Si avvicina il 21 novembre, data della seconda udienza del processo d’appello sulla tragica vicenda di Roberta Repetto.
Nel 2018 la donna era stata operata per togliere un neo in una delle stanze del centro olistico Anidra di Borzonasca, senza anestesia né esami né terapia post operatoria, era poi stata tranquillizzata che i dolori provati erano conseguenza di una ‘purificazione spirituale’, da curare con meditazione e tisane. Dopo un anno e mezzo era stata ricoverata all’ospedale San Martino per una gravissima forma di melanoma, ormai in metastasi. Purtroppo non c’era più nulla da fare.
In primo grado erano arrivate le condanne per omicidio colposo a tre anni e quattro mesi per il ‘santone’ del centro olistico Paolo Bendinelli e del medico bresciano Paolo Oneda. A inizio luglio è iniziato il processo di appello, che proseguirà a novembre con la seconda udienza.
Prosegue la battaglia della sorella di Roberta, Rita Repetto, che ha organizzato una campagna social, attraverso un flash mob virtuale, che consiste nel farsi un selfie con un cartello, riportante lo slogan “Giustizia per Roberta”. Continuano a crescere le persone che stanno aderendo all’iniziativa.