservare le tendenze demografiche dell’ultimo anno – si legge nel rapporto Istat –  la componente straniera perde quasi del tutto la caratteristica anti-declino che l’ha connotata in passato: cresce di sole 1.703 unità (+1,2%), mentre la popolazione di nazionalità italiana perde 9.857 residenti”. Inoltre anche gli stranieri stanno invecchiando, com’è naturale che sia. Oltre la metà degli stranieri (71.510, pari al 51,3% del totale) si concentra nella provincia di Genova, mentre la parte rimanente si distribuisce tra la provincia di Imperia (24.892, 17,8%), la provincia di Savona (23.142 unità, 16,6%) e quella di La Spezia (19.987, 14,3%). Nel 2019 meno della metà (45,0%) degli stranieri residenti in Liguria proviene dall’Europa, il 21,3% è originario di un paese africano, mentre i cittadini di America e Asia rappresentano, rispettivamente, il 20,7% e il 12,9% del totale.

Altro dato piuttosto significato è quello dello spopolamento dell’entroterra a favore del capoluogo. Più della metà dei residenti sono concentrati nella provincia di Genova, dove la densità abitativa nell’arco di otto anni sale da 1.765 a 2.574 abitanti per chilometro quadrato.

Interessanti anche i dati sul lavoro. La forza lavoro è aumentata del 2,6% ma solo perché sono aumentate le persone in cerca di un’occupazione (+38%), soprattutto tra i maschi (+43,5%). Gli occupati sono in calo dello 0,4% sul precedente censimento.Lo squilibrio di genere permane in Liguria, anche se meno ampio rispetto a quello che si registra a livello nazionale. Nel 2019, il gap di genere del tasso di attività (43,7% per le donne e 58,9% per gli uomini) è di 15 punti, la stessa distanza si registra tra il tasso di occupazione delle donne (38,4%) e quello degli uomini (53,5%), mentre il tasso di disoccupazione delle donne (12,2%) supera di 3 punti il corrispondente valore dei maschi (9,2%).