29 Ottobre 2021 – Babboleo

29 Ottobre 2021

“Tutto qua? Repertorio ragionato di oggetti ostili”, il breviario ironico del magistrato Marchesiello

Michele Marchesiello è nato a Bolzano nel 1941, magistrato dal 1967 al 2007. Genovese da sempre, Marchesiello mette a fuoco una lista nera di oggetti antipatici, inutili e noiosi, presenti nella nostra vita. Da questa idea nasce il titolo del suo nuovo libro edito da Sido, “Tutto qua? Repertorio ragionato di oggetti ostili”. Un libro che, come lo stesso autore afferma, “pretende serietà, vuole introdurre attraverso la ricostruzione degli oggetti dei valori reali, importati”.

In soli 181 pagine l’autore in maniera ironica racconta la delusione di uno uomo che, in un primo momento, aveva provato entusiasmo e amore per tutta la tecnologia arrivata nelle nostre vite, dal videoregistratore, passando per i vari body scanner, power point, casse self service e tanti altri oggetti innovativi. E non è tutto, tra i vari imputati, sono presenti anche oggetti che non hanno nulla a che fare con il digitale: dal trolley alla tuta, dal marsupio al minirobot, fino ad arrivare anche al telegiornale.

Secondo Marchesiello questi oggetti hanno la colpa di aver dimostrato tutti i nostri errori commessi fino ad oggi e, per questo, messi alla giuria sul banco degli imputati per essere giudicati.
Tutto qua? mette in luce le qualità letterarie, sociologiche, filosofiche e cinematografiche dell’autore invitandoci alla lettura, se pur con fatica, per conoscere se stessi e diffidare delle scorciatoie.

Ma passiamo dal libro all’attualità dolceamara della professione legata alla magistratura, sappiamo che da anni oramai la magistratura non attraversa tempi facili. Il cittadino è il primo ad esprimere preoccupazione nei confronti della giustizia e del suo rapporto con la politica. “Il problema fondamentale – dichiara il giudice in pensione Marchesiello, ai microfoni di Babboleo news – “è l’odierna crisi dei partiti e la confusione venutasi a creare nelle varie correnti di pensiero tra i magistrati, ai miei tempi esistevano solo due correnti, ed era tutto più semplice”.

Per quanto riguarda l’annoso tema legato alle donne e la loro possibilità di fare carriera da magistrato, il magistrato Marchesiello aggiunge che “si sono fatti grandi passi avanti, oggi sono molte le donne che ne fanno parte, rispetto a quando io ho cominciato. C’è comunque ancora molto da fare perché gli incarichi più ambiti sono ancora solo maschili”.

Ascolta l’intervista completa

Progetto Lungomare Canepa: i cittadini donano il disegno al Comune

È stato presentato il progetto bottom-up, voluto e studiato dai cittadini di Sampierdarena, insieme a un team di professionisti, che mira a realizzare una copertura fonoassorbente che andrebbe a rimuovere il grande problema del rumore e dell’inquinamento e donerebbe un valore aggiunto al quartiere.

Il disegno, studiato nei minimi dettagli, dà forma a tutte le esigenze che il team ha raccolto nel corso di anni di attivismo: una galleria fonoassorbente in perfetta armonia con il contesto urbano, che coprirà completamente la strada, e sulla sommità ospiterà un’ampia zona di spazi verdi, impianti sportivi moderni e un ciclo pedonale.

Un vero polmone verde per il quartiere, per riscattare finalmente una zona della città rimasta penalizzata e liberare i cittadini di Sampierdarena da smog e rumore, offrendo al quartiere nuovi spazi vivibili.

Il progetto potrebbe essere realizzato in due anni, senza pesare in maniera pesante sulla viabilità, e verrà a costare 35 milioni di euro, una cifra che potrebbe risultare anche fattibile in questa stagione di grandi finanziamenti in arrivo su Genova.
La dirigenza tecnica ha fatto uno studio tecnico di fattibilità e sembra si possa andare verso questa direzione’ le parole di Silvia Giardella, Presidente del comitato Lungomare Canepa.

Su Radio Babboleo Silvia Giardella, Presidente del comitato Lungomare Canepa.

Com’è andata la presentazione e cosa si può cambiare davvero in Lungomare Canepa?

‘VAIA: la mano dell’uomo’ racconta il disastro ambientale del ciclone Vaia

Esattamente tre anni fa il ciclone Vaia distruggeva milioni di alberi nel Nord Italia, lasciando alle sue spalle un paesaggio desolato e morente.

Il progetto Vaia ricostruisce proprio questo evento catastrofico tramite le fotografie di Manuel Cicchetti e i testi di Angelo Miotto, accompagnando l’osservatore in un rapporto emotivamente paritetico con la natura distrutta dal ciclone.
Dal 21 ottobre al 14 novembre sarà in esposizione alla Sala Liguria di Palazzo Ducale la mostra ‘VAIA. Viaggio consapevole dentro un disastro’, raccontata anche nell’omonimo libro fotografico.

Uno sguardo a un paesaggio devastato è quello che Cicchetti cattura nei suoi scatti, 34 fotografie in bianco e nero.
‘Inizio a scattare e mi rendo conto che avrei fare qualcosa di diverso per raccontare questo disastro e allora studio una tecnica fotografica che mi permetta di fare immagini di grandissimo formato che diventano delle scenografie nel quale l’uomo è l’attore silente di questa tragedia’ racconta il fotografo.

Le scenografie sono affiancate dai testi di Angelo Miotto, che ambientano la visita in ogni singola esposizione, e dalla suggestiva musica composta e prodotta da allievi e artisti di Ricordi Music School di Milano, sotto la guida del producer Giuliano Vozella, con l’obiettivo di ‘rendere questo teatro di guerra un vero teatro’ spiega Cicchetti.

Proprio in concomitanza con la mostra, lunedì 1° novembre alle 15.30, si svolgerà il convegno ‘VAIA: la mano dell’uomo’ presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, nell’ambito del Festival della Scienza 2021.
Durante l’evento interverranno Manuel Cicchetti, fotografo e ideatore della mostra, Angelo Miotto, giornalista e scrittore, Denis Curti, curatore e critico fotografico, Marina Baldi, Laurea in fisica, esperta di cambiamenti climatici, impatti, eventi estremi e Gianluca Ruggieri, Ingegnere ambientale.

Il convegno vuole sottolineare come ogni possibile linguaggio – artistico, musicale, poetico, insieme a quello scientifico- partecipi alla costruzione di messaggio di protezione dell’ambiente dell’ambiente nell’intento di raggiungere un pubblico il possibile ampio.
Il mio lavoro, quello di Angelo e quello della cultura in generale è quello di essere un costante post-it della memoria. Dobbiamo costantemente ricordare quello che è successo, alimentare il monito di Vaia, ma la parola va data agli esperti del campo che devono, dapprima scrivere un manifesto e poi controllare che la politica lo implementi nella maniera più corretta e più veloce possibile per ritornare ad avere un mondo nel quale sia bello vivere’ commenta Manuel Cicchetti.

Ai microfoni di Radio Babboleo il fotografo Manuel Cicchetti

Come nasce il progetto ‘Vaia. Viaggio consapevole dentro un disastro?

Cosa ci attende al congresso ‘Vaia: la mano dell’uomo’ previsto per Lunedì 1 novembre?