Riprende quest’anno il ciclo annuale del CIV, corso di introduzione al volontariato organizzato da Celivo, organizzazione di volontariato (ODV) di secondo livello che opera a Genova.
La seconda edizione, sempre composta da 3 incontri di 2 ore ciascuno, è prevista il 13, 15 e 20 aprile su piattaforma Zoom, con un format che permette una buona interazione tra docenti e partecipanti nonostante la distanza fisica.
“Nel 2020 abbiamo avviato prima i corsi registrati fruibili online, successivamente la diretta in streaming e abbiamo notato una crescita graduale nella partecipazione, fino a tornare ai numeri dei corsi in presenza. Nella prima edizione del 2021 i 25 posti disponibili sono stati tutti occupati. Siamo riusciti a superare la distanza interpersonale con il coinvolgimento e a spiegare ai partecipanti cosa significa essere volontari e cosa significa esserlo all’interno di un’associazione strutturata. Grazie alle “stanze virtuali” i partecipanti possono confrontarsi sulle aspettative e sulla Carta dei Valori del volontariato. Il corso e il confronto permettono di comprendere che le motivazioni sono molte e diverse e che si può trovare una risposta alle titubanze di partenza” afferma Maria Giulia Pastorino, responsabile della promozione del volontariato del Centro di Servizio per il Volontariato.
Il CIV è gratuito e aperto a tutti, anche ai minorenni che dovranno mandare la scheda di iscrizione compilata dai genitori all’indirizzo “celivo@celivo.it”, poiché è un percorso di orientamento al volontariato che abbraccia temi universali quali la motivazione, la gratuità, la disponibilità, ma anche l’informazione sulle attività svolte dal volontariato sul nostro territorio.
Per partecipare è necessaria l’iscrizione che si effettua online sull’Area Riservata del sito del Celivo.
Al termine dei tre appuntamenti è possibile effettuare un colloquio individuale per attivare un percorso di inserimento entro l’associazione che si avvicina di più al proprio progetto di solidarietà.
“Non tutte le associazioni sono attive o prendono nuovi volontari, tuttavia ce ne sono molte che hanno bisogno perché la loro attività è aumentata, per esempio chi distribuisce generi alimentari, o perché i volontari attivi non riescono in questo periodo di pandemia a rendersi disponibili” conclude Pastorino.