E’ stato da poco approvato il nuovo decreto covid che andrà in vigore lunedì 15 marzo e durerà fino 6 di aprile, per cui la Liguria dirà addio alla zona gialla diventando nuovamente arancione (e rossa a Pasqua). Le restrizioni colpiscono anche il settore agricolo, dal momento che per alcune produzioni i pranzi tradizionali delle festività pasquali hanno un’elevata incidenza sul fatturato annuale e le strutture del territorio segnalano crolli nelle prenotazioni negli agriturismi.
“L’impatto economico delle misure restrittive per limitare i contagi da Coronavirus si estenderà anche al settore agricolo che va, quindi, incluso nel ‘Decreto Sostegno’ all’esame del governo” spiega il presidente di Confagricoltura Liguria, Luca De Michelis. “Ancora una volta sono più esposte le imprese e i settori produttivi più collegati con il canale HoReCa sul mercato interno e a livello internazionale”.
Il comparto, con 24.000 aziende, quasi 14 milioni di presenze e 100.000 addetti, è in forte sofferenza: nell’ultimo anno le perdite superano 1,2 miliardi di euro, senza contare le vendite dirette. Nei giorni scorsi, evidenzia Confagricoltura, il governo francese ha varato un aiuto pubblico a fondo perduto con una dotazione di 60 milioni di euro, per compensare le perdite di reddito degli allevatori di capi bovini. Anche gli agricoltori liguri hanno la speranza che il governo italiano riesca a risarcirli per i danni subiti nel minor tempo possibile.