Ultimo di due giorni in zona arancione per la Liguria che da domani, lunedì 11 gennaio, e fino a domenica 17, entrerà in fascia gialla, come deciso dopo il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità. Da domani quindi bar e ristoranti aperti fino alle 18, possibilità di spostarsi all’interno della regione. Rimandato invece il rientro sui banchi di scuole per gli studenti delle superiori che proseguiranno con la didattica a distanza e, salvo cambiamenti, potranno ritornare in classe da lunedì 18 gennaio. Il presidente della Liguria Giovanni Toti però, chiede di non abbassare la guardia: “Da lunedì Liguria sarà in zona gialla, anche se si tratta di una zona gialla molto complessa, perché bisogna mantenere un grande profilo di prudenza ed è per questo che in questo weekend (sabato 9 e domenica 10 gennaio ndr) siamo in fascia arancione, per tenere sotto controllo la situazione il più possibile. Per fortuna la campagna vaccinale sta andando molto bene: la Liguria è tra le regioni che hanno ricevuto più vaccini e quindi dobbiamo correre e dobbiamo riuscire a vaccinare il prima possibile i nostri over 75enni. Se riusciremo a farlo entro marzo o al massimo entro aprile, potremo quasi azzerare i decessi per covid, che non sarebbe sostanzialmente più un problema di sanità pubblica. È un obiettivo che dobbiamo assolutamente darci”.
“Anche oggi (ieri chi legge ndr) – ha aggiunto – sono stati fatti moltissimi tamponi, oltre 4500 molecolari e quasi 5 mila antigenici, anche quelli rapidissimi messi a punto dall’azienda con casamadre coerana e sede a Genova”. Il presidente ha evidenziato la presenza in Asl2 di “alcuni cluster in alcune rsa. La provincia di Savona è certamente quella in cui il covid-19 sta circolando con maggiore insistenza”. Per quanto riguarda la situazione ospedaliera, “i nostri ospedali non solo tengono ma cala di 17 unità il numero di pazienti ricoverati, segno che tutti i nostri sanitari hanno tenuto in grande considerazione e preso sul serio le sollecitazioni sulla necessità di procedere alle dimissioni di coloro che sono in condizioni di tornare a casa o di essere trasferiti nelle strutture territoriali dedicate per concludere la quarantena. Sono dati molto positivi che garantiscono uno spazio importante nei nostri ospedali per qualsiasi evenienza futura”. In merito alla campagna vaccinale Toti ha spiegato che è proseguita sia negli ospedali che nelle rsa. Lunedì dovrebbero arrivare altre 14 piazza box con altre migliaia di dosi di vaccino sempre per la Fase 1, che riguarda il personale sanitario e le rsa. Nelle ultime 24 ore sono stati fatti 1.405 vaccini, dall’inizio delle vaccinazioni, siamo a 17.546 vaccini somministrati, pari a circa il 57,5% vaccini somministrati rispetto alle dosi consegnate. “Ma questo dato è in realtà molto più alto rispetto alla popolazione, – ha spiegato Toti – perché ci è stata consegnata una quantità di vaccini maggiore di altre regioni in funzione dell’età media elevata dei nostri cittadini. Speriamo che questa fase si chiuda come da programma entro la prima settimana di febbraio per poi partire con la Fase 2 delle vaccinazioni a tutte le altre persone, a partire dagli over 80 e poi anche alcune categorie particolarmente esposte e che chiedono il vaccino: credo che le loro richieste meritino attenzione e ci faremo portavoce presso il governo delle loro istanze”.
Per quanto riguarda le scuole, Toti ha poi precisato che “i nostri dati sono a cavallo tra le fasce gialla ed arancione e per questo precauzionalmente, come quasi in tutte le regioni, abbiamo posticipato di una settimana l’apertura in presenza delle scuole secondarie superiori per cui gli studenti proseguiranno con la didattica a distanza al 100% anche la prossima settimana, al termine della quale decideremo sulla base della situazione epidemiologica. Lunedì inizieremo anche a discutere con il governo sul prossimo dpcm che il presidente del consiglio firmerà il 15 gennaio, con le nuove norme che regoleranno nostre vite per i mesi a venire. Anche alla luce di quelle norme decideremo come comportarci con il sistema scolastico della Liguria”. “Il personale del nostro sistema sanitario ha fatto uno sforzo disumano da marzo scorso per garantire tutto quello che stiamo garantendo tra tamponi, tracciamento, ricoveri vaccini e molto altro – ha concluso Toti – È un lavoro faticoso per cui vorremmo assumere più personale ma difficile trovarlo perché il nostro paese negli anni passati ha formato meno professionisti di quanti ne avesse bisogno, a prescindere dalla pandemia”.