La guerra del vino sommerso approda alla Camera.
Il deputato spezzino della Lega, Lorenzo Viviani, ha depositato in commissione Politiche agricole un’interrogazione firmata anche da altri otto parlamentari del Carroccio, tra cui il commissario ligure Edoardo Rixi, in cui solleva obiezioni sulle 3 mila bottiglie numerate di champagne «vitigno Principe del Pinot Noir in purezza che sarebbero arrivate in Italia da un terroir unico della Cote de Bar Francese e che verrebbero affinate in profondità come il vino “Abissi” Portofino doc, lo spumante metodo classico, prodotto dall’azienda agricola Bisson del Tigullio, con appunto affinamento in bottiglia sul fondo del Mar Ligure, a 60 metri di profondità, nel parco marino di Portofino.
Il problema è che sull’etichetta del vino francese, compare la scritta “Portofino”, che secondo il deputato leghista , potrebbe indurre erroneamente il consumatore a ritenere che si tratti del “Portofino doc”, quando invece il vino, seppur rinomato, “non ha nulla a che fare con il territorio italiano e ligure, visto che viene interamente vinificato in Francia”.
Nell’interrogazione, facendo proprie le preoccupazioni di Coldiretti e dei produttori locali, si chiede al ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, se sia a conoscenza della situazione, e che cosa intenda fare per tutelare la particolare produzione ligure.
Secondo i parlamentari del Carroccio, infatti, il vino francese potrebbe presentare anche una serie di altre problematiche: il tappo originario in sughero, nelle bottiglie immerse a una profondità di 52 metri, potrebbe subire alterazioni e carenze di ermeticità, così come la gabbietta di fil di ferro sarebbe a rischio ruggine.
E anche se il tappo è rivestito da una capsula gommosa, i leghisti spiegano che “l’acqua marina potrebbe comunque penetrare all’interno della bottiglia, ed è quindi facilmente ipotizzabile che lo champagne sia a forte rischio di salubrità dovuta a possibili infiltrazioni”.
I deputati, infine, sottolineano che “la tracciabilità del prodotto francese non è assicurata perché è sconosciuto il modo con cui queste bottiglie sono giunte nell’area marina protetta di Portofino, essendo prive di un’etichetta originale, che invece viene applicata solo al momento della commercializzazione, pur indicando l’origine francese del vino”.