6 Settembre 2021 – Babboleo

6 Settembre 2021

Un follower di Babboleo su due ha assistito a violenze sui bus. A Ponente arriva la Polizia Locale a bordo dei mezzi e alle fermate

Venerdì abbiamo chiesto ai followers del nostro canale Instagram, @babboleo_official, se avessero mai assistito a episodi di violenza a bordo degli autobus della Liguria. I dati che sono emersi sono veramente interessanti, e si collegano a filo doppio con una notizia di attualità che arriva dal ponente della Liguria.

Nonostante molti (circa il 65%) utilizzino raramente l’autobus come mezzo di trasporto, quasi la metà ha assistito a un episodio di violenza, fisica o verbale, mentre si trovava su un mezzo pubblico. Il 15%, addirittura, ne è stato vittima. Il 27%, più di una persona su quattro, non ritiene sicuro prendere il bus.

I risultati di questo sondaggio confermano quanto più volte lamentato dalle amministrazioni comunali, principalmente quelle del ponente della Liguria: a bordo dei mezzi pubblici, troppo spesso, è il far west. Tra episodi di violenza, degrado, danneggiamenti e ubriachezza molesta, sono molti i cittadini ad aver smesso, quando possibile, di salire a bordo dei bus, nonostante gli sforzi di sindaci e aziende del trasporto pubblico per far rispettare le regole e la legge.

L’ultima iniziativa in tal senso arriva dai comuni di Savona, Loano e Finale Ligure, in accordo con TPL Linea, l’azienda che si occupa del trasporto pubblico nel ponente della Liguria.

Il patto prevede che i corpi di Polizia Locale dei comuni interessati, per tre anni, siano alle fermate e a bordo degli autobus, per eseguire attività di controllo, avvalendosi anche delle unità cinofile per contrastare lo spaccio di stupefacenti. Gli agenti, spesso in borghese, verificheranno anche il rispetto delle norme anti-covid.

La Polizia Locale, ovviamente, non sarà presente sempre e ovunque: l’azione preventiva riguarderà particolari fasce orarie e specifiche linee del servizio, considerate critiche e in relazione alle indicazioni di TPL Linea.

Il tempo dirà se l’impiego delle forze di Polizia Locale può rappresentare un ‘modello Ponente’ da esportare in tutte le zone della Liguria.

Istat, con il Covid crolla la speranza di vita: in Liguria si vive 1,5 anni di meno. Dato shock a Bergamo: -4,3 anni

Secondo le stime dell’Istat, la speranza di vita nel 2020 è calata di 1,2 anni a livello nazionale. A pesare, ovviamente, la pandemia da Covid-19, che a Bergamo ha fatto registrare dati shock: la speranza di vita è calata addirittura di 4,3 anni per gli uomini.

In Liguria, regione duramente colpita dalla pandemia, i dati sono meno tragici di quelli di Bergamo e di molte province lombarde, ma comunque superiori alla media nazionale. La speranza di vita nella nostra regione è di 81,6 anni, in calo di 1,5 anni rispetto al 2019. I più colpiti sono gli uomini, per cui le aspettative di vita passano da 80,8 anni a 79,2 (-1,6 anni). Le donne da 85,4 anni scendono a 84 (-1,4).

Analizzando singolarmente le province della nostra regione, la più colpita è Genova, i cui abitanti vedono la speranza di vita abbassarsi di 1,7 anni, da 83,1 anni a 81,4 anni. Gli uomini, addirittura, nel capoluogo ligure hanno perso 2,2 anni (79,2, nel 2019 era a 81,0). Seguono Imperia (81,4, -1,3) e La Spezia (82,3, -1.2). Savona, che passa da 83,1 a 82,1 anni, è la provincia con il dato meno sconfortante.

La Polizia Locale di Genova introduce il Bolawrap, un ‘lazo’ che acchiappa i malviventi: è la prima in Italia

La Polizia Locale di Genova sarà il primo comando in Italia a valutare l’efficacia del Bolawrap, un nuovo strumento in grado di immobilizzare malviventi o persone pericolose per sé stesse e per gli altri, senza provocare loro danni fisici.

Non si tratta di un’arma, ma di una sorta di laccio immobilizza-persone che può essere lanciato da 3 a 7 metri di distanza e si attacca alle gambe o al tronco del soggetto pericoloso impedendone i movimenti. Il bolawrap entrerà in funzione in via sperimentale da metà settembre.

«L’obiettivo dell’avvio dei test per l’adozione di questo nuovo strumento non-lethal, già in uso negli Stati Uniti – commenta l’assessore comunale alla sicurezza Giorgio Viale – è evitare l’utilizzo del taser che risulta comunque rischioso. Lo scopo del periodo di prova è capire se funziona e se serve alle esigenze di proporzionalità dell’intervento. La politica del Corpo è mantenersi al passo dei più moderni ritrovati tecnologici per aiutare il lavoro degli agenti nel controllo del territorio e, nello stesso tempo, assicurare l’incolumità delle persone».

“Non è un’arma, ma una risorsa in più per i nostri operatori della sicurezza – sottolinea il comandate della PL di Genova Gianluca Giurato –. È del tutto evidente come i nostri agenti non possano essere lasciati a gestire scenari complessi privi di idonei strumenti di tutela, propria e altrui. Questa nuova tecnologia è un sistema originale a bassissimo rischio di lesioni per bloccare a distanza soggetti potenzialmente pericolosi. Dopo il periodo di prova ne valuteremo l’efficacia».

L’Italia è la 44esima nazione al mondo ad importare e valutare il congegno che in alcuni Paesi – tra i quali, appunto, gli Stati Uniti – è già in funzione.

Toti: “La Liguria è la regina dell’estate”. I sindacati: “Serve anche turismo non stagionale”

Il presidente ligure Giovanni Toti ha scritto su Facebook di una “estate da record per la Liguria” grazie agli sforzi fatti per promuovere il territorio e all’efficacia del vaccino “che ha ridato sicurezza alle persone”. Anche i sindacati confermano numeri positivi e alberghi pieni, ma guardano al futuro e chiedono che Regione Liguria crei le condizioni per un turismo non solo stagionale.

“Il personale non è stato completamente pagato dagli imprenditori, ma in buona parte dal patto per il turismo che abbiamo sottoscritto per il terzo anno” scrive il segretario generale Uiltucs Liguria Riccardo Serri. “Per mantenere il tesoretto acquisito occorre un tavolo strategico permanente per creare vera occupazione e le condizioni strutturali e cruciali per definire l’offerta turistica. La ‘regina dell’estate’ così definita da Toti, per indossare la corona deve generare un turismo non stagionale e lavoro di qualità”.

Queste, secondo Serri, sono le cose da mettere in cantiere da oggi in poi: eventi nelle città, parcheggi di interscambio, girobus, infrastrutture e servizi veri, rete fra imprese e settori, contrattazione di secondo livello a supporto del contratto collettivo nazionale che determini anche un premio di fidelizzazione agli stagionali e ai lavoratori a tempo indeterminato in base ai risultati.

“Il turismo non si improvvisa agevolando gli imprenditori, questo lo abbiamo toccato con mano anche nel nostro entroterra riscoperto finalmente dai turisti; sono luoghi che vanno dotati di nuovi servizi” conclude Serri. “Ascoltare i lavoratori nell’ambito dell’organizzazione del lavoro e della formazione aiuterebbe l’ente pubblico a non dare in mano il turismo solo agli imprenditori che sono interessati ad avere il personale a costo zero”.

Suq Festival, 23 anni di dialogo e spettacolo. Un successo l’edizione 2021.

Nel cuore del pubblico da 23 anni. Il SUQ Festival di Genova resiste anche quest’anno alle difficoltà legate al Covid e non interrompe la sua striscia di ventitrè edizioni consecutive di un grande evento multiculturale , con numeri in crescita rispetto alla difficilissima kermesse dello scorso anno.

Nell’edizione appena conclusa si è registrata una crescita di oltre il 30% del pubblico in presenza così come le interazioni e visualizzazioni on line dei numerosi eventi in diretta streaming. Si conferma, con l’introduzione del Green Pass, il numero dei biglietti venduti per il teatro, 1150, con 2 sold out .

“La fatica è tanta, così come i problemi economici – commenta la direttrice artistica del Festival Carla Peirolero,- ma sono convinta che ne valga la pena guardando la partecipazione e il coinvolgimento del pubblico ad incontri, workshop e spettacoli. Abbiamo affrontato temi attuali e toccanti senza rinunciare a momenti sereni per stare insieme, dialogando per cambiare in meglio il mondo

Bassetti: “Se tutti vaccinati, Covid sarebbe raffreddore”. Al San Martino il 95% dei ricoverati è senza vaccino

Pochi ricoverati per Covid (7), la maggior parte ‘no vax’. Sono i dati della Clinica di Malattie Infettive del San Martino di Genova: nel weekend sono entrati 4 pazienti tra i 50 e i 60 anni, tutti non vaccinati. Uno di questi si trova in terapia intensiva. negli ultimi due giorni sono state dimesse 4 persone. “Il 95% dei ricoverati non è vaccinato” ha scritto il direttore della Clinica Matteo Bassetti. “Se immaginassimo tutti gli italiani vaccinati, il Covid diventerebbe un raffreddore di scarso impegno, con l’eccezione di quel 5% di soggetti a cui a breve sarà proposta la terza dose”.

“Questa ondata estiva sembra ormai stabilizzata e in via di risoluzione” ha proseguito Bassetti. “Mi pare che quest’estate abbia dimostrato che tutti i vaccini fin qui approvati funzionano: proteggono parzialmente dalla infezione anche della Delta, riducono la durata del virus nelle nostre vie respiratorie (contagiosità) e evitano la progressione clinica verso la forma grave”.

Bassetti ha poi sottolineato l’importanza della terapia, che “è però una cosa diversa dai vaccini. Noi utilizziamo i monoclonali (abbiamo trattato solo a Genova oltre 300 pazienti), il remdesivir e tutti gli antinfiammatori più adeguati e potenti. Ma occorre evitare che i medici usino questi farmaci evitando che la gente si ammali attraverso l’utilizzo della prima rete di protezione ovvero i vaccini. Vaccinarsi rimane il migliore strumento per limitare l’impatto clinico della malattia”.