Il Comune di Genova ha approvato le nuove linee progettuali indicate da Renzo Piano per il Waterfront di Levante, il progetto di riqualificazione dell’area della Fiera del Mare di Genova, che restituirà al mare quello che il cemento in passato gli ha tolto. Queste linee guida vanno dalle prestazioni energetiche degli edifici, che dovranno essere a zero emissioni con pannelli fotovoltaici sui tetti, alle vetrate, che dovranno creare un effetto di “sospensione” e leggerezza, fino ad arrivare agli alberi del nuovo parco urbano, che saranno ad alto fusto e di specie autoctone della macchia mediterranea.
Ecco ad esempio alcune delle richieste del senatore a vita Renzo Piano. Facendo arretrare la strada, il parco urbano del Waterfront si estenderà su una superficie più ampia, di circa 16mila metri quadri e “dovrà essere connesso con corso Aurelio Saffi” tramite un ascensore panoramico “con adeguati approdi sopra e sotto le mura storiche”. Inoltre, tutti i fabbricati dovranno essere sollevati da terra e appoggiati su pilastri sottili per non interrompere la visuale e far godere della vista verso il mare. Ancora, le banchine lungo la darsena dovranno avere un “generoso camminamento pedonale, in parte scoperto e in parte coperto”: una sorta di porticato affacciato sul mare.
L’architetto ha dato indicazioni precise anche sull’arredo urbano, il quale “benché realizzabile in fasi e da soggetti diversi, dovrà presentare le stesse caratteristiche tipologiche e gli stessi elementi in ogni lotto”. Come al Porto Antico, ad esempio, la pavimentazione e i bordi delle banchine “saranno realizzati in pietra naturale”. Piano auspica anche la rinaturalizzazione di piazzale Kennedy, con la nascita di una spiaggia urbana, che “ricreerebbe il corretto rapporto tra città e mare in corrispondenza della foce del Bisagno”. Per ridurre l’impatto visivo degli edifici sono state definite altezze massime.
Da Piano arrivano anche raccomandazioni “per lo scenario futuro”. Sarà importante che il Comune e l’Autorità Portuale – si legge nel documento – completino, ad esempio, la prosecuzione fino al Porto Antico della passeggiata ciclo-pedonale, del parco urbano e del canale navigabile dalla darsena fino a Calata Gadda; servono barriere acustiche sui quattro lati della sopraelevata e bisogna ultimare la facciata di Levante del Padiglione B. E ancora: lo smontaggio della tensostruttura a sud del Padiglone S e la realizzazione della nuova passeggiata e della Casa della Vela al di sopra della diga sottoflutti a sud della foce del Bisagno “per creare la vera cerniera tra la città e il Waterfront di Levante, in corrispondenza degli assi urbani Est-Ovest (tra corso Italia e il Porto Antico) e Nord-Sud (tra Brignole e il mare)”.
Insomma, il Comune di Genova ha recepito e approvato le proposte di Piano. Ora i lavori proseguono, con l’obiettivo di regalare il prima possibile ai cittadini genovesi il Waterfront di Levante.
Ai microfoni di Radio Babboleo news Alessandro Simone, vicepresidente Fiepet, Confesercenti Genova ” il decreto non rappresenta una vera riapertura, dà la possibilità solo a chi possiede locale con parte esterna di somministrare cibo e bevande. Diamo quindi per scontato che non si possa servire al banco: dato che la Liguria tornerà in zona gialla, i clienti stanno erroneamente pensando di ritrovare la tazzina di caffè al banco. ciò non accadrà e sarà come essere rimasti in zona arancione. In un’ottica di riapertura tutto questo è inconcepibile ,non ha alcun senso”. Simone aggiunge che è stato fatto un sondaggio tra gli associati della Fiepet ed è stato riscontrato che il 26% dei locali non possiede spazio esterno, il 45% non arriva a 10 sedute , i rimanenti ppotranno lavorare con gli spazi esterni, sempre se il tempo sarà clemente. il decreto rappresenta una norma discriminatoria per chi ha solo posti interni : “stiamo cercando di capire se, con i vecchi decreti, ‘asporto dovrà terminare alle 18 o potrà continuare fino alle 22, anche per dare una spiegazione ai nostri associati “.
E’ uscito mercoledì in tutte le librerie “L’uomo e il Maestro”, il libro di Paolo Cangelosi, Gran Maestro di Kung Fu di fama mondiale nato a Genova nel 1960. Il libro, scritto con Nathalie Tocci, racconta la vita di ‘Sifu’ Cangelosi. La storia di una grande avventura, ricco di spunti per trovare il proprio centro e la propria via. Un’avventura che porta il lettore da Casella, in Liguria, al sottosuolo del mondo dei combattimenti clandestini di Hong Kong, fino ai misteri della meditazione nelle foreste del Guanxi. È una vicenda introspettiva, che parla di un conflitto interno e della riconciliazione tra l’uomo e il maestro. Ed è un viaggio alla ricerca della crescita spirituale.
Abbiamo contattato telefonicamente il Gran Maestro Cangelosi per scoprire, insieme con l’autore, il libro che racconta la sua vita, le sue avventure e i suoi insegnamenti.
Maestro, prima di addentrarci alla scoperta del libro le chiedo le primissime reazioni a caldo dopo l’uscita. Arrivano già i primi feedback?
“Siamo molto contenti, sta avendo un grande successo. Tutte le librerie in Italia lo stanno distribuendo, ho grandi informazioni dalla Feltrinelli, anche quella di Genova. Ieri (mercoledì, ndr) abbiamo presentato il libro con la casa editrice, ne stanno parlando diversi quotidiani. Sta andando molto bene”.
Questo libro esce in corrispondenza del suo 50esimo anno di pratica del Kung Fu.
“Diciamo che è partita l’idea al 50° anno. La lavorazione del libro è durata 2 anni. Ora sono 53 anni che pratico le arti marziali”.
Per lei le arti marziali sono diventate una ragione di vita, lo racconta anche nel romanzo. Si parla anche di dieci concetti che l’hanno fatta diventare chi è oggi. Ci può dire qualcosa di più?
“Il libro è strutturato sulla base di 10 capitoli, ma chiaramente non è un libro tecnico e nemmeno per gli addetti ai lavori: lo considero un libro di vita. La scrittura e i testi sono stati curati da Nathalie Tocci, con lei abbiamo fatto un lavoro a 360 gradi, cercando di descrivere attraverso le esperienze della mia vita tutti gli aspetti delle emozioni. Partiamo dalla curiosità, quella di quando si è bambini: quasi tutto inizia sempre con la curiosità, è il motore che ci fa andare avanti. Poi c’è la perseveranza, aspetto molto importante nella vita, perseverare e continuare, non fermarsi mai e non abbattersi anche se la vita a volte ci impone eventi che potrebbero rallentare l’entusiasmo. Terzo capitolo, le scoperte, che sono per coloro che vogliono conoscere, che vogliono sapere: la scoperta si lega tantissimo alla ricerca che mi ha portato dall’altra parte del mondo, proprio nei paesi di origine di queste discipline marziali. Viene poi descritto l’arricchimento di tesori culturali, non soltanto di aspetti tecnici. Accade questo quando si uniscono culture diverse, e la mia vita unisce un po’ la cultura orientale con quella occidentale. Poi c’è il rischio di tutti i giorni, ma anche quello che ci prendiamo durante gli allenamenti e i combattimenti. La generosità è quello che io ho fatto per la mia gente, per la mia scuola e i miei allievi : dopo tutta la mia esperienza ho cercato di costruire una scuola che potesse appartenere a tutti coloro che hanno la passione e l’amore nei confronti di queste discipline. Ma si parla anche dei momenti brutti, abbiamo quindi definito nel settimo capitolo la rottura, perché ci sono state anche queste note negative: un concetto di vita molto importante perché a tutti possono succedere queste cose. Andando avanti ritroviamo la resilienza e la trasformazione. Se si vuole ritornare in piedi bisogna anche sapersi trasformare, cambiare per generare l’energia di trasformazione. Per concludere abbiamo il capitolo diventando: perché tutto è un viaggio, un grande percorso che non ha fine. Innanzitutto perché l’uomo, nel suo continuo mutamento, nella sua continua crescita, deve sempre ambire ad andare avanti, non fermarsi mai fino all’ultimo giorno di vita. Il ‘diventare’ lo considero una consapevolezza del presente, una continua crescita. Ed è la via da seguire “.
Questo libro non è un’autocelebrazione, ma si fa portatore di un messaggio per il lettore. Quale?
“La mia vita potrebbe essere rapportata alla vita di qualsiasi altra persona, perché parliamo di emozioni, di concetti che ognuno può ritrovare nelle proprie esperienze. Io le ho ritrovate in un questo grande viaggio della mia vita attraverso le arti marziali”.
Il libro è uscito in un periodo in cui si parla di ripartire dopo quasi un anno e mezzo di pandemia. Come ha vissuto questi momenti difficili e come li hanno vissuti le persone che praticano le discipline che insegna?
“Questo è stato un momento triste per tutti ovviamente. Nel nostro caso, non avendo un rapporto diretto dal vivo, abbiamo cercato di mantenere questo rapporto attraverso lezioni online che sono state seguite sia da giovani che dalla terza età e dai bambini. Abbiamo fatto del nostro meglio, però sicuramente questo periodo ha influito nell’aspetto psicologico, creando un po’ di apatia. Sono convinto che ci sia bisogno del nostro rapporto umano, dello scambio energetico: sicuramente andranno a migliorare le cose e ci sarà un grande ritorno e un grande entusiasmo”.
Qual è il suo legame con Genova? Continua a sentirsi genovese, anche se ha vissuto e viaggiato in ogni angolo del pianeta?
“Sono nato a Genova, poi ho iniziato a viaggiare da ragazzo per l’Italia perché la mia scuola l’ho diffusa velocemente in svariate parti d’Italia. I miei viaggi in Oriente poi si sono susseguiti uno dopo l’altro anche due tre volte all’anno, l’ho fatto per 30 anni, non per un giorno. Il mio sentirmi genovese è rimasto, perché le nostre radici hanno tradizioni, energia: sono cresciuto in un paesino, Casella, ho avuto la fortuna di essere un bambino libero, di vivere nella natura, di giocare per la strada. Qui ho conosciuto le arti marziali”.
Lei è conosciuto in tutto il mondo. E’ un peccato che il libro sia disponibile solo in italiano…
“Abbiamo già il libro tradotto in inglese che uscirà nel resto del mondo attraverso la E/O. Uscirà a novembre in Inghilterra e America”.
Il libro di Paolo Cangelosi, “L’uomo e il Maestro” è in tutte le librerie. Buona lettura!
È stato rinnovato oggi – e sarà valido fino al 31 dicembre 2023 – l’accordo volontario “Genoa Blue Agreement” firmato in mattinata presso laCapitaneria di porto di Genova. L’accordo, dopo la prima sottoscrizione il 12 luglio 2019, ha come obiettivo principale quello di coinvolgere tutte le navi e i bacini portuali che scalano sia il porto di Genova sia quello di Savona.
Su Babboleo News – Cosa succede in Liguria il punto con l’ammiraglio Nicola Carlone – comandante della Capitaneria di Porto di Genova
Presentato oggi TerrAgir3, il progetto europeo finanziato dal Programma Italia – Francia Marittimo che mostra i risultati e punta a traguardi internazionali capaci di collegare il “brand Liguria” ad altri due continenti del mondo: Washington DC per l’America e Sydney per l’Oceania. Alla manifestazione d’interesse aperta da Regione Liguria hanno già aderito primari tour operator per promo-commercializzare le esperienze certificate “Green & Blue” di riscoperta del territorio, valorizzando l’offerta di agriturismi, fattorie didattiche e aziende ittiche. L’avviso pubblico, tuttora in corso, è rivolto agli operatori di intermediazione turistica per prepararsi all’avvio della stagione post Covid e anche per destagionalizzare le presenze
Su Babboleo News – Cosa succede in Liguria le parole di Alessandro Piana – vice presidente di Regione Liguria e assessore regionale all’Agricoltura, al Marketing e alla Promozione Territoriale
C’è anche un po’ di Liguria nel concorso di fotografia geografico-ambientale “Obiettivo Terra”, con la genovese Stefania Urbini, vincitrice della menzione “Animali” di quest’anno e seconda classificata.
La fotografia ritrae una rana temporaria, comunemente chiamata rana rossa. Si tratta di una specie molto comune in Europa.
Un adulto di questa specie riesce ad arrivare fino ai 10 centimetri di lunghezza ed ha un colore marrone con tonalità che variano dal verde oliva al rosso. Inoltre durante la stagione primaverile migra dalla foresta al lago per accoppiarsi e depositare le uova.
L’immagine vincitrice mostra una rana circondata dalle sue uova nel laghetto del Penna, all’interno del Parco regionale dell’Aveto in Liguria.
La fotografa spiega che quando ha immortalato la scena, era ancora possibile accedere alla zona, mentre ad oggi il parco ha deciso di tutelarla siccome stava diventando un luogo molto frequentato e questo avrebbe disturbato la riproduzione di queste specie.
“Stendendosi completamente a terra sulla riva del lago si aspetta che le rane ti accolgano senza timore e si inizia a fotografare” è così che Stefania Urbini racconta il suo punto di ripresa.
Obbiettivo Terra è un concorso fotografico giunto ormai alla sua dodicesima edizione, è promosso da la Fondazione Univerde e la Società Geografica Italiana Onlus, con la main partnership di COBAT e la digital partnership di Bluarancio.
L’obbiettivo di questa iniziativa è quello di sostenere le aree protette italiane nel compito di difesa, valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale, oltre che cercare di diffondere un modello di turismo ecosostenibile e responsabile
Nemo è un progetto di Ocean Reef Group, nato 8 anni fa con lo scopo di creare un’agricoltura alternativa sotto il mare. Progetto che ci ha spiegato dettagliatamente Sergio Gamberini di Ocean Reef
Ocean Reef sta creando un incubatore che ha gia’ una sede presso lo stabilimento di sant’Olcese . Un punto dove dei giovani ricercatori possano avere una scrivania , un collegamento internet , un ambiente nel quale possano serenamente fare degli studi e cercare di creare qualcosa di concreto. L’azienda offre internship/borsa di studio per giovani laureandi o laureati che duri circa 5 mesi per i seguenti progetti:
1. Irrigazione delle biosfere . La figura che si ricerca è un Ing meccanico per realizzare un sistema efficiente per la raccolta dell’acqua di condensa che si forma in modo naturale per evaporazione dell’acqua marina . Studio per incrementare la produzione di acqua dolce e bilanciarla al numero di piante che crescono nelle biosfere .
2. Scelta , monitoraggio delle piante per coltivazione idroponiche : La figura che si ricerca è un Botanico /agronomo con specifico indirizzo idroponico . Il fine è selezionare le tipologie di piante sulla base dell’ambiente di crescita , monitorarne lo sviluppo e la resa , comparare coltivazioni terrestri organizzate nell’incubatore con quelle in atto su Nemo .
3. Sostenibilita’ energetica : La figura che si ricerca è un ing elettronico elettrotecnico . Si intende progettare un sistema di energia green per alimentare in totale autonomia la struttura di Nemo (correnti marine , fotovoltaico , eolico, onde ….)
4. Efficienza produttiva delle biosfere : La figura che si ricerca è un architetto con eventuale specializzazione in giardini verticali . Il fine è progettare le strutture interne di coltivazione per poter sfruttare al meglio gli spazi delle biosfere e massimizzare la loro efficienza
5. Sistemi antivegetativi green : La figura che si ricerca è un chimico / ing chimico . Lo scopa è studiare dei trattamenti per le biosfere che impediscano lo sviluppo di alghe e coralli senza avvelenare l’ambiente con vegetative . analisi dei materiali e delle corrosioni .
Ogni studente ricevera’ una borsa di studio di 1,000 Euro da parte di NG SrL societa’ benefit (la societa’ costituita da Ocean Reef per gestire il Progetto Nemo’s Garden di Noli nell’estate 2021 ) . Il periodo dell’internship e’ tra meta’ giugno e fine ottobre con pausa di due settimane ad agosto e i ragazzi interessati potranno inviare il loro curriculum info@ngscuba.com
La Festa della Liberazione è un elemento centrale nell’attività del cantautore genovese Gian Piero Alloisio che da quattordici anni, con l’Associazione Teatro Italiano del Disagio, organizza il Festival Pop della Resistenza. Lo scopo dell’iniziativa è quello di coinvolgere attivamente le nuove generazioni, attraverso uno stretto rapporto con gli istituti scolastici del territorio e le amministrazioni, su storia, valori ed eredità della lotta di Liberazione.
Venerdì 23 aprile, dalle ore 20.30, in diretta streaming da La Claque di Genova Alloisio ed un ricco parterre di ospiti daranno vita ad una serata tributo per Aria, il partigiano Mario Ghiglione che a quindici anni scelse di lasciare la famiglia per aderire alla causa della Resistenza.
Gian Piero Alloisio ha presentato la serata a Babboleo.it
Lo spettacolo sarà trasmesso in diretta streaming venerdì 23 aprile, a partire dalle 20,30, sulle pagine Facebook del Festival Pop della Resistenza. Condivideranno la diretta sulle proprie pagine Facebook anche la Comunità di Don Gallo (@ComunitaSanBenedettoAlPorto), il network di comunità Goodmornig Genova (@goodmorninggenova), Libera Liguria (@LiberaLiguria), ARCI Liguria (@arciliguria), ARCI Servizio Civile Liguria (@arciserviziocivileliguria) e UDI Genova (@udigenovaviacairoli).“
Lunedì 26 Aprile, tranne colpi di scena, la Liguria tornerà in fascia gialla; notizia che sarà ufficiale oggi con la pubblicazione del report della cabina di regia ministero della Salute-Iss. Già la scorsa settimana la Liguria aveva dati da zona gialla, ma per effetto del decreto in vigore è stata comunque collocata in zona arancione.
Nel dettaglio cosa cambia:
Gli spostamenti
Tra regioni in zona gialla, anche se non confinanti, ci si potrà spostare liberamente mentre per entrare o uscire da una regione in zona arancione o rossa servirà un’autocertificazione per lavoro, studio o necessità oppure una “certificazione verde” per tutte le altre motivazioni. All’interno della Liguria ci si potrà spostare liberamente con i limiti del coprifuoco e delle visite a parenti e amici. La certificazione verde è una certificazione comprovante lo stato di avvenuta vaccinazione (con ciclo completo, quindi anche la seconda dose per i vaccini che lo prevedono) oppure la guarigione dal Covid o ancora l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Il certificato potrà essere presentato in formato cartaceo o digitale.
La validità a partire dalla data di rilascio sarà di 6 mesi per il vaccino o la guarigione dal Covid, e di 48 ore per il tampone molecolare o test rapido antigenico. Chi si è vaccinato ma non ha ottenuto un certificato potrà richiederlo alla struttura che ha somministrato il vaccino
Visite a parenti e amici
Rimarrà la limitazione per gli spostamenti verso abitazioni private, ma con una novità: potranno spostarsi quattro persone (non più solo due) oltre a minorenni e disabili non conviventi, comunque una sola volta al giorno e verso una sola abitazione abitata all’interno della regione.
Scuola
Dal 26 aprile sono aperte in tutta Italia le scuole dell’infanzia, primarie e medie. Per le superiori l’attività in presenza dovrà essere garantita dal 70 al 100%. Anche le università, a seconda dei vari atenei, tona in aula ma esami e lauree sono ancora a distanza
Ristoranti
Dal 26 aprile sono consentite le attività dei servizi di ristorazione conconsumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti e rimane l’orario del del coprifuoco alle 22. Possono restare aperti senza limiti di orario i ristoranti degli alberghi, solo per i propri clienti, e gli esercizi nelle aree di servizio in autostrade, ospedali, porti, aeroporti.
Dal 1° giugno i ristoranti potranno accogliere clienti anche al chiuso dalle 5 alle 18 (quindi non a cena).
Spettacoli e stadi
Dal 26 aprile si potrà nuovamente andare a teatro, al cinema, in sale concerti e simili con posti a sedere preassegnati a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. La capienza consentita non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.
Dal 1° giugno sì al pubblico negli stadi e in generale agli eventi sportivi agonistici ufficiali. La capienza consentita non potrà essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 1.000 per impianti all’aperto e a 500 per impianti al chiuso
Sarò comunque possibile stabilire un diverso numero massimo di spettatori in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi all’aperto.
Sport, piscine e palestre
Dal 26 aprile via libera alle attività sportive all’aperto, anche gli sport di contatto come il calcetto, fatto salvo il divieto di usare gli spogliatoi. Dal 15 maggio in zona gialla riaprono le piscine all’aperto, mentre dal 1° giugno possono riprendere le attività sportive al chiuso, sempre in zona gialla.
Centri commerciali, fiere e congressi
Dal 15 maggio riaprono i centri commerciali senza limitazioni nei giorni festivi e prefestivi. Dal 1° luglio in zona gialla saranno consentite le fiere con rispetto del distanziamento e delle linee guida, con possibilità di svolgere attività preparatorie anche prima di questa data. Dal 1° luglio consentiti anche convegni e congressi, sempre nel rispetto dei protocolli.
Parchi divertimento e centri termali
Dal 1° luglio via libera ai centri termali, ai parchi tematici e di divertimento, ferme restando le linee guida anti-contagio.