11 Gennaio 2023 – Babboleo

11 Gennaio 2023

Al cinema Sivori arriva il docufilm su Franco Sartori

Presentato questa mattina in anteprima al Cinema Sivori di Genova “Franco Sartori – la Città possibile”, il docufilm dedicato al ricordo del sindacalista, a 25 anni dalla sua scomparsa, raccontato attraverso le testimonianze di Luca Borzani e Antonio Caminito, Lelia Maiocco, Igor Magni, Andrea Ranieri e Uliano Lucas.

Il documentario racconta la Genova degli anni 80-90, una città segnata dalle crisi delle grandi fabbriche e del porto, dall’inquinamento, dall’assenza di politiche industriali dove, contemporaneamente, emergono nuovi soggetti politici come il comitato Salute e Ambiente delle donne di Cornigliano, e un uomo come Sartori che vede nel Ponente genovese il laboratorio da cui partire per costruire una nuova stagione di sviluppo per la città.

E’ il fare i conti con la fragilità della memoria e al tempo stesso con un percorso di ricostruzione della memoria che riguarda Franco Sartori ma riguarda anche questa città che in quegli anni ha vissuto la fine del ‘900″ – racconta ai microfoni di Radio Babboleo Luca Borzani, ideatore del docufilm e amico di Franco Sartori – “non è la storia, ma un filo dei ricordi che porta a rinterrogarsi su quel decennio, dove hanno avuto radice molti dei temi attuali”.

Sartori immaginava una città che mettesse al centro lo sviluppo sostenibile, investendo sui nuovi lavori, i nuovi saperi e che guardava alle contraddizioni non come ostacoli ma come risorse. Una sfida troppo avanti per quegli anni, non compreso appieno né dal sindacato né dal PCI che vedono nel sindacalista genovese un’anomalia. Questo non ha però frenato Sartori che, tornato a Genova nel 1982 dopo una lunga trasferta romana, da impulso alla Camera del lavoro del Ponente, che diventerà il principale luogo di elaborazione cittadino.

“Aveva già immaginato una città del futuro dove non si cancellava completamente l’industria della nostra città, ma si cercava una trasformazione” – spiega Igor Magni, Segretario Generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova – “un’industria sostenibile che tenesse conto del quartiere in cui si viveva e con grande anticipo la sfida ecologista“.

A Genova “Oltre la norma – progettare per tutti” per parlare di accessibilità e progettazione

Questa mattina al Salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale a Genova “Oltre la norma – progettare per tutti“, il convegno proposto dall’Ordine degli Architetti PPC di Genova, a cura della Commissione Pari Opportunità, per mettere in luce nuovi modi di integrare progettazione e accessibilità attraverso la collaborazione e sinergia tra professionisti, associazioni e amministrazioni.

Un appuntamento per condividere ed illustrare le buone prassi in Italia e all’estero grazie a un confronto tra enti pubblici, consulta e progettisti sul significato di città inclusiva e di design universale, ma anche per parlare di spazi aperti e edifici pubblici inclusivi, partendo dall’eliminazione delle barriere architettoniche e arrivando così “oltre la norma”, ovvero a tutti quegli aspetti che contemplano le sfumature delle relazioni tra l’utente e lo spazio.

“E’ l’ora di abbattere la parola ‘barriera’, perchè tutto può esserlo” – commenta Angela Gambardella, consigliere Ordine Architetti PPC di Genova – “bisogna essere consapevoli che ogni scelta comporta la soddisfazione di alcune relazioni e non di altre, per questo si invita a progettare coinvolgendo la multi-sensorialità”.

Un particolare sguardo agli spazi aperti e gli edifici pubblici inclusivi in Europa da parte dell’architetto Valia Galdi, specializzata in benessere ambientale. “L’idea è quella di contribuire a diffondere e sviluppare una consapevolezza progettuale maggiore rivolta ad un’integrazione completa degli aspetti di accessibilità nel progetto – racconta ai microfoni di Radio Babboleo – senza ridurli ad aspetti secondari di adempimento normativo ma facendoli diventare una parte importante del progetto”.

Focalizzare l’attenzione sul fatto che l’accessibilità per tutti non è solo un problema di abbattimento architettoniche ma è un problema più grosso di abbattimento delle barriere relazionali – spiega l’assessore all’urbanistica del Comune di Genova Mario Mascia risponde a un’esigenza di tutti i cittadini per creare delle reti di benessere urbano e ambientale che siano fruibili da tutti“.