E con oggi, giornata del martedì grasso, si conclude la settimana dei sette giorni di carnevale che, anche in Liguria, non è solo sfilate di carri e maschere per le vie della città, ma anche dolci e ricette che portano ancora una volta la tradizione ligure sulle tavole.
Grandi protagoniste le immancabili bugie: una pasta friabile e croccante modellata in sottili nastri ritorti, ma anche sfoglie e triangoli fritti e cosparsi di zucchero a velo. Ricetta che pare risalire all’Antica Roma, dove i fritcilia venivano serviti in occasione dei Saturnali, per celebrare la gola e l’abbondanza della terra. Tradizione che assume anche il nome di “chiacchiere” presso la corte di re Umberto I e Regina Margherita di Savoia, che chiese al cuoco, di preparare qualcosa per i suoi ospiti affamati dopo una lunga mattinata di discorsi. Proprio a questa chiacchierata si deve uno dei nomi del rinomato dolce.
“Il Carnevale trae le fila della tradizione, tutelata ancora oggi dal marchio Campagna Amica” – racconta Gianluca Boeri, Presidente di Coldiretti Liguria – “I banchetti carnevaleschi sono tradizionalmente molto ricchi di portate, per festeggiare l’inizio della semina dei campi e della prosperità, oltre al coincidere, nella tradizione cristiana, con un periodo dell’anno in cui si usava consumare tutti i prodotti della terra non conservabili in vista del digiuno quaresimale”.