26 Aprile 2022 – Babboleo

26 Aprile 2022

Liguria: sanità e Pnrr, opposizioni lasciano aula Consiglio. Sansa: “Mission di Toti è privatizzare”. E lancia mobilitazione

“Oggi abbiamo assistito a una delle cose più gravi fatte in questi anni. Un colpo, temo il definitivo, alla sanità pubblica. La regione ha deciso di presentare al governo, senza passare per il consiglio regionale, il nuovo piano che rivoluziona la sanità pubblica”.
Lo afferma Ferruccio Sansa, capogruppo in Regione Liguria della Lista Sansa, dopo quanto accaduto oggi nel corso della seduta dell’assemblea legislativa durante la quale le opposizioni hanno lasciato l’aula in segno di protesta dopo aver appreso che la giunta ha approvato il Piano Operativo Regionale, missione 6 del PNRR, dedicata alla sanità e che il testo sarà inviato nelle prossime ore al ministero della Salute, senza prima un confronto con l’aula. Il presidente della giunta con delega alla sanità Giovanni Toti ha replicato spiegando che la delibera rappresenta un atto tecnico, e non un atto di
programmazione, e come tale, non richiede il passaggio in Consiglio.
Ad abbandonare la seduta Lista Sansa, Partito Democratico, M5S e Linea Condivisa.
“Il piano – sottolinea Sansa – rivoluzionerà la sanità ligure. Come? Privatizzando addirittura la figura del medico di base. Nasceranno le Case della salute private in tutta la regione in cui lavoreranno i medici di base. Questo cambia completamente il panorama della sanità come la conosciamo”.
Sansa ha quindi lanciato l’idea di una mobilitazione contro i progetti legati al settore sanitario della giunta ligure. “Il bilancio della gestione della sanità di Toti – prosegue il capogruppo della List Sansa – è uno dei peggiori in tutta Italia e il suo scopo principale, la vera mission della sua azione politica in questi anni, l’eredità che ci lascerà è la privatizzazione della sanità pubblica. Io credo che la cosa più importante che dobbiamo fare sia una grandissima manifestazione di tutti i liguri senza bandiere politiche contro la sanità di Toti”.

GENOVA GREEN STRATEGY, LE SEI VERSIONI DI GENOVA PER COMBATTERE LA CO2

Sei città una dentro l’altra in una strategia decennale che ridisegnerà il verde cittadino per combattere i cambiamenti climatici

Genova come “città in salita”, “città di pianura”, “città compatta”, “città giardino”, “città agricola” e “città arcipelago”. Un’unica città che è allo stesso tempo sei città diverse. È quanto è emerso dal “Genova Green Strategy”, il documento strategico per le infrastrutture verdi di Genova redatto dallo studio Openfabric, la strategia decennale che mira a incrementare gli alberi e il verde nella nostra città, anche attraverso il ridisegno di nuovi spazi pubblici all’interno dell’ambito cittadino.

Il documento stabilisce una serie di obiettivi volti ad aumentare la capacità della città di far fronte ai cambiamenti climatici, mitigare i rischi ambientali, aumentare la permeabilità del suolo, ridurre le isole di calore e ridefinire il rapporto tra città e natura.

«La nostra è una città unica e complessa, composta da tante realtà diverse tra loro, che hanno esigenze e potenzialità differenti e complementari, al tempo stesso – dice il sindaco di Genova, Marco Bucci -. Analizziamo quanto già presente sul territorio per ottimizzare e ripensare la Genova verde del prossimo futuro. Abbiamo già iniziato a lavorare per implementare il verde in città, tutelando quello esistente e progettando nuovi spazi, come ad esempio il nuovo parco del Waterfront o al complesso delle Dune di Prà, dove troveranno dimora nuovi alberi e aree verdi. La Genova Green Strategy, nel sul complesso è un’operazione che ci permette di andare a intervenire in modo mirato su aree che consideriamo strategiche, ottimizzando spazi e investimenti».

«Genova Green Strategy è una strategia volta all’analisi dell’esistente e all’incremento del verde pubblico attraverso l’organizzazione degli spazi pubblici genovesi che stabilisce una serie di obiettivi volti ad aumentare la permeabilità del suolo, mitigare i rischi ambientali e ridefinire il rapporto tra città e natura, potenziando ecologicamente il verde unendo il valore ecologico, estetico e culturale – dice l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci -. Si lavorerà per ridisegnare il verde urbano, mettendo in atto una serie di strategie che agevoleranno il sequestro di anidride carbonica in città. Una strategia che prevede l’inserimento di nuove piante e la conservazione del patrimonio verde esistente, proponendo il rinnovo degli alberi invecchiati per aumentarne le prestazioni nel ciclo fotosintetico, oltre all’aumento delle alberature in tutti i luoghi della città, anche attraverso il rimboschimento del patrimonio boschivo della città»

«La strategia delle 6 città definisce le linee guida per poter agire su tutti i quartieri di Genova, centrali o periferici, in pianura o sulle alture, sul mare o sui torrenti – spiega l’architetto paesaggista di Openfabric Francesco Garofalo -. Sono i quartieri stessi a diventare un’infrastruttura verde permeabile e porosa, capace di funzionare come rete ecologica capillare e mitigare i rischi ambientali del territorio». 

Genova, come detto, è una città costituita da multiple morfologie e condizioni urbane che racchiude altre città al suo interno; non solo le forti variegate identità̀ locali dei suoi quartieri, ma morfologie urbane distinte e autonome che si avvicendano raccontando l’incontro-scontro tra il territorio naturale e la città costruita.

Genova Green Strategy identifica sei tipologie urbane all’interno di Genova, proponendo una chiave di lettura per la definizione di linee guida basate su porzioni di città, anche distanti fra loro, che condividono aspetti morfologici e criticità ambientali.

Emergono inaspettate analogie per le quali questa lettura trasversale e morfologica, propone linee guida comuni

Genova viene interpretata come un complesso puzzle dove 6 città si avvicendano: la “città di pianura”, la “città in salita”, la “città arcipelago”, la “città giardino”, la “città agricola”, la “città compatta”.

Le line guida definiscono azioni progettuali condivise per ognuna delle sei città.

Nella “città in salita” vengono definite soluzioni per limitare l’instabilità di versante e allo stesso tempo rendere accessibili spazi verdi interstiziali al momento sottoutilizzati.

Nella “città di pianura”, la morfologia pianeggiante permette di intensificare i viali alberati e proporre nuove piste ciclabili; emerge l’opportunità di applicare strategie di rinverdimento delle coperture.

La “città compatta”, per la sua natura minerale e la caratteristica frammentazione degli spazi aperti, permette interventi specifici e puntuali; balconi e coperture svolgono un ruolo fondamentale per incrementare il verde di questi quartieri.

Nella “città giardino”, corrispondente a gran parte del levante cittadino, si prevedono soluzioni atte a incrementare la biodiversità nei giardini privati e iniziative di condivisione al pubblico che permettano di esplorare occasionalmente i giardini più suggestivi.

Nella “città agricola” si dà priorità alla riqualificazione dei terrazzamenti agricoli abbandonati e all’incremento della biodiversità agricola; si evidenzia il potenziale di utilizzo di sistemi fotovoltaici e dell’implementazione di sistemi di raccolta acqua piovana ad uso irriguo.

La “città arcipelago” è formata da tutte quelle “isole” urbane spesso introverse e poco permeabili dall’esterno, da quartieri periferici ad ospedali; in queste “isole” si incrementa la caratteristica presenza di ampi spazi verdi favorendone l’accessibilità.

Genova Green Strategy definisce sistemi di priorità che includono i progetti di sviluppo e rigenerazione urbana in atto e allo stesso tempo definiscono una serie di nuovi possibili interventi.

Vengono individuati il sistema costiero, il sistema vallivo, due grandi “parchi”, il Grande Parco Ponente a vocazione tecnologica, e il grande Parco Levante a vocazione agricola e culturale. La strategia definisce inoltre una serie di “portali”, spazi connettivi di varia natura che collegano la città con l’entroterra, per riorientare la percezione di Genova oltre alla tradizionale città di mare, verso una realtà urbana articolata, che ha nella sua diversità di paesaggi la sua imprescindibile identità.

Genova, torna il Baby Kit: ai nuovi nati una confezione di prodotti per la prima infanzia

Al Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi a Genova è stato presentato il Baby Kit 2022: l’iniziativa, giunta al quarto anno consecutivo, prevede la consegna di una confezione di prodotti per la prima infanzia a tutti nuovi nati o adottati. Dopo gli ottimi riscontri e l’entusiasmo raccolto per i Baby Kit 2019, 2020 e 2021, si è deciso di riproporlo anche quest’anno.

«Per il quarto anno consecutivo il Comune di Genova dà il benvenuto ai nuovi nati – dichiara Lorenza Rosso, assessore alle politiche di sostegno alla famiglia – con un primo pacchetto di servizi e informazioni, a disposizione dei neonati e delle loro famiglie, che si pone in continuità con tutte le altre iniziative del Comune a sostegno di genitori e bambini. Il Baby Kit non rappresenta solo la gioia di accogliere un nuovo nato in città, ma vuole comunicare alla famiglia che il comune c’è con tutti i servizi che mette a disposizione con le informazioni necessarie per raggiungerle».

«Siamo particolarmente orgogliose di questo ricco kit di benvenuto, frutto della collaborazione tra moltissime realtà della nostra città – commenta Cristina Fenoglio dell’Agenzia per la Famiglia – che, quest’anno , si arricchisce anche delle informazioni in relazione alle diverse opportunità a favore delle famiglie con bambini. Inoltre, grazie al lavoro condiviso con i Municipi, le famiglie potranno ritirare il loro dono più vicino alla loro residenza».

Bonus psicologo 2022, Fiaschi (Ordine Psicologi Liguria): “Portiamo avanti un’operazione culturale e di divulgazione”

Arriva il bonus psicologo 2022, un voucher di massimo 600 euro di cui si potrà fare domanda per ricevere assistenza da uno psicoterapeuta. Il bonus psicologo 2022 è rivolto a tutte quelle persone che hanno avuto gravi ripercussioni psicologiche a causa della pandemia e non, un aiuto che interessa soprattutto i giovani dato che la fascia d’età più colpita dall’isolamento e dal distanziamento sociale è quella compresa tra i 18 e i 35 anni. Con i voucher si potrà quindi accedere ad un massimo di circa 12 sedute dallo psicologo e il valore del bonus verrà stabilito in base a quello dell’Isee del richiedente che però non dovrà superare i cinquantamila euro. Non è ancora chiaro se e con quale diagnosi si potrà richiedere, ma verrà erogato dal medico di base, purché si rispettino i requisiti sopracitati. Per le prenotazioni ci sarà un portale gestito direttamente dall’Inps, senza dover anticipare economicamente il denaro al libero professionista. Manca quindi, solo il decreto interministeriale per rendere definitivo il bonus.

“Ci sono numerose richieste che hanno evidenziato un aumento di questa sofferenza psicologica a seguito della pandemia – ha dichiarato a Babboleo News il Presidente dell’Ordine Psicologi Liguria Donatella Fiaschi – e questo ha certamente favorito alla sensibilizzazione da parte nostra. Inizialmente, abbiamo fatto richiesta nella legge di bilancio ed erano stati stanziati 50 milioni di euro, ma la proposta è stata bocciata. Di conseguenza c’è stata una sollevazione popolare mai vista, abbiamo raccolto trecentomila firme, per cui c’è stata una grossa spinta anche dal basso, non siamo stati solo noi in qualità di professionisti e come categoria a sensibilizzare il governo.”

“Per quanto riguarda lo strascico pandemico, c’è un malessere diffuso – continua Donatella Fiaschi – che magari non è ancora psicopatologia, ma che viene comunque evidenziato dalle ricerche, sono le cosiddette condizioni e reazioni alla paura del contagio prima e alle restrizioni rispetto al contatto e alla vita sociale poi. I ragazzi soprattutto, hanno sofferto per la questione della didattica a distanza e per la mancanza di contatto e di attività sportive. Sono certamente presenti anche degli sviluppi veri e propri di sintomatologia depressiva e ansiosa e questo riguarda un po’ tutte le fasce d’età, ma sempre con dati rilevanti riscontrati per lo più nella popolazione giovane. Questo ha portato ad un aumento del lavoro per i liberi professionisti, che è arrivato a un +40% rispetto al pre-pandemia, ma anche ad una richiesta massiccia dei servizi pubblici di tipo psicologico che però, purtroppo, non riesce ad essere soddisfatta. I professionisti sono pochi, motivo in più per cui è stato proposto questo bonus, che non è certamente la soluzione a tutto, ma è comunque un primo segnale importante.”

“L’aspetto positivo – prosegue il Presidente dell’Ordine Psicologi – è che questa situazione ha consentito alle persone di consapevolizzarsi, perché non tutte le persone si rendono sempre conto oppure non accettano di aver bisogno di un supporto psicologico. Attraversare dei momenti di difficoltà fa parte della vita, dai quali ci si può sicuramente rialzare. Se le risorse personali non riescono a soddisfare questa attitudine, esistono strumenti come attività di prevenzione e di benessere psicologico, ci sono quindi tanti interventi prima di arrivare a quello clinico sull’eventuale sintomatologia psicologico o disturbo psicopatologico. In questi due anni stiamo cercando di portare avanti un’operazione culturale, di divulgazione e comprensione di quelle che sono le potenzialità della psicologia, facendo comprendere che è una disciplina traversale. Passiamo da contesti normali, come può essere la scuola in cui però è importante che sia qualcuno pronto ad intercettare eventuali disagi e difficoltà o favorire un contesto di benessere con attività rivolte in questo senso.”

Ascolta alcuni estratti dell’intervista a Babboleo News di Donatella Fiaschi, Presidente dell’Ordine Psicologi della Liguria.

Photo credits: Brian D’Cruz Hypno Plus

Minori stranieri non accompagnati e tutori volontari: a Genova protocollo di intesa tra giunta, Garante dell’Infanzia e Tribunale dei minori

La giunta comunale ha approvato lo schema del protocollo di intesa per la promozione di azioni congiunte in materia di tutela volontaria di minori stranieri non accompagnati tra Comune, Garante regionale dell’Infanzia e dell’adolescenza e presidente del tribunale dei minori.

«Nel 2021 il numero di minori stranieri non accompagnati è salito a 441, più del doppio rispetto all’anno precedente – spiega il consigliere delegato alle Politiche sociali Mario Baroni -. Un numero che, prima con il ritorno dei Taliban in Afganistan e poi con lo scoppio del conflitto in Ucraina, è aumentato fino a toccare quota cinquecento. Sono numeri importanti e che ci fanno capire la drammaticità della situazione. Sappiamo però che i genovesi hanno un cuore grande e che sono in molti a voler accogliere questi ragazzi. Essere tutori volontari è un grande impegno di cittadinanza attiva, significa volersi prendere cura di questi ragazzi, accoglierli e aiutarli a inserirsi. Significa far crescere i cittadini del domani».

«La necessità di selezionare e formare un numero di tutori volontari conforme agli arrivi costanti di minori stranieri non accompagnati – dice il Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Francesco Lalla – impone a questo Garante un forte richiamo al principio di solidarietà dei cittadini tutti, disponibili ad affrontare un compito che è nello stesso tempo impegnativo e tuttavia molto gratificante, come ci è stato sottolineato da coloro che hanno già svolto questa funzione. A questo fine il nostro impegno è stato ed è quello di collaborare convintamente alla creazione di una rete attiva ed efficace tra Comune di Genova, Tribunale dei minorenni di Genova e Garante regionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza».

«L’esperienza maturata dal Tribunale per i minorenni – aggiunge il presidente di quest’ultimo Luca Villa – conferma l’importanza di questa nuova figura per la riuscita di un buon progetto di integrazione e l’importanza che i tutori ricevano una adeguata e completa formazione che, oltre ad affrontare  le problematiche specifiche dei minori e della loro storia migratoria, coinvolga attraverso un lavoro di rete i vari soggetti istituzionali, tribunale compreso, con i quali il tutore volontario dovrà collaborare. Ampliare la rete dei tutori volontari è obiettivo indispensabile per garantire che l’accoglienza doverosa dei minori non sia vista dalla collettività unicamente come un problema, ma possa essere percepita dalla comunità come una risorsa».

Per tutore volontario si intende il privato cittadino che si rende disponibile a esercitare la rappresentanza legale del minore. Così facendo se ne assume la tutela ed è chiamato a garantirne cura, protezione e sostegno, oltre ad essere una espressione di solidarietà e una occasione di promozione della cultura dell’accoglienza.

Lo schema approvato dalla giunta mira a promuovere questa figura partendo innanzitutto dal rafforzamento della collaborazione tra le istituzioni, partendo anche e soprattutto dal lavoro che il Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza svolge dal 2017, anno dal quale sono state tenute svariate selezioni e formazioni per tutori volontari con 13 edizioni del corso specifico.

Uno dei punti cardine del protocollo di intesa – che sarà firmato nei prossimi giorni – è la modalità di collaborazione tra istituzioni per quanto riguarda le azioni congiunte di sensibilizzazione e informazione sul tema, azioni che mirano a far conoscere la possibilità di diventare tutori volontari di minori stranieri non accompagnati a quanti più genovesi possibili.

Il Comune si è impegnato a dare supporto al Garante per la divulgazione del bando aperto per gli aspiranti tutori volontari attraverso tutti i mezzi di comunicazione disponibili, impegnandosi anche a organizzare incontri territoriali e corsi di formazione.

Il protocollo di intesa avrà durata di tre anni, prorogabili, e non comporterà alcun onere aggiuntivo per le parti in causa.

Genova, da domani torna Jazz in the caruggi

Dopo l’exploit della prima edizione di inizio marzo, “Jazz in the Caruggi” torna ad impreziosire la movida del centro storico con altre quattro serate a ingresso gratuito, da mercoledì 27 a sabato 30 aprile, giorno in cui ricorre, in tutto il mondo, l’International Jazz Day.

Per l’occasione, la rassegna organizzata da Assoartisti Confesercenti con il contributo del Comune di Genova si avvale della collaborazione delle principali realtà genovesi nell’ambiente – Louisiana Jazz Club, Count Basie e Gezmataz – i cui esponenti presenteranno i primi tre appuntamenti, per poi lasciare nuovamente al giornalista e gastronomo Marco Benvenuto e a Guido Festinese, critico musicale e docente del conservatorio Paganini, il compito di introdurre l’ultima serata.

«Vista l’eccezionale risposta della città alla prima edizione, non vedevamo l’ora di tornare per una nuova serie di concerti e la concomitanza con l’International Jazz Day ci ha offerto l’occasione perfetta per coinvolgere i più importanti club genovesi. Il jazz si è sempre contraddistinto per la multiculturalità dei suoi interpreti e dei suoi ambienti e, in questo senso, sono evidenti le similitudini tra i quartieri popolari di New Orleans, dove questo genere è nato, e i nostri amati caruggi», commenta Andrea Artioli, direttore artistico di Jazz in the Caruggi e coordinatore Assoartisti.

«L’ottima riuscita del primo ciclo dimostra quanto sia grande la richiesta di poter vivere a pieno il nostro centro storico con eventi di qualità, fruendo della bellezza dei nostri vicoli con musica, arte e socialità. Jazz in the Caruggi, con i prossimi appuntamenti, animerà una settimana già molto intensa di eventi per la nostra città e potrà offrire ai visitatori di Euroflora, che verranno anche a scoprire il nostro centro storico, un’occasione in più per trascorrere una serata piacevole, in compagnia e nel museo all’aria aperta che sono i nostri caruggi», dichiara Paola Bordilli, assessore al Centro Storico e al Commercio del Comune di Genova.

La formula ricalca quella del primo ciclo andato in scena un paio di mesi fa: ogni giorno, alle 19, un concerto in un diverso angolo del centro storico, preceduto dalla presentazione di un piatto della tradizione o da un originale aperitivo analcolico, serviti dai locali che aderiscono all’iniziativa: Caffetteria San Giorgio, Cremeria Buonafede, Taggiou, Botteghino delle Vigne, Ristorante Il Fabbro, Gastronomia De Micheli e Macelli 44.

Mercoledì 27 aprile, in piazzetta Luccoli, aprirà la rassegna un quintetto di musicisti formatisi al Conservatorio Paganini: la cantante Elena Cazzulo, Stefano Mati al sax tenore, Francesca Rocca alla chitarra, Riccardo D’Angelo al pianoforte, Gianluca Gallucci al basso e Luigi Marras alla batteria, per un viaggio dal jazz delle origini all’epoca moderna.

Giovedì 28 aprile, in piazza delle Vigne, è la volta delle improvvisazioni del Casati Pozza Duo, composto da due virtuosi come il pianista Andrea Pozza e il trombettista Giampaolo Casati.

Venerdì 29 aprile, in piazza della Maddalena, saranno di scena i Gens, giovane trio che dal jazz sconfina nella fusion e schiera Emanuele Salvati alla batteria, Giovanni Pittaluga alla chitarra e Davide Scatassi al basso.

Sabato 30 aprile il gran finale a Palazzo Podestà, o di Nicolosio Lomellino, in via Garibaldi 7 con Antonio Marangolo, storico sassofonista di Francesco Guccini, Claudio Bellato alla chitarra e Rodolfo Cervetto alla batteria.