Oltre 10 milioni di euro per una serie di interventi emergenziali per far fronte alla situazione di siccità in Liguria. Tra gli interventi indicati nella richiesta inviata alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Dipartimento Nazionale di Protezione civile e condivisi con gli enti gestori del servizio idrico integrato ci sono la posa o sostituzione di tubazioni, lavori per l’interconnessione di reti, il potenziamento degli impianti, ripristino di pozzi, effettuazione di trasporti con autobotti, installazione di serbatoi provvisori, la realizzazione di mini invasi.
In particolare:
• nello spezzino (Ambito Territoriale Ottimale Est) sono previsti interventi per un valore stimato di 1,3 milioni di euro (interconnessione acquedotti, autobotti, realizzazione nuovi pozzi)
• nell’area metropolitana genovese (Ambito Territoriale Ottimale Centro est) sono previsti interventi urgenti per un valore stimato di complessivi 3.906.000 euro per interconnessione di reti idriche, nuove condotte di adduzione, realizzazione di nuovi pozzi
• nel savonese (Ambito Territoriale Ottimale Centro Ovest) sono previsti interventi per una stima di 2.243.500 euro (potenziamento e interconnessione di reti idriche, realizzazione di nuovi pozzi e serbatoi di accumulo)
• nell’imperiese (Ambito Territoriale Ottimale Ovest) la stima degli interventi urgenti è di 2.710.000 euro per il potenziamento e interconnessione di reti idriche, nuove condotte di adduzione, realizzazione di nuovi pozzi, realizzazione di mini invasi, autobotti e serbatoi di accumulo.
“Avanziamo questa richiesta al Governo a soli tre giorni dalla dichiarazione di ‘alta severità idrica’ da parte dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale: in tempo record – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – abbiamo elaborato tutta la documentazione necessaria, con un’approfondita relazione, anche dal punto di vista meteo, e l’elenco degli interventi urgenti individuati insieme agli enti gestori per far fronte alla situazione. Siamo solo all’inizio perché questa emergenza comporta almeno altre due fasi che non sono nella nostra disponibilità: stiamo aspettando che arrivi l’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, attesa in Conferenza Stato Regioni entro fine mese per l’intesa.
“Gli interventi emergenziali individuati nella richiesta di Stato di emergenza servono per affrontare la prima fase – aggiunge l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – finalizzata a scongiurare e limitare il più possibile un razionamento dell’acqua potabile. Si tratta di interventi con tempi di realizzazione che vanno da 3 giorni fino ad un massimo di 1 anno: i soggetti gestori hanno già tutta la progettualità in modo da essere pronti a realizzarli. Questa è una delle condizioni richieste dal Dipartimento Nazionale per avanzare la richiesta”.
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