“Una cosa che dovrebbe essere ben chiara è che per noi questa guerra comincia adesso ma per l’Ucraina in realtà va avanti dal 2014, da quando la Russia ha annesso la Crimea. Nella loro testa questo stato di guerra c’è da 8 anni, e già con migliaia di morti”. Daniele Raineri, giornalista genovese e inviato de Il Foglio specializzato in aree di crisi, racconta così a Babboleo News la situazione Ucraina. Lo fa mentre le truppe russe hanno ormai invaso la regione di Kiev, dove si trovava fino a pochi giorni fa. “Ero abituato a raccontare quello che succede nei paesi arabi, a raccontare il terrorismo, invece – spiega – questa è una guerra diversa e che ci riguarda tutti più da vicino. Sono stato in Ucraina. Questo è qualcosa che non si vedeva da decenni, una guerra convenzionale alle porte dell’Europa, con carri armati e trincee. Qualcosa cui non siamo abituati, che colpisce molto”. Ascolta l’intervista integrale.
Al Politeama Genovese arriva “Amici Fragili”, il nuovo spettacolo di Federico Buffa, Marco Caronna e Alessandro Nidi. L’appuntamento è fissato per venerdì 25 febbraio, alle 21. “Amici Fragili” racconta un incontro molto particolare avvenuto a Genova nel 1969: quello tra Fabrizio De André e Gigi Riva, due grandi rispettivamente della musica e del calcio. Uno spettacolo molto atteso proprio per il legame che c’era e ci sarà sempre tra Faber e la sua città.
“Siamo stati a Cagliari per una settimana, ma dal mio punto di vista non c’è paragone con Genova” spiega su Radio Babboleo Federico Buffa. “La parte sarda dello spettacolo è fondamentale, ma il problema con Genova è che ho metà sangue genovese, devo fare delle parti in genovese e sono in una difficoltà terribile: è come se dovessi raccontare Italia Mundial davanti ai giocatori che hanno vinto nell’82! Finché mi esibisco a Cuneo, sono tranquillo, ma a Genova… è un bel problema”. Sorride. “Faccio fatica a tenere fuori Genova e l’Argentina dalle mie storie” prosegue. “Sono le due località del mondo che cerco sempre di inserire. Figurati in una storia come questa!”
Due personaggi, Fabrizio De André e Gigi Riva, che non hanno molto in comune, pensandoci su due piedi. O forse sì. Buffa li definisce entrambi “due personaggi iconici della loro epoca, dall’animo inquieto”. I due scoprono di essere simili proprio in quella notte del 1969, magistralmente raccontata da Buffa nei teatri italiani. “Le principali somiglianze? Questa alternanza di forza e fragilità, questa idea vagamente anarcoide della vita, questa idea di essere contro, riservati, silenziosi, di trattenere le proprie emozioni”.
La scintilla che porta i due a conoscersi, inevitabilmente, è una canzone. ‘Preghiera in gennaio’, il brano scritto da De André per Luigi Tenco. “Incide tantissimo sulla vita di Luigi” spiega Buffa. “La ascolta in modo ossessivo. Per lui è la cosa più bella che sia mai stata scritta sull’amicizia”. Un suo ex compagno, Beppe Ferrero, approdato al Genoa, fissa l’incontro con Faber dopo Sampdoria-Cagliari, prima di campionato che incoronerà i sardi campioni d’Italia.
Sono due ore di silenzi, whisky e sigarette, poi l’intuizione di Luigi. “Qual è stato il tuo punto di riferimento?” chiede. “Georges Brassens”, risponde De André. Da lì iniziano a parlare, si raccontano le loro vite fino all’alba, scoprono di essere simili e si scambiano le cose più preziose che hanno: Gigi regala a De André la sua maglia numero 11, Faber lascia in dono la chitarra. Si promettono di rivedersi, ma non succederà. Quell’incontro resterà un unicum. Per Buffa sono “due grandi attaccanti che hanno passato la vita in difesa, a proteggersi dagli eventi della vita e dall’indole che avevano”.
“Amici fragili”, lo spettacolo di Federico Buffa, Marco Caronna e Alessandro Nidi. Venerdì, alle 21, al Politeama Genovese.
Dopo un annullamento e due rinvii la 15esima edizione del Trofeo Aragno partirà domani, venerdì 25 febbraio, per concludersi domenica pomeriggio. “L’idea è quella di rilanciare questa edizione come quella della rinascita – spiega su Babboleo News il direttore del torneo, Marco Ghiglione – vedendo una luce in fondo al tunnel della pandemia e quindi ad avere lo sport e qualche sorriso all’interno della nostra piscina”.
Saranno vicini, anche se in maniera virtuale, tre grandi campioni olimpici, amici del Trofeo Aragno: Matteo Restivo, Filippo Megli e Lorenzo Zazzeri, che sabato mattina si collegheranno in videochiamata direttamente sul ledwall montato in vasca.
Roberta Repetto, la 40enne, morta nell’ottobre 2020 all’ospedale San Martino di Genova a causa di un melanoma curato con tisane e meditazioni dopo l’asportazione artigianale di un neo al centro Anidra di Borzonasca, è stata dichiarata “persona fragile e suggestionabile al cospetto di persone in grado di stabilire un rapporto di dipendenza, ma non inferma di mente”. Lo dice la perizia psichiatrica postuma della donna. perr la cui morte sono stati accusati di omicidio volontario il “santone” del centro Anidra Paolo Bendinelli, il medico Paolo Oneda e la psicologa Paola Dora, partecipi all’operazione di rimozione del melanoma su un tavolo da cucina del centro di Borzonasca.
Bendinelli è stato inoltre accusato per maltrattamenti e violenza sessuale, avvenuti all’interno della “psico-setta”, come definita dai documenti d’indagine.
Nelle carte non emergono elementi dai quali desumere la presenza di un’infermità mentale per Roberta Repetto, che “aderì alla pratica di attività proposte e coordinate dal Bendinelli nell’illusione di seguire procedure e trattamenti utili al superamento dei conflitti interiori e relazionali” – come si legge nella perizia – “diventando progressivamente succube delle strategie del Bendinelli tanto da affidarsi completamente alla volontà di questi, manifestando il progressivo isolamento dalla realtà circostante ed esterna al centro”.
La donna “apparentemente autodeterminante ma in vero priva della piena consapevolezza della loro non beneficialità verso se stessa” si è così sottoposta a “rudimentali pratiche pseudo-sanitarie prive di validazione scientifica”, proprio quelle che le hanno portato la morte.
La reazione del mondo ligure alla guerra scoppiata nella notte in Ucraina, con i primi bombardamenti da parte dell’esercito russo.
Il presidente della Regione Toti scrive di “immagini che nessuno avrebbe voluto vedere” e condanna con forza l’aggressione militare. “L’Occidente unito – prosegue – ha il dovere di intervenire con fermezza di fronte a questo attacco alla democrazia”. Il Movimento 5 Stelle, scrive il capogruppo regionale Fabio Tosi, esprime “sgomento di fronte alla follia di una guerra condannata da tutto il mondo civile”.
Il PD ligure e genovese, alle 18, ha annunciato una manifestazione in piazza De Ferrari. “Un’azione assurda e ingiustificabile” commenta il capogruppo regionale Luca Garibaldi. “un attacco inaccettabile per chi è fondatore e figlio di quell’Europa che ha lottato e si impegna per mantenere e garantire la pace tra i popoli”.
In tutta la regione comitati, partiti e cittadini organizzano manifestazioni contro il conflitto in Ucraina. Alle 17.30 il presidio con Emergency davanti alla Prefettura di Genova. Alle 19.30, all’Annunziata, la preghiera per la pace della Comunità di Sant’Egidio. La FIOM di Genova, invece, annuncia uno sciopero di due ore, con presidio in piazza Massena, a partire dalle 9 di domani mattina.
Il numero perfetto. Dopo il successo dei due racconti precedenti (Il problema è che mi piaci e Il problema è che ti penso) la conduttrice di Radio Babboleo Paola Servente conclude la ‘trilogia dei problemi’ con una nuova commedia romantica intitolata ‘Il problema è Mister Darcy’ (Newton Compton) disponibile da oggi in formato Ebook e tradizionale.
Paola racconta il suo nuovo romanzo a Babboleo.it
Certi amori esistono solo nei libri? Mister Darcy non esiste e non è mai esistito. Mia è stufa di sentirselo ripetere. Desidera vivere un amore profondo, forte, vero… Che cosa c’è di tanto sbagliato? Dopotutto, per una giovane e brillante cardiologa italiana, appena trasferitasi a Londra, è normale sognare un po’ di romanticismo. E anche se non ha quasi nulla in comune con le graziose protagoniste dei suoi libri preferiti, Mia è determinata a non accontentarsi in amore: l’uomo giusto è lì fuori da qualche parte ad aspettarla. Adam è un cardiochirurgo molto affascinante, immaturo quanto irresistibile. Lo sanno bene le colleghe, le infermiere, le specializzande… A dirla tutta, lo sa l’intera Gran Bretagna, perché si dà il caso che sia anche di nobili natali e compaia sulle riviste scandalistiche con una certa frequenza. Chi meglio di lui può insegnare a Mia qualche trucchetto per far capitolare il principe azzurro? Peccato che si diverta a punzecchiarla, facendole saltare i nervi a ogni occasione. Tra pazienti irrequieti, cuori da curare, continui battibecchi, lezioni di malizia e balli ottocenteschi, chissà che anche per Mia non arrivi finalmente il tanto atteso “lieto fine”. L’uomo perfetto esiste solo nei libri. O forse no? Cuori lontani eppure così in sintonia…
Una botta allo stomaco, e non solo in riferimento al titolo ‘La grande abbuffata’. Al Teatro della Tosse va in scena la riscrittura teatrale del celebre film di Marco Ferreri che nel 1973 sbigottì la platea del Festival di Cannes e divise pesantemente la critica, per poi rimanere impresso in maniera indelebile nella storia del cinema.
La vicenda di quattro amici che decidono di rinchiudersi in una casa per bere mangiare sino a suicidarsi si trasforma in una metafora della società odierna e delle sue nuove bulimie, a cominciare da quella audiovisiva. Diretto da Michele Sinisi con la partecipazione nel cast di Ninni Bruschetta, La grande abbuffata andrà in scena venerdì’ 25 e sabato 26 febbraio al Teatro della Tosse.
Il regista Michele Sinisi racconta lo spettacolo a Babboleo.it
Dall’omonimo film Di Marco Ferreri Drammaturgia Francesco Maria Asselta, Michele Sinisi Regia Michele Sinisi Scenografie Federico Biancalani Con Stefano Braschi, Ninni Bruschetta, Gianni D’addario, Sara Drago, Marisa Grimaldo, Stefania Medri, Donato Paternoster, Adele Tirante Disegno luci Ivan Dimitri Pilogallo Sarta di scena Elisa Zammarchi Aiuto regia Nicolò Valandro Produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatro Metastasio di Prato Ph Luca Del Pia durata 70 minuti SONO PRESENTI SCENE DI NUDO INTEGRALE