Dopo il deludente incontro con il Prefetto di ieri, 11 ottobre, i lavoratori di Ansaldo Energia tornano in piazza in cerca di risposte concrete sul futuro dell’azienda.
Durante l’incontro sono stati promessi 36 milioni di euro dei 50 della vecchia ricapitalizzazione del 2019, definita come minima liquidità a disposizione per l’azienda, riducendo quindi quanto già stabilito. Ma di questi interventi di Cassa Depositi e Prestiti non ci sono elementi certi, ma solo promesse che mantengono molto alta la preoccupazione e la tensione in fabbrica.
“Siamo ancora più preoccupati” – commenta Christian Venzano, segretario generale FIM Cisl Liguria – “la ricapitalizzazione è alla base della messa in sicurezza di Ansaldo Energia, azienda strategica non solo per la Liguria ma per tutto il paese“.
Proprio questo ha portato i lavoratori di Ansaldo Energia a bloccare le vie della città di Genova a partire da questa mattina, lavoratori che sono ancora in attesa di conoscere il loro futuro.
La manifestazione è partita intorno alle 9 dalla portineria della sede dell’azienda, nella zona di Genova Campi. I lavoratori si sono poi spostati verso Sampierdarena, bloccando l’ingresso del casello autostradale di Genova Ovest, l’ingresso in Sopraelevata e l’Elicoidale.
“Mancano prospettive certe e Genova non può vedere quello che resta del proprio tessuto industriale abbandonato a scelte sbagliate e a mancata progettualità” – dice Igor Magni, Cgil Genova – “Questa deve essere la lotta di tutta la città. Parliamo della vita delle persone che vi lavorano oggi, ma anche di posti di lavoro qualificati per i nostri giovani domani”.