Mercato immobiliare: a Savona il Covid favorisce l’entroterra – Babboleo

Mercato immobiliare: a Savona il Covid favorisce l’entroterra

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Si cercano spazi aperti e immersi nel verde ma servono i servizi essenziali per sostenere la tendenza.

Il mercato immobiliare savonese registra un boom di richieste per case indipendenti o con spazi esterni, con preferenza per l’entroterra rispetto alla zona costiera: è l’effetto del Covid-19, che sta spingendo gli acquirenti sempre più verso la campagna, in zone maggiormente immerse nel verde e lontane dalle città spesso troppo caotiche. La domanda per gli immobili distanti dalla riviera è infatti triplicato rispetto al periodo pre-pandemia, spinta anche dalla transizione verso lo smart working che permette di guardare alla campagna non più solo come una meta per gite fuori porta, ma anche come un luogo in cui mettere le radici riavvicinandosi alla natura e a un senso di comunità venuto a mancare con il lockdown.

Il Covid ha quindi cambiato notevolmente le prospettive di vita e le abitudini dei cittadini savonesi, che ricercano maggiormente giardini e spazi aperti, possibilmente in case indipendenti; un riavvicinamento alle zone rurali che si deve anche alla bellezza paesaggistica di queste aree mantenuta soprattutto dagli agricoltori che non hanno mai abbandonato la campagna, e che hanno saputo valorizzarla con le loro attività attirando sempre più persone. Adesso, questa nuova tendenza, potrebbe addirittura portare a un ulteriore miglioramento e recupero di questi luoghi, nonché a un’intensificazione dei flussi turistici in siti che possono offrire allo sguardo del visitatore la bellezza del paesaggio, le tradizioni e la cultura di un’agricoltura in armonia con la storia e l’ambiente

“Nella provincia di Savona stiamo registrando una forte tendenza al ritorno verso le aree rurali, -affermano Marcello Grenna Presidente Coldiretti Savona e Antonio Ciotta Direttore Provinciale– con i cittadini sempre più interessati ad acquistare case in zone maggiormente immerse nel verde. E’ un fenomeno che si sta registrando in tutta Italia, con più di un italiano su due che dichiara che vorrebbe lasciare la città per andare a vivere in campagna, e che nella nostra provincia potrebbe garantire un buon punto di partenza per rivalorizzare anche a livello turistico aree di grande valore paesaggistico e culturale. Per favorire queste scelte però, è necessario anche dotare queste zone di infrastrutture e servizi adeguati, che rendano realmente possibile e confortevole la vita al pari della città: dal trasporto pubblico ai servizi sanitari, fino alla rete internet a banda larga che, peraltro, risulta essenziale per tutti coloro che sono spinti a questa scelta proprio dalla possibilità dello smart working”.

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