5 Maggio 2021 – Babboleo

5 Maggio 2021

Stefano Musso (Rainbow Liguria): “approvate subito il Ddl Zan”

Ai microfoni di Radio Babboleo News, Stefano Musso del coordinamento Liguria Rainbow va dritto al punto : ” Sabato 8 Maggio manifesteremo in Largo Pertini alle ore 11.30, con il dovuto distanziamento e relative norme di sicurezza, per chiedere l’approvazione del Ddl Zan“. La situazione attuale di stallo del decreto legge che prevede aggravanti per i reati di aggressione, odio e istigazione alla violenza per motivi legati al sesso, orientamento sessuale , identità di genere e abilismo contro donne, persone con disabilità, migranti E persone LGBT+, è pericolosa. “Questa legge non comprende il reato di propaganda, e non è inutile come dipinto da alcune forze politiche”, aggiunge Musso. In merito all’episodio avvenuto sul palco del Concertone del Primo Maggio, Musso rivolge un plauso a Fedez, che ha ricordato tutte le frasi pronunciate dai politici per offendere chi è diverso.

Chetoacidosi, diabete mellito di tipo 1 nei bambini : raddoppiati i casi dall’inizio della pandemia

“Siamo consapevoli che la pandemia ha concentrato molte energie in campo sanitario verso il contenimento del Coronavirus, e le misure di prevenzione del contagio hanno determinato una riduzione degli accessi sia al Pronto Soccorso che ai pediatri di libera scelta, ma alla luce di quanto osservato è indispensabile richiamare l’attenzione delle famiglie e dei sanitari sui sintomi indicati, al fine di evitare ritardi diagnostici e aggravamento delle condizioni cliniche dei bambini” , così il prof. Mohamad Maghnie direttore U.O.C. Clinica Pediatrica, Endocrinologia dell’ospedale G. Gaslini.

Da un’analisi dei dati dei pazienti pediatrici con Diabete Mellito tipo 1 diagnosticato presso il Centro Regionale di Riferimento di Diabetologia Pediatrica afferente all’Istituto Giannina Gaslini – dall’inizio della pandemia ad oggi – è stato riscontrato infatti un drastico aumento dei casi con chetoacidosi, che sono più che raddoppiati e, dato ancora più drammatico, sono raddoppiati i casi gravissimi, con grande rischio per la vita. Il professore Mohamad Maghnie  ritiene quindi fondamentale che le famiglie non sottovalutino segni che sembrano quelli di una gastrite o simil-influenzali e che segnalino al medico la comparsa di eventuali sintomi evocativi di diabete.

La Malattia – La chetoacidosi diabetica è la modalità più grave di esordio clinico di DM1 che può condurre al coma e, in casi estremi, alla morte. Nessun decesso è stato registrato, per fortuna e grazie alle pronte cure somministrate. Il Diabete Mellito tipo 1 (DM1) è una patologia autoimmune propria dell‘età pediatrica che necessita di terapia insulinica sostitutiva. L’esordio clinico del DM1 è preceduto da una sintomatologia tipica: poliuria (aumento della produzione di urina), polidipsia (aumento della sete) e calo ponderale.

“Questi sintomi normalmente insorgono nel giro di poche settimane e, se non ravvisati per tempo, possono condurre a uno scompenso generale: la chetoacidosi diabetica. Si tratta della modalità più grave di esordio clinico di DM1 che può condurre al coma e, in casi estremi, alla morte. In corso di chetoacidosi diabetica possono comparire anche altri sintomi generalmente ingannevoli, quali difficoltà respiratoria, dolori addominali e vomito e, nella bambina, vaginite. È pertanto indispensabile riconoscere i segni e sintomi per poter effettuare una diagnosi precoce evitando il quadro più grave di chetoacidosi e dei rischi di complicanze e di sopravvivenza” spiega Giuseppe D’Annunzio direttore del Centro Regionale di Riferimento di Diabetologia Pediatrica afferente all’Istituto Giannina Gaslini.

Presso il Centro Regionale di Riferimento di Diabetologia Pediatrica afferente all’Istituto Giannina Gaslini vengono seguiti circa 600 pazienti in età pediatrica/adolescenziale affetti da DM1; ogni anno in Liguria sono registrati circa 30 nuovi casi di cui mediamente meno di un terzo in chetoacidosi. ” l’età d’esordio si è modificata con gli anni con un diabete di tipo I che colpisce lattanti e la prima infanzia” spiega il dottor Nicola Minuto, coordinatore dell’attività Day Hospital del Centro Regionale di Riferimento di Diabetologia Pediatrica afferente all’Istituto Giannina Gaslini.

“ È fondamentale che le famiglie non sottovalutino segni che sembrano quelli di una gastrite o simil-influenzali e che segnalino al medico la comparsa di eventuali sintomi evocativi di diabete. La diagnosi precoce del diabete previene situazioni potenzialmente molto gravi e rischiose per i bambini che presentano questi sintomi”, conclude il dottor Giuseppe D’Annunzio.

Green pass europeo, Coldiretti Liguria: “Il pass vaccinale può salvare la stagione e il turismo”

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha lanciato l’avvicinarsi del pass verde per consentire di viaggiare in Italia, aprendo così le porte anche ai turisti stranieri. E che il pass vaccinale possa salvare anche il turismo in Italia, che ha già subito un buco di circa 53 miliardi nel 2020 per l’emergenza covid, con 1/3 delle perdite che ha colpito i consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie, ittiturismi e agriturismi, ma anche per l’acquisto di cibo di strada e souvenir delle vacanze, lo rimarca anche la Coldiretti Liguria, sulla base dei dati Isnart-Unioncamere. Il premier Mario Draghi al G20 sul Turismo ha annunciato che “dalla seconda metà di giugno sarà pronto il Green pass europeo, mentre da metà maggio sarà in vigore il pass verde nazionale”.

“In questo scenario di difficoltà – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – l’annunciato arrivo per l’estate del passaporto vaccinale può rappresentare un’importante svolta anche per la nostra regione, meta turistica privilegiata, sia da italiani sia da stranieri, per le innumerevoli bellezze paesaggistiche che possiede e per la offerte che possono soddisfare tutti i generi di turismo, dalla vacanza balneare a quella escursionistica- sportiva fino all’enogastronomica, quest’ultima sempre più attrattiva grazie alle circa 300 produzioni tipiche custodite specialmente nei Piccoli Borghi. 

L’assenza di vacanzieri, italiani e stranieri, – concludono Boeri e Rivarossa – si trasferisce a valanga sull’intera economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia, con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie agriturismi e ittiturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. È fondamentale far ripartire al più presto il turismo, uno dei cardini della nostra economia, ed evitare il rischio di un’estate senza stranieri, che rappresenterebbe un ulteriore danno gravissimo per tutte le imprese legate a questo settore”.

Hotellerie in Liguria, la richiesta di Pilati (Federalberghi): “Lasciateci lavorare in pace, covid e autostrade connubio impossibile da sopportare”

Il primo weekend di zona gialla per la Liguria, con tanto di riaperture di bar e ristoranti e di “via libera tra regioni”, è stato però da bollino nero sulle autostrade liguri. Le code di domenica pomeriggio e domenica sera in A10 e A12 si sono poi ripercosse anche sul traffico di lunedì mattina.

Questa situazione ha provocato disagi per ristoratori ed albergatori, Americo Pilati, presidente Federalberghi Liguria, si rivolge alle istituzioni, con una richiesta ben precisa, attraverso i microfoni di Babboleo News: “Fateci lavorare in pace, aiutateci […] mi vien da ridere a pensare quando a Pasqua Autostrade ha dichiarato che avrebbero chiuso i lavori per far lavorare il turismo”.

I cantieri dovrebbero però essere temporaneamente sospesi nei prossimi weekend, e questo potrebbe consentire spostamenti più veloci e non più su un’unica corsia.

Il presidente di Federalberghi Liguria Pilati spiega che l’idea iniziale era quella di aprire la stagione turistica nel periodo dell’ascensione con i turisti stranieri, ma questo non sarà possibile a causa dell’obbligo di tampone e quarantena per i turisti fino al 15 maggio: “La maggior parte aprirà durante l’unico grande ponte di quest’anno, quello del 2 giugno”.

Ascolta l’intervista completa ad Americo Pilati

Liguria: record nazionale di bandiere blu

La Liguria in cima alla classifica nazionale delle spiagge e del mare più belli con ben 30 Bandiere Blu. Stando a quanto riportato dal sito travel365, sul podio anche la Toscana che con 19 bandiere arriva al secondo posto, e la Campania che arriva a quota 18 bandiere.

Ogni anno la FEE (Foundation for Environmental Education) stila un elenco di spiagge Bandiera Blu, a cui viene dato l’ambito premio che determina la qualità di una spiaggia in funzione della pulizia delle acque e efficienza dei servizi.

Da Varazze all’estremo Ponente ne sventoleranno addirittura tredici.

Spiagge bandiera blu a Genova e provincia

  • Camogli: Spiaggia Camogli Centro/Levante San Fruttuoso
  • Moneglia: Levante Centrale, La Secca
  • Santa Margherita Ligure: Punta Pedale , Zona Milite Ignoto , Scogliera Pagana, Paraggi
  • Lavagna: Lungomare
  • Chiavari: Zona Gli Scogli

Spiagge bandiera blu a Imperia e provincia

  • Imperia: Spianata Borgo Peri Borgo Prino e Foce , Borgo Marina
  • Taggia: Arma di Taggia
  • Santo Stefano al Mare: Baia Azzurra, Il Vascello
  • Riva Ligure: Ex Bungalow
  • Sanremo: Rio Foce , Tre Ponti , Imperatrice , Corso Marconi , Bussana
  • San Lorenzo al Mare: U Nostromu/Prima Punta , Baia delle Vele
  • Bordighera: Zona Ovest di Capo Sant’Ampelio , Zona Est di Capo Sant’Ampelio

Spiagge bandiera blu a La Spezia e provincia

  • Levanto: La Pietra, Casinò , Ghiararo
  • Lerici: Lido , San Giorgio , Eco del Mare, Fiascherino, Baia Blu , Colombo
  • Ameglia: Fiumaretta
  • Bonassola: Lato Est e Lato Ovest
  • Framura: Spiaggia La Vallà-Apicchi , Fornaci/Spiaggia confine Deiva Marina

Spiagge bandiera blu a Savona e provincia

  • Ceriale: Litorale
  • Noli: Capo Noli/Zona Vittoria/Zona Anita/Chiariventi
  • Spotorno: Lido
  • Finale Ligure: Spiaggia di Malpasso/Baia dei Saraceni , Finalmarina , Finalpia , Spiaggia del Porto , Varigotti , Castelletto San Donato
  • Bergeggi: Il Faro , Villaggio del Sole
  • Borghetto Santo Spirito: Litorale
  • Pietra Ligure: Ponente
  • Albissola Marina: Lido
  • Celle Ligure: Levante , Ponente
  • Varazze: Arrestra, Ponente Teiro ), Levante Teiro , Piani D’Invrea
  • Savona: Fornaci
  • Albisola Superiore: Lido
  • Loano: Spiaggia di Loano

Nascite in Liguria: -19,8% a gennaio 2021

La Liguria è la regione del Nord Italia che ha fatto segnare il calo di nascite più marcato a gennaio 2021 con un crollo del 19,8% rispetto allo stesso periodo del 2020; è il dato oche emerge dall’ultimo report dei dati Istat sugli indicatori demografici. Al 1° gennaio i residenti in Italia sono 59 milioni 258mila, 384mila in meno rispetto al 2019, risultato di un anno nel quale si sono registrati appena 7 nuovi nati e 13 decessi ogni mille abitanti e con flussi migratori estremamente ridotti rispetto all’anno precedente. Dati sui quali pesa naturalmente la pandemia covid.

A partire dal febbraio, l’Italia vede la curva dei nuovi nati nel 2020 restare sempre al di sotto di quella dell’anno precedente, con una forbice che si allarga sempre più fra ottobre e dicembre, arrivando nell’ultimo mese del 2020 a valere 3.500 nascite in meno. Situazione che non sembra cambiare nemmeno nei primi mesi del 2021: in Liguria, nel primo mese dell’anno, il calo delle nascite è stato del 19,8% rispetto allo stesso mese del 2020, tanto che ci si attesta ormai su 1,22 figli per ogni donna (la media italiana è di 1,24) con un’età della neomamma che arriva a 32,2 anni.

Maglia nera fra le regioni del nord è appunto per la Liguria, che perde 9,9 abitanti su mille, contro una media nazionale di 6,4 su mille. A guidare questa non invidiabile classifica, sono il Molise col -13,2 per mille e la Basilica col -10,3 per mille. Unica regione a sorridere, è il Trentino Alto Adige che segna un +0,4 per mille. 

In calo anche l’età media degli italiani, che rispetto al 2019 scende di 1,2 anni, attestandosi ora a 79,7 anni per gli uomini (-1,4 rispetto al 2019) e a 84,4 per le donne (-1 rispetto al 2019). Anche in questo caso, i dati più pesanti riguardano le regioni del nord: -2,6 anni in Lombardia, -1,7 in Piemonte e Valle d’Aosta, -1,6 in Liguria e Trentino-Alto Adige. 

Per quel che riguarda i decessi, l’Istat rileva che, rispetto al 2019, l’Italia ha registrato 112mila morti in più. Di questi, però, solo 75.891 sono stati registrate come morti direttamente attribuibili al covid. Esistono quindi due possibilità: da un lato che una parte dei decessi per covid sia sfuggita alle rilevazioni oppure che, in un sistema sanitario in piena emergenza, non sia stato possibile trattare nei tempi e nei modi ottimali pazienti affetti da altre gravi patologie.

Le grandi epidemie nella storia. Incontro online degli Amici del Museo Doria tra medicina e letteratura.


Una lotta senza quartiere cominciata duecentomila anni fa quando l’homo sapiens iniziò la sua evoluzione mentre batteri e virus erano già presenti sulla terra da milioni di anni.

Nella sua storia l’umanità ha dovuto combattere terribili battaglie contro epidemie e pestilenze e sarà questo lo spunto dell’incontro online “Le grandi epidemie nella storia della medicina e della letteratura”, in programma giovedì 6 maggio alle 16, organizzato dagli Amici del Museo Doria in collaborazione con il Museo di Storia Naturale G. Doria e condotto da Giancarlo Mantuano, autore di pubblicazioni medico-scientifiche e Coordinatore della Commissione culturale dell’Ordine dei Medici di Genova.

L’evento potrà essere seguito collegandosi a:
https://youtu.be/glQDZwTdAaE
www.amicidelmuseodoria.it


Nel secolo scorso l’uomo, convinto di aver vinto la guerra contro i microbi, di essere entrato in un’epoca post-infettiva, di avere sconfitto le grandi epidemie del passato, si dedicò a combattere contro altre malattie non contagiose: quelle cardiovascolari, il cancro, le malattie metaboliche e dell’invecchiamento. Ma così non è stato: i batteri hanno sviluppato l’antibiotico-resistenza, nuove malattie virali sono apparse sulla scena (Hiv, Ebola, Covid-19) mentre, ancora di recente, casi di peste sono stati registrati in Asia, America del sud e del nord, Africa (2017). Solo il vaiolo è stato dichiarato scomparso definitivamente.

In ogni epoca le epidemie hanno trovato ampio spazio nelle opere di autori nazionali e internazionali. Quando si parla di grandi epidemie in letteratura il nostro pensiero va subito alla peste di Milano del 1630 descritta da Manzoni nei “Promessi Sposi” o alla Morte nera del 1347- 1352 di cui parla Boccaccio nel Decamerone. Della peste di Atene ne scrissero Tucidide nella “Guerra del Peloponneso” e Lucrezio nel “De rerum natura” con toni ben diversi l’uno dall’altro: la descrizione di Tucidide, testimone diretto dei fatti, è ispirata alla storiografia scientifica e gli avvenimenti sono ricostruiti in maniera rigorosa, usando un linguaggio medico e realistico; Lucrezio dimostra maggiore partecipazione emotiva e approfondimento psicologico.

In seguito a malattie epidemiche sono morti autori famosi (Giacomo Leopardi a causa del colera, Guillaume Apollinaire per influenza spagnola), altri ne sono miracolosamente guariti (Ernest Hemingway); Covid-19 ha portato via nell’aprile 2020 Luis Sepulveda, scrittore e “poeta dell’utopia, del sogno, della fiducia nell’uomo” Le epidemie hanno destato l’interesse di molti premi Nobel per la letteratura: più di recente Albert Camus (La peste, 1947) e Josè Saramago (Cecità, 1995). E oggi, in un mondo globalizzato e interconnesso, la lettura di Spillover (2012) “thriller della paura da contagio” assume un valore quasi profetico nel raccontare il salto dei virus da alcune specie animali all’uomo.