È stato presentato ieri 15 Febbraio il Rapporto Pendolaria 2021 che illustra la situazione del trasporto su ferro in Italia, regione per regione, con un focus sulle opportunità offerte del Next Generation EU che, insieme ai fondi strutturali europei e agli investimenti nazionali, può rappresentare la svolta per la mobilità italiana al 2030.
Per quanto riguarda la Liguria, il rapporto segnala alti e bassi, ma soprattutto evidenzia l’aumento di cittadini che utilizzano il trasporto pubblico. Nel 2011 i viaggiatori giornalieri sul treni regionali erano 105.000, nel 2019 sono diventati 128.218 (+22,1%), nello stesso anno la Regione Liguria ha speso per il servizio ferroviario 16,72 milioni e per il materiale rotabile 2,6 milioni che rappresenta lo 0,21 del bilancio dell’ente.
Altra nota dolente, che il report segnala tra le “incompiute”, è il potenziamento della Genova-Ventimiglia dove i numeri raccontano che a fronte di un costo di 1.540 milioni 51 risultano disponibili e 1.489 mancanti.
“È evidente che compito della Regione Liguria dovrebbe essere quello di stimolare di più e meglio il governo affinché stanzi i fondi necessari al completamento dell’infrastruttura, non è pensabile che nel 2021 ci siano ancora tratti a binario unico”, aggiunge Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria.
Per quanto riguarda il materiale rotabile, la cui età media è di 10,9 anni, il dato sull’incremento dei treni in circolazione è leggermente salito rispetto al 2018 (+4) e anche per quanto riguarda i km elettrificati: su 497 km totali 476 sono elettrificati.
“La Liguria ha un gran bisogno della cura del ferro – dichiara Grammatico – il segnale dei cittadini è chiaro, la grande richiesta di trasporto pubblico locale va assecondata e la Regione deve dimostrarsi all’altezza della sfida potenziando il servizio e completando le infrastrutture. Per quanto riguarda Genova continuiamo a pensare che sia necessario investire sul tram, costruire binari in città, favorire il trasporto pubblico e non quello privato su gomma”.