26 Aprile 2021 – Babboleo

26 Aprile 2021

“Lavoratorio” al MOG: un percorso per donne rifugiate tra cucina, integrazione e futuro

A Genova è nato il progetto “Lavoratorio”, un’iniziativa gestita dalla cooperativa Agorà in collaborazione con il MOG. Cinque donne rifugiate inserite nel progetto di accoglienza SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) dell’Unione Comuni SOL Stura Orba e Leira, hanno iniziato un laboratorio di cucina con lo chef Francesco Giacomini.

Ne abbiamo parlato con Maura Ferrando, ideatrice del progetto e coordinatrice della cooperativa sociale Agorà.

Il progetto è partito il 12 di aprile e finirà a fine mese.

Le persone che accogliamo hanno bisogno della formazione e hanno bisogno di imparare a stare nel mondo del lavoro, è questo che ci ha spinti alla creazione del progetto”, spiega Maura Ferrando.

Al termine del percorso formativo si attiveranno dei tirocini per poter mettere in pratica ciò che hanno appreso.

Per evitare lo spreco alimentare è stato creato un accordo con il MOG, le pietanze preparate durante il laboratorio infatti, vengono raccolte dal banco alimentare, per poi essere distribuite alle persone che ne hanno bisogno.

Parlando delle donne che partecipano a questo progetto Maura Ferrando racconta come lo stanno vivendo:“Per loro è mettersi in gioco e sono proprio interessate a questo tipo di lavoro”.

Ascolta l’intervista completa a Maura Ferrando.

Un tuffo nel passato a pochi passi dalla città: i castelli della Liguria

La Liguria può essere in grado di portarci indietro nel tempo, all’epoca medievale, con i suoi numerosi forti e castelli. Il ritorno in zona gialla ci permette di spostarci liberamente all’interno dei confini regionali, consentendoci una gita fuori porta alla scoperta delle radici e della storia della nostra terra. Ecco alcune idee per un vero e proprio tuffo nel passato, una per ogni provincia ligure.

Castello della lucertola – Apricale (IM)

Il Castello della lucertola ad Apricale (IM) era in origine una postazione difensiva originaria del X secolo, fu edificato ad opera dei Conti di Ventimiglia , passò poi ai Doria, da cui venne ampliato e rafforzato. Dopo diversi passaggi di proprietà fu venduto nel 1806 a Stefano Cassini, che lo trasformò in una residenza privata. Della configurazione originaria resta un alto muraglione in pietra a vista, che nella parte rivolta verso la chiesa presenta un doppio ordine di arcate a tutto sesto.

Oggi è sede del Museo della Storia di Apricale e di mostre d’arte e manifestazioni culturali.

Castello di Andora – Andora (SV)

Il Castello di Andora (SV) si trova in un borgo medievale su un colle, storicamente fu denominato Paraxo  e fu sede del primo insediamento abitativo andorese. Insieme alla chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, è tra i più grandi siti storici monumentali del ponente ligure.

Nell’alto medioevo, dopo che i primi abitanti di Andora si insediarono e rifugiarono, la sua importanza accrebbe, e nel XII secolo divenne edificio caposaldo dei marchesi di Clavesana. Ci fu uno spopolamento tra il XV e XVI secolo ma il castello mantenne le sue funzioni amministrative fino alla Rivoluzione francese.

Ad oggi, del complesso duecentesco rimangono soltanto i ruderi delle mura e delle torri difensive tra la vegetazione.

Castello della pietra – Vobbia (GE)

Il Castello della pietra a Vobbia (GE) ha le sue mura strette tra due grandi torrioni di puddinga, ossia la denominazione dell’architettura difensiva medioevale che deriva dal nome della famiglia “della Pietra”, proprietaria del castello fino al 1518.

Il Castello è visitabile negli ambienti interni, si possono ammirare segrete, camini e molto altro. L’ampia sala centrale occasionalmente è protagonista di rappresentazioni teatrali

Castello di Bonassola – Bonassola (SP)

Il Castello di Bonassola a Bonassola (SP) è situato su una collina alle spalle del borgo. Fu costruito nella seconda metà del XVI secolo, dopo un’incursione barbaresca nel 1560, ma nel corso dell’Ottocento venne adibito come cimitero.

Nel 1962 fu demolita una parte del prospetto verso il mare causa o spostamento a monte della ferrovia. La parte rimasta presenta due torri circolari, alcune aperture ed un’orologio pubblico non risalente all’epoca della costruzione. L’altro prospetto è originale e questo si può notare dalla muratura.

Ultima domenica ligure “arancione”, super lavoro per il Soccorso Alpino:”Troppi escursionisti inesperti, ecco i nostri consigli”

L’ultima domenica ligure di zona arancine ha portato molti liguri ad avventurarsi in escursioni sul territorio a volte (va detto) anche violòando l’obbligo di non uscire dai confini comunali di residenza. Questo ha portato però ad una giornata molto impegnativa per il Soccorso Alpino: diversi escursionisti, in particolare quelli inesperti, sono rimasti feriti ed hanno avuto la necessità di essere recuperati.

Racconta l’accaduto Fabrizio Masella, presidente regionale del Soccorso Alpino, ai microfoni di Babboleo News:

“Quali sono i rischi principali di queste escursioni, e le motivazioni per cui solitamente le persone riportano ferite?”

Quali sono le precauzioni giuste da prendere prima di avventurarsi in un’escursione per poter evitare incidenti?”

“Genova, vent’anni dopo”, Giovanni Mari racconta il G8 del 2001:”Il fallimento di tutti”

Il G8 vent’anni dopo. A raccontarlo è il giornalista e scritto Giovanni Mari nel suo “Genova, vent’anni dopo”, edito da People. A due decenni dal G8 di Genova, dai gravi fatti che hanno offuscato il summit e che lo hanno reso – questi sì – una svolta definitiva nella Storia d’Italia, Giovanni Mari, giornalista genovese e testimone, ripercorre i vari fallimenti che hanno connotato quell’esperienza, rendendola unica e irreversibile: il fallimento degli otto Grandi, del governo italiano, dell’intelligence, delle forze dell’ordine, della politica italiana tutta, e poi ancora della magistratura, dei mass media e, infine, anche del movimento noglobal. Una sconfitta che pesa su tutti. Questo libro è un sincero e amaro giudizio di valore che, a distanza, parla del bisogno di una dolorosa rielaborazione che conduca passo passo a una verità difficile. Il contributo di Mari getta una luce diversa sulla lettura di quel terribile snodo che ha verosimilmente segnato la rappresentanza politica e le dinamiche di piazza di questo Paese nel nuovo Millennio, e lo fa restituendo voce alla sua città, a quella Genova che per troppi ha fatto solo da sfondo ai fatti di quei giorni.

Mari ha raccontato il libro a Babboleo News.

I fatti del G8, rivissuti e rielaborati in una nuova luce, diversa dai vari giudizi di questo ventennio. È la cronaca di una sconfitta di tutti?

Perchè aspettare vent’anni? É un tempo sufficiente per rielaborare quello che è successo?

Giovanni Mari, giornalista e scrittore. Qual è lo scopo del libro? Informare o fare riflettere?

Oggi, dopo 20 anni, Genova, l’Italia, e tutte le parti coinvolte, farebbero meglio?

NOTE BIOGRAFICHE

Giovanni Mari, giornalista genovese, ha seguito dal primo momento la preparazione politica, militare e militante del G8 del 2001. In quei giorni e in quelle notti è stato cronista in piazza per Il Secolo XIX, il giornale della sua città: poi non ha mai smesso di occuparsene. Per lavoro si è successivamente dedicato con attenzione particolare allo scontro tra i partiti, appassionandosi allo studio della propaganda politica. Per vent’anni ha trattenuto dentro di sé un forte dolore per ciò che era accaduto intorno al vertice.

#ProtestaLigure di nuovo in piazza a Genova, Spagnolo: “Decreto scellerato: crea disparità e non dà avvio a una vera ripartenza”

Nel primo giorno in cui la Liguria torna in zona gialla, riprende anche la manifestazione dei ristoratori e partite IVA liguri – riuniti sotto il nome di #ProtestaLigure. In realtà le loro manifestazioni non si sono mai interrotte. Ma oggi scendono in piazza per esprimere ancora di più a gran voce il loro malcontento circa il decreto del Governo che prevede la riapertura solo per i locali che dispongono di spazi esterni o dehors, mentre coloro che ne sono privi devono continuare a lavorare con l’asporto. “Si crea così una forte disparità tra chi ha lo spazio esterno e chi no. È un’ingiustizia. Inoltre dal punto di vista del meteo è prevista una settimana di pioggia. Se si può lavorare solo all’esterno, come si può pensare di parlare di una vera e propria ripartenza?” questo il punto di vista dei ristoratori. Mentre continua da 10 giorni a questa parte la loro protesta sotto il Palazzo della Regione con tanto di tenda, striscioni e cartelli per chiedere di tornare presto a lavorare oggi, lunedì 26 aprile, si sono dati appuntamento alle 15 in piazza De Ferrari a Genova per una nuova manifestazione. Su Babboleo News – Cosa succede in Liguria le parole di Ivan Spagnolo di #ProtestaLigure

‘Genova, i crimini negati’ tornano le indagini del Commissario Boccadoro durante il fascismo

E’ ancora una volta ambientato ai tempi del fascismo il nuovo romanzo dello scrittore genovese Armando D’Amaro, ”Genova e i crimini negati” (Fratelli Frilli Editori), un’altra delicatissima indagine del commissario Boccadoro.

Febbraio 1941: il corpo di una prostituta viene rinvenuto, travolto da un treno, in una galleria che sbocca alla stazione Brignole. Un capomanipolo della Milizia Ferroviaria, nonostante il fatto venga archiviato come incidente, sospetta si sia trattato invece di omicidio ed esprime i suoi dubbi a Boccadoro che, vincendo la ritrosia del Questore e l’ostracismo del Centurione responsabile dello scalo, inizia a indagare.

Armando D’Amaro ha presentato il libro a Babboleo.it

Armando d’Amaro, nato a Genova nel 1956, vive a Calice Ligure. Dopo studi classici e laurea in giurisprudenza ha praticato attività forense ed accademica, abbandonate per dedicarsi alla scrittura noir. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Delitto ai Parchi (2007), La Controbanda (2007; 2016 in Italia Noir per Repubblica-l’Espresso), La farfalla dalle ali rosse (2008), Liberaci dal male (2010, col criminologo Marco Lagazzi), Il testamento della Signora Gaetani (2014), La mesata (2016), Nero Dominante (2017), Boccadoro e il cappotto rosso (2018), Il maresciallo Corradi e l’evaso (2019), Boccadoro e la calda estate (2020) e ha curato le antologie Incantevoli stronze (2008), Donne, storie al femminile (2009), Una finestra sul noir (2017), 44 gatti in noir (2018), Tutti i sapori del noir (2019), I luoghi del noir (2020); altri racconti sono usciti inraccolte per altri editori o su riviste; il suomonologo Atlassib è rappresentato con successo a teatro; numerosi i testi scritti per artisti, tradotti anche in inglese e russo.