8 Maggio 2021 – Babboleo

8 Maggio 2021

Coronavirus: Gratarola, “Dato positivo in Liguria su Rt e occupazione posti letto in calo”

Liguria prosegue il calo dei nuovi positivi al covid, 202 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore secondo il bollettino quotidiano della task force regionale. Scendono anche i pazienti ospedalizzati, ad oggi 443, 26 meno di ieri, dei quali 53 sono ancora ricoverati nei reparti di terapia intensiva.
Resta la prudenza sull’andamento della pandemia. “L’Rt è in calo e questo è uno dei parametri insieme che ci permette di rimanere in zona gialla insieme all’occupazione dei posti letto. Un trend positivo da questo punto di vista”, spiega Angelo Gratarola direttore del Diar Emergenza-Urgenza della Liguria.
Ascolta l’intervista.

Sampdoria ko, 5-1 con l’Inter a San Siro

Niente da fare per la Sampdoria travolta dall’Inter, finisce 5-1 a San Siro la sfida con l’Inter neo campione d’Italia. Nerazzurri da subito in avanti con gol di Gagliardini al 4 minuto e poi al 26esimo con Sanchez. I blucerchiati vanno in rete con Keita ma non basta, un minuto dopo arriva il terzo gol degli avversari ancora firmato dall’attaccante cileno. Nel secondo tempo l’Inter segna ancora con Pinamonti e Martinez.

Covid: In Liguria 202 nuovi casi e ospedalizzati in calo

Sono 202 i nuovi positivi al coronavirus registrati in Liguria a fronte di 4.188 tamponi molecolari e 2.542 test antigenici rapidi effettuati nelle ultime 24 ore. Questo il dato comunicato dalla task force per l’emergenza nel bollettino quotidiano che aggiorna anche sul numero dei pazienti in ospedale, al momento 443 in tutto, 26 meno di ieri, dei quali 53 sono ancora ricoverati nei reparti di terapia intensiva.

L’8 maggio 1946 La Spezia diventava la Porta di Sion

Nelle mappe di Israele La Spezia non esiste. Eppure La Spezia c’è, è una delle città più belle della Liguria e sede della Marina Militare Italiana. Ma sulla cartografia ebraica compare con tutt’altro nome: “Schàar Zion”, Porta di Sion. Dietro a questo nome c’è una storia da raccontare.

Nel 1946, molti prigionieri ebrei scampati ai lager nazisti espressero il desiderio di andare a vivere in Palestina, la “Terra Promessa” a cui fare ritorno dopo le migrazioni dei secoli precedenti che li avevano portati in Europa. L’orrore della guerra e dei campi di sterminio sarebbe stato un po’ più lontano.

Proprio dal porto della Spezia partirono due navi, Fede e Fenice, cariche di sfollati desiderosi di ricongiungersi con la terra dei loro padri. Non fu una partenza facile, quella della “Missione Exodus”: la Gran Bretagna, che regolava l’ingresso degli ebrei in Palestina, aveva fissato a 75.000 unità il numero massimo di persone autorizzate a trasferirsi, e questo numero era già stato abbondantemente raggiunto.

Ci vollero settimane di trattative tra gli organizzatori del viaggio “semi-clandestino” e le autorità britanniche. Gli sfollati restarono sulle banchine per molti giorni, iniziarono anche un lungo sciopero della fame, supportati dalla comunità locale che, dopo un’iniziale diffidenza, prestò aiuto e conforto a quegli insoliti migranti.

Alla fine, l’8 maggio 1946, le navi furono autorizzate a partire alla volta della Palestina. Da allora, per la comunità ebraica La Spezia è conosciuta come “Porta di Sion”. Per l’aiuto fornito ai profughi ebrei scampati ai lager, la città è stata insignita della Medaglia d’Oro al Merito Civile.

La Spezia nel secondo dopoguerra ha promosso nel Mediterraneo l’idea della pace e del rispetto tra i popoli attraverso il Comitato Euro Mediterraneo Cultura dei Mari, presieduto dal sindaco della città. Dal 2000, La Spezia assegna il “premio Exodus”, riconoscimento a figure che si sono spese nel campo della solidarietà e del dialogo internazionale. Quest’anno il premio è andato a Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.