Oggi è la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale, e in Liguria, così come in Italia, c’è ancora tanto da lavorare.
Basti pensare che il 2021, per la nsotra regione, è iniziato malissimo, con quello che poteva essere un segnale incoraggiante per la lotta alla discriminazione che invece si è trasformato in un casus belli di matrice razzista: la prima nata del 2021 in Liguria, una bimba nigeriana, è stata presa di mira da centinaia di odiatori del web che hanno di fatto sostenuto che quella bimba non avesse il diritto di sentirsi ligure.
Si pensi poi al 22enne suprematista savonese arrestato il 22 gennaio mentre progettava un attentato terroristico. Un campanello di allarme pericoloso che evidenzia come il razzismo purtroppo trovi adepti nelle fasce giovani della popolazione.
Secondo quanto rilasciato in un’intervista a Interris da Vittorio Rizzi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori, le discriminazioni ed i reati su base etnico/razziale costituiscono percentualmente oltre la metà dei casi pervenuti all’Osservatorio.
Dati e fatti di cronaca che sottolineano l’importanza e la necessità di una giornata come quella di oggi, che guardacaso cade anche nel giorno in cui si ricordano tutte le vittime delle mafie. Piaghe, quelle del razzismo e della criminalità organizzata, che il nostro Paese e la nostra regione conoscono bene, e che solo attraverso l’impegno quotidiano dell’intera cittadinanza potranno diventare un lontano, seppur spiacevole, ricordo.