Fotografata dall’Osservatorio del Righi di Genova la congiunzione Giove-Saturno che, secondo Keplero, fu la ‘stella’ per i Magi che si recavano in adorazione del Gesù bambino. I due pianeti sono distanti l’uno dall’altro ben 730 milioni di km, ma fino alla fine di dicembre, i due astri più grandi del nostro sistema solare, Giove e Saturno, si avvicineranno così tanto, da sembrare praticamente attaccati, e da irradiare il cielo in un’unica luce, la cosìdetta ‘grande congiunzione’. Un allineamento planetario eccezionale, se si considera che sono quasi 800 anni, dal lontano 1226, che i due pianeti non si trovavano così vicini tra loro.
L’immagine è stata ripresa da Marina Costa e Walter Riva dell’Osservatorio Astronomico del Righi.
Secondo l’ipotesi di Keplero, astronomo e teologo luterano tedesco vissuto tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, fu proprio una simile congiunzione fra Giove e Saturno avvenuta fra il 7 e il 6 a. C a rappresentare la ‘stella’ seguita dai Magi citata nel Vangelo di Matteo. Simbolicamente, la congiunzione fra Giove e Saturno potrebbe aver suggerito ai Magi, che erano astrologi, che era venuto il tempo (Saturno) che un grande re (Giove) di giustizia (ancora Saturno) arrivasse a regnare sulla Giudea, perché la costellazione nella quale all’epoca avvenne la congiunzione era quella dei Pesci, simbolo di Mosè e per estensione di tutto il popolo ebraico.