Oggi martedì 6 aprile, le province liguri tornano in arancione, a eccezione di Imperia e Savona che restano rosse. Per il presidente della Liguria, Giovanni Toti, si tratta di una misura necessaria per evitare una recrudescenza del contagio, in ritardo rispetto al resto del Paese: “Nel ponente c’è un aumento della circolazione del virus, soprattutto nell’Imperiese che risente della vicinanza con la Costa Azzurra, uno dei territori d’oltralpe più colpiti in assoluto – ha detto Toti -Savona ha un aumento dei ricoverati e le altre aziende sanitarie stanno venendo in soccorso per evitare di chiudere reparti e bloccare nuovamente l’elezione medica. Le misure che abbiamo preso credo che possano servire nelle prossime 2 settimane a contenere i contagi e a far scendere la curva delle ospedalizzazioni. Credo che sia l’ultimo miglio: occorre stringere i denti”.
Che cosa succede in zona arancione: In arancione si può uscire liberamente di casa (non serve autocertificazione) ma bisogna sempre restare all’interno del proprio comune di residenza. Deroghe per i piccoli comuni per cui è concesso uscire restando entro 30 chilometri. Negozi aperti. Bar e ristoranti lavorano solo con attività da asporto o delivery.
Stop alle seconde case
Il divieto di andare nelle seconde case e sulle barche in Liguria è stato prorogato da lunedì dopo Pasqua fino a domenica 11 aprile compresa. Il divieto riguarda anche gli stessi residenti in Liguria.
Attività scolastica
Da mercoledì fino al termine del mese di aprile, tutti gli istituti dall’infanzia alla prima media effettueranno lavoro in presenza e non sarà possibile contrastare a livello locale il provvedimento del governo.
In zona gialla e arancione, possono frequentare la scuola in presenza tutti gli alunni fino alla terza media. Per gli istituti superiori è prevista la didattica a distanza al 50 per cento ma con possibile estensione fino al 75 per cento.