Ridurre l’impatto delle emissioni nelle città trafficate è uno dei grandi obiettivi del terzo millennio. La lotta allo smog e all’inquinamento riguarda anche Genova, che nonostante in questi anni stia diventando sempre più bike friendly, ha ancora da lavorare per abbassare le soglie di criticità legate alla qualità dell’aria.
“A causa del riscaldamento globale, la temperatura delle aree urbane cresce a ritmi più elevati rispetto a quella delle aree rurali” spiega Marta Brusoni, capogruppo di Vince Genova in Consiglio Comunale. “Si chiama effetto isola di calore urbana, un nome suggestivo che rende bene l’idea: secondo i numerosi studi condotti, le città possono registrare fino a +5°C in più rispetto ad una zona di campagna”.
A causare questo squilibrio è la maggiore presenza di infrastrutture, asfalto e cemento che assorbono le radiazioni solari, e una minore presenza di vegetazione, che invece stempera il calore, creando ombra, umidità e ossigeno. E proprio per porre un freno al crescente inquinamento e innalzamento delle temperature, in consiglio comunale è stata approvata una mozione di Brusoni e dei consiglieri Cassibba e Ottonello che prevede l’installazione di piante che, per loro natura, catturano migliaia di chili di anidride carbonica, bloccano le polveri sottili (le PM10) e abbassano la temperatura dell’ambiente nelle estati più calde e afose.
“Si tratta di un sistema adottato da altre città che, secondo un recente studio condotto da Coldiretti, porterebbe un significativo miglioramento della qualità dell’aria”.
Vere e proprie oasi di verde diffuso che vedranno protagonisti diversi tipi di pianta, dall’olmo comune all’acero, dalla betulla verrucosa al cerro, dal gingko al tiglio nostrano e selvatico. La mozione è stata approvata all’unanimità. Ora, come sempre, il prossimo passo è quello più importante: realizzare concretamente il progetto.