È online la prima puntata della seconda stagione di “Io Sono Alice”, il podcast del Centro antiviolenza Mascherona di Genova. La seconda stagione sarà composta da 15 storie vere di donne e ragazze che sono uscite dalla violenza anche grazie al sostegno del Centro antiviolenza.
A differenza della prima stagione, dove a raccontare le storie è stata Carla Signoris, quest’anno invece ogni storia sarà raccontata da una giovane attrice ligure diversa, per ricordarci che la violenza non è una cosa che “succede solo alle altre”.
Il progetto nasce per dare voce a tutte le donne che hanno trovato la forza di parlare di violenza e l’obbiettivo è far cadere il muro dell’indifferenza.
Le storie del podcast sono tutte anonime e pubblicate con il consenso delle autrici. La protagonista è sempre Alice, in quanto ogni donna può “essere Alice”, provare le sue stesse emozioni e riconoscersi in lei.
E’ possibile raccontare la propria storia sul sito: https://www.iosonoalice.it/
La Redazione di Babboleo News ha contattato Ilaria Gherardi, volontaria del progetto “Io sono Alice”Centro antiviolenza Mascherona di Genova.
“L’intento è fare raccontare direttamente dalle vittime quello che hanno vissuto e dare il messaggio che dalla violenza si può uscire“, afferma Ilaria Gherardi che prosegue “dobbiamo intervenire all’inizio. Chiedo di ascoltare il più possibile le voci perché spesso sui giornali non si fanno parlare direttamente le vittime ma c’è un filtro, è invece importante sentire le paroledelle vittime.”
In merito a ciò che sta succedendo in questi giorni dopo l’episodio di molestia accaduto su un autobus di linea di Genova, dove un uomo si è abbassato i pantaloni davanti ad una ragazza, Ilaria Gherardi dichiara “E’ importante per noi donne e ragazze avere una vita sicura. E’ giusto denunciare. Bisogna cambiare mentalità delle persone quindi iniziare a parlarne è molto giusto”.
Su Babboleo News – Cosa Succede in Liguria ascolta l’intervista di Ilaria Gherardi, volontaria del progetto “Io sono Alice”
I presidenti regionali di Anva Confesercenti e Fiva Liguria, hanno incontrato questa mattina, sotto il Palazzo della Regione, il governatore Giovanni Toti, al quale hanno avanzato tre proposte di riapertura e ripartenza legate sopratutto al settore degli ambulanti.
Su Babboleo News – Cosa succede in Liguria le parole di Giulio Rossi – presidente Anva Confesercenti Liguria
A febbraio 2020 fu la prima karateka italiana della storia a qualificarsi per un’Olimpiade, dopo l’inserimento del karate nel programma olimpico. La genovese Viviana Bottaro, atleta delle Fiamme Oro, tre volte campionessa europea e vicecampionessa del Mondo nel 2012, dopo un brutto infortunio patito in estate punta dritto a Tokyo 2021. Un’occasione unica per mettere la classica ciliegina sulla torta dopo una carriera da incorniciare. Non una semplice partecipazione, ma un obiettivo chiaro in testa: Bottaro è la numero 3 al mondo, ed è proprio al podio che punta la karateka ‘made in Liguria’. Dopo 26 anni trascorsi a Genova, sotto la guida del maestro Claudio Albertini, è entrata a far parte delle Fiamme Oro e si è trasferita a Roma. L’abbiamo contattata telefonicamente, in occasione della Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace, e ci siamo fatti raccontare sensazioni, obiettivi e qualche curiosità a pochi mesi dalle Olimpiadi.
Come procede la riabilitazione dopo l’infortunio di questa estate?
Olimpiadi di Tokyo 2021. Qual è il tuo obiettivo? Arrivare a medaglia?
E poi, con la tua presenza porterai Genova a Tokyo.
Una karateka genovese alle Olimpiadi potrebbe aiutare a far conoscere il tuo sport nella nostra regione.
Il tuo rapporto con il pubblico. Sarà strano gareggiare a porte chiuse?
Oggi sei la numero 3 al mondo, ma come tutti sei partita dalle associazioni dilettantistiche o dalle attività di base. Fa male vederle ancora al palo per l’emergenza covid.
La Liguria e i suoi prodotti. Quali ti mancano di più, a quali non riesci proprio a rinunciare e quali porterai con te a Tokyo?
Grazie a Viviana per la disponibilità e in bocca al lupo per Tokyo 2021. Tutta la Liguria fa il tifo per te!
Da domani, mercoledì 7 aprile, alcuni piccoli imprenditori del comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca) associati a MIO Italia, apriranno a pranzo e a cena anche a Genova e in Liguria. “Non è una provocazione, né un atto dimostrativo, ma una questione di sopravvivenza” afferma il responsabile regionale Emanuele Maranzana, e continua “Da un anno i piccoli imprenditori dell’ospitalità a tavola sono costretti a chiudere-aprire-chiudere, in contrasto con le evidenze scientifiche, senza prospettive, programmazioni, piani di rilancio, indennizzi ragionevoli, interventi sui costi fissi. Nulla. Non sono più padroni del presente e del futuro né di quello delle loro famiglie. Con l’ultimo “decreto Sostegno” è stata prevista una elemosina, fra l’altro in arrivo dopo il 10 aprile».
Su Babboleo News – Cosa succede in Liguria le parole di Emanuele Maranzana – responsabile Mio Liguria (Movimento Imprese Ospitalità)
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede investimenti che l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU. In questo contesto la Liguria si fa avanti, in particolare Federparchi Liguria propone alla Regione Liguria un progetto infrastrutturale che comprende tutto il territorio regionale ad impatto zero e con basso costo dui realizzazione: la Ciclovia dei Parchi liguri.
Su Babboleo News – Cosa succede in Liguria le parole di Roberto Costa – coordinatore Federparchi Liguria
Un percorso di circa 1000 km, che attraversa 123 comuni liguri, interamente su viabilità pubblica già esistente. La partenza si snoderà da Ventimiglia con arrivo a La Spezia. Garantita l’interconnessione con percorsi confinanti in Francia e Regioni Piemonte, Emilia Romagna e Toscana, con la “Ciclovia Tirrenica” in fase di progettazione e con reti ciclabili di interesse e sviluppo locale. I costi di realizzazione saranno contenuti e limitati a cartellonistica e segnaletica, stazioni di ricarica E-bike, sito web e carta turistica informativa. Non meno importante il collegamento con l’Alta Via dei Monti Liguri ma anche a numerosi punti intermedi da tutta la rete ferroviaria ligure. L’assenza di necessità autorizzative particolari e la rapidità di realizzazione con costi estremamente contenuti rimangono delle priorità.
“L’itinerario, percorribile del tutto o in parte in entrambe le direzioni si snoda sia in aree costiere che in aree di montagna, con andamento continuativo a parte poche brevi deviazioni per raggiungere località non inseribili in modo continuativo nel percorso principale” – spiega Roberto Costa, presidente Federparchi, che aggiungre – ” La Ciclovia dei parchi liguri risponde in pieno alle indicazioni delle Linee Guida europee sul Next Generation Ue, in quanto ne raccoglie le prescrizioni in termini di transizione verde, sostenibilità ambientale, crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva verso coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione e politiche per il rafforzamento del mercato unico, in particolare per le piccole e piccolissime imprese. Ciò partendo dal dato di fatto che il fenomeno del turismo in bicicletta è ovunque in forte espansione, e porta con sé conseguenze virtuose quali lo sviluppo indotto di ospitalità ed accoglienza locale in piccole strutture quali B&B, ostelli e rifugi, presenza lungo il percorso di operatori privati addetti a manutenzioni e riparazioni, punti vendita di prodotti tipici locali ed artigianato, come ben dimostrano i risultati ottenuti da altre esperienze analoghe in Italia e all’estero; dati relativi al solo 2019 evidenziano che in Germania l’indotto delle attività ciclistiche ha generato 281.000 posti di lavoro”.
Il percorso – Si parte dai Giardini Botanici Hanbury a Ventimiglia ed attraverso Dolceacqua e la val Nervia si entra nel Parco regionale Alpi Liguri, salendo da Pigna al passo Langan; da qui a Molini di Triora e attraverso il passo Teglia a Rezzo, risalendo poi l’alta valle Arroscia fino a Monesi e da qui a Pieve di Teco sino ad Albenga, sede della Riserva naturale dell’Isola Gallinara. L’itinerario segue poi il percorso della via Aurelia fino a Bergeggi, in vista dell’Area Marina Protetta, transitando per Ceriale, dove si trova la piccola Riserva naturale del Rio Torsero.
Da Bergeggi attraverso il territorio finalese e l’altopiano delle Manie si raggiunge il Colle del Melogno, lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, e da qui si scende in val Bormida, a Millesimo, sede del Parco regionale di Bric Tana, Cairo Montenotte, che ospita il Parco regionale dell’Adelasia, fino a Piana Crixia, con il suo famoso “fungo” di roccia, sede del Parco regionale di Piana Crixia, nelle Langhe liguri. Da qui si raggiunge Sassello, nel Geoparco regionale del Beigua, patria del famoso amaretto, per proseguire poi verso il mare, che si costeggia da Varazze fino a Genova Voltri, dove attraverso il passo del Turchino si rientra nell’entroterra per completare la visita al Parco del Beigua attraverso Tiglieto, Rossiglione e Campoligure, patria della filigrana.
Si sale quindi ai Piani di Praglia, ai confini con il Parco regionale delle Capanne di Marcarolo, facente parte delle aree protette piemontesi, per raggiungere l’alta val Polcevera e da qui attraverso il passo dei Giovi Busalla, dove si entra nel territorio del Parco regionale dell’Antola. Dalla Valle Scrivia si risale a Vobbia, proprio sotto il famoso Castello della Pietra, a Crocefieschi e poi, dopo un transito nella verde Valbrevenna, fino a Torriglia, sede del parco e patria del famoso “canestrelletto”.
Da qui si entra in val Trebbia, all’antica Montebruno, da cui si risale ai borghi che contornano il lago del Brugneto, fino a Fascia, sede dell’Osservatorio astronomico regionale, ed attraverso Gorreto, Rovegno e Fontanigorda si raggiunge il Parco regionale dell’Aveto, fino a Rezzoaglio e S,Stefano d’Aveto, nota stazione sciistica.
Attraverso la foresta del M.Penna, si scende quindi a Borzonasca e, lasciando momentaneamente il Parco dell’Aveto, attraverso la val Fontanabuona e Recco, patria della famosa focaccia al formaggio, si raggiunge Camogli, nel Parco regionale di Portofino, con la sua Area Marina Protetta.
Da qui, una puntata fino alla famosa piazzetta di Portofino mare e poi da S.Margherita ligure e Rapallo lungo la riviera fino a Chiavari, dove l’itinerario devia nuovamente nell’entroterra e ancora nel Parco regionale dell’Aveto, in val Graveglia con la Miniera di Gambatesa; valicato il passo del Biscia ecco Varese Ligure, centro più importante della Valle del Biologico, da cui scendendo la Val di Vara si entra una prima volta nel Parco Regionale Montemarcello Magra Vara.
Dopo l’alta val di Vara il percorso si sposta sul panoramico crinale del Parco Nazionale 5 Terre, in vista dei famosi borghi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, con ampi panorami verso l’Area marina protetta per scendere poi a La Spezia, non senza una deviazione fino al Parco regionale di Portovenere, con la pittoresca chiesa di S.Pietro e l’isola Palmaria immersa nell’Area Marina Protetta. Da La Spezia il percorso entra nuovamente nel Parco regionale Montemarcello Magra Vara, a Beverino, salendo poi fino a Calice al Cornoviglio con il suo maestoso castello, per scendere poi tutta la val di Magra ligure, fino a Sarzana, a Castelnuovo terra del Vermentino ligure, agli scavi della città romana di Luni, per poi infine affrontare nell’ultima parte dopo Bocca di Magra, il promontorio del Caprione attraverso Montemarcello e fino al mare di Lerici, con arrivo a La Spezia.
Segnaletica e cartellonistica – Per quanto riguarda la cartellonistica e segnaletica si è fatto riferimento per quanto riguarda i costi a quelli che sono i costi indicativi attuali della cartellonistica stradale. La previsione è di inserire lungo il percorso circa 20 bacheche (1 ogni 50 km. circa) di grosse dimensioni contenenti una cartografia dell’itinerario e alcune essenziali informazioni utili anche per quanto riguarda l’ospitalità nell’area interessata. Sono poi previsti altri 80 (1 ogni 10-15 km.) cartelli riepilogativi contenenti informazioni di carattere locale e sugli aspetti tecnici del percorso (distanze, pendenze, ecc.). Tutta questa cartellonistica dovrebbe essere installata e gestita in collaborazione con gli Enti Parco ed i Comuni interessati, al fine di garantirne la custodia e la manutenzione. Si prevedono infine circa 400 frecce indicative (mediamente 1 ogni 2,5 km.)da sistemare lungo il percorso per indicare materialmente la via da seguire in corrispondenza di incroci stradali e deviazioni. Tutto il materiale dovrebbe contenere il logo della Ciclovia. Ovviamente al la cartellonistica “ufficiale” potrebbe associarsi una cartellonistica privata a cura ed a carico degli operatori (accoglienza ed ospitalità, prodotti tipici, altro) che si convenzionassero con la Ciclovia acquisendo anche il diritto all’utilizzo del logo. Il costo complessivo dovrebbe collocarsi entro i 40.000 €.
Attrezzature ricarica e sosta – La previsione è relativa alla presenza lungo il percorso di circa 90 stalli di ricarica elettrica per le E bike (uno ogni circa 10-15 km.) di diversa tipologia (alcuni dotati anche di impianto fotovoltaico), oltre ad aree di sosta , fra cui 40 miniofficine dotate di chiavi e compressore: tutte postazioni da sistemarsi lungo il percorso presso centri abitati tramite accordi con gli Enti Parco ed i Comuni interessati, ai quali verrebbe affidata la custodia e la manutenzione per garantirne un corretto utilizzo ed una integrazione con il territorio. Il costo complessivo, calcolato su preventivi 2021 gentilmente, indicativamente e senza alcun impegno forniti dalla ditta ECS (allegati) dovrebbe essere mantenuto entro i 500.000 € complessivi.
Comuni interessati – con principali valori ambientali, storici, architettonici, archeologici, enogastronomici e logistici (in grassetto Aree protette e relativi Comuni):
Ventimiglia: Giardini Botanici Hanbury , Centro storico, Teatro romano, Museo archeologico, Balzi Rossi, Fortezza Annunziata, Parco, Stazione FS
Vallecrosia: Borgo, torri saracene, Olivicoltura
Camporosso: Oasi del Nervia, Chiesa romanica S.Pietro
Borgio Verezzi: Torre genovese, Cappella dei Campi, Grotte, Festival teatrale
Finale ligure: Borgo, Basilica S.Biagio, Finalpia, Palazzi, Ponti romani, Castrum Perticae, Arene Candide, Altopiano delle Manie, Varigotti, Stazione FS
Noli: Centro storico, Chiesa San Paragorio, Pal.Comune, Loggia, Torri, Castello Monte Ursino, Forte Portello, Forte Eremo, Altopiano delle Manie, ZSC, Monte Mao
Portovenere: Parco regionale Portovenere, AMP, Chiesa S.Pietro, Abbazia S.Venerio, Isole Palmaria, Tino e Tinetto, Castello Doria, Forte Cavour, Forte Umberto I, Villa romana Varignano, Grotte marine
Riccò del Golfo: Parco regionale Montemarcello Magra Vara, Santuario N.S.Agostina
Luni: Parco regionale Montemarcello Magra Vara, Antica cattedrale, Anfiteatro romano, Museo e area archeologica, Torre Guinigi, Via Francigena, Vino Vermentino
Ameglia: Parco regionale Montemarcello Magra Vara, Borgo e Castello, Villa marittima romana, Necropoli preromana, Punta Corvo, Montemarcello
Questa mattina un’ottantina di ambulanti è scesa in piazza, sulla spianata di Imperia Oneglia, per manifestare contro l’ordinanza con la quale è stata istituita la zona rossa. Gli ambulanti hanno guidato i propri mezzi in un lento corteo verso la Prefettura di Imperia dove hanno organizzato un presidio in attesa che una delegazione venga ricevuta dal prefetto Alberto Intini. Nel frattempo per domani è in programma una manifestazione nazionale di protesta come spiega su Babboleo News – Cosa succede in LiguriaAndrea Dameri – Confesercenti
Completare entro aprile, la prima dose per tutti over 80; concentrarsi immediatamente sui dimenticati: soggetti ultra fragili, disabili, caregiver e di chi deve essere vaccinato a domicilio e organizzare una rete per i Piccoli Comuni e per l’entroterra: sono queste le tre idee – portate avanti dalla coalizione di minoranza in Regione – per dare un’accelerata alla campagna di vaccinazione ligure e porre fine “a tutti i ritardi e la mala organizzazione che stiamo quotidianamente vedendo e subendo”, come afferma su Babboleo News – Cosa succede in Liguria Luca Garibaldi – consigliere regionale (PD)
Oggi martedì 6 aprile, le province liguri tornano in arancione, a eccezione di Imperia e Savona che restano rosse. Per il presidente della Liguria, Giovanni Toti, si tratta di una misura necessaria per evitare una recrudescenza del contagio, in ritardo rispetto al resto del Paese: “Nel ponente c’è un aumento della circolazione del virus, soprattutto nell’Imperiese che risente della vicinanza con la Costa Azzurra, uno dei territori d’oltralpe più colpiti in assoluto – ha detto Toti -Savona ha un aumento dei ricoverati e le altre aziende sanitarie stanno venendo in soccorso per evitare di chiudere reparti e bloccare nuovamente l’elezione medica. Le misure che abbiamo preso credo che possano servire nelle prossime 2 settimane a contenere i contagi e a far scendere la curva delle ospedalizzazioni. Credo che sia l’ultimo miglio: occorre stringere i denti”.
Che cosa succede in zona arancione: In arancione si può uscire liberamente di casa (non serve autocertificazione) ma bisogna sempre restare all’interno del proprio comune di residenza. Deroghe per i piccoli comuni per cui è concesso uscire restando entro 30 chilometri. Negozi aperti. Bar e ristoranti lavorano solo con attività da asporto o delivery. Stop alle seconde case Il divieto di andare nelle seconde case e sulle barche in Liguria è stato prorogato da lunedì dopo Pasqua fino a domenica 11 aprile compresa. Il divieto riguarda anche gli stessi residenti in Liguria.
Attività scolastica Da mercoledì fino al termine del mese di aprile, tutti gli istituti dall’infanzia alla prima media effettueranno lavoro in presenza e non sarà possibile contrastare a livello locale il provvedimento del governo. In zona gialla e arancione, possono frequentare la scuola in presenza tutti gli alunni fino alla terza media. Per gli istituti superiori è prevista la didattica a distanza al 50 per cento ma con possibile estensione fino al 75 per cento.