Lotta alle mafie, un ‘Festival della Legalità’ in Liguria: la proposta di Sinistra Universitaria – Babboleo

Lotta alle mafie, un ‘Festival della Legalità’ in Liguria: la proposta di Sinistra Universitaria

Condividi questo Post

Un Festival della Legalità itinerante tra Lavagna e Ventimiglia, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla piaga delle infiltrazioni mafiose in Liguria.

E’ la proposta del direttivo di una associazione studentesca, “Sinistra Universitaria”, che recentemente ha chiesto alla Regione di ripristinare la convenzione, da poco eliminata, con l’Università degli Studi di Genova per l’Osservatorio sulla sicurezza urbana e la criminalità organizzata. Ma oltre al ripristino della convenzione, gli studenti hanno proposto anche l’istituzione di questo Festival in due comuni liguri particolarmente colpiti dalla ‘Ndrangheta.

Il Festival della Legalità, secondo Sinistra Universitaria, servirebbe a rafforzare la cultura della sicurezza e dell’antimafia. L’educazione e la sensibilizzazione, si legge nella nota stampa che riportiamo integralmente, “è la forma migliore di prevenzione e la migliore arma contro la criminalità”.

Il comunicato di Sinistra Universitaria

Regione Liguria a febbraio decise di porre fine all’accordo che dal 2004 istituiva con una sua legge
l’Osservatorio sulla sicurezza urbana e il contrasto alla criminalità organizzata.
Le attività di monitoraggio e analisi dei fenomeni criminosi aveva come obiettivo “il contrasto alla
criminalità organizzata e mafiosa, alla corruzione e promozione della trasparenza” a livello operativo
forniva profili professionali richiesti per lo svolgimento delle attività di monitoraggio analisi e supervisione
di vari progetti. Eliminare la componente dell’Università, quale soggetto istituzionalmente deputato a
svolgere le mansioni previste, significa nei fatti depotenziare l’Osservatorio stesso e arrecare danno a tutte
quelle realtà sociali e poliziali che ad esso facevano riferimento. Come osservato dal criminologo Stefano
Padovano negli anni erano stati creati importanti contatti con le prefetture e i comandanti dei vari corpi di
polizia. Il lavoro era molto più che teorico poiché il ruolo svolto dal suo coordinatore è stato per 15 anni
quello di mettere a disposizione un profilo tecnico al servizio del consiglio e della giunta regionale in qualità
di cerniera tra chi si trova a fronteggiare le emergenze in prima linea e il livello politico.
Perché la Regione ha accettato la proposta della minoranza di istituire una Commissione Antimafia se alla
prima occasione utile l’ha privata di uno dei principali strumenti di supporto?
Va anche considerato l’allarme lanciato da pochi giorni dalla Direzione Investigativa Antimafia nella sua
ultima relazione semestrale: “In Liguria le organizzazioni mafiose stanno cercando di infiltrare
l’imprenditoria specie nel settore degli appalti pubblici per l’esecuzione di grandi opere e in quello del ciclo
dei rifiuti, oltre che nel comparto della cantieristica navale”
Oltre che un danno ai cittadini ci teniamo a evidenziare lo sfregio rivolto all’Università. Non solo
l’annullamento dell’accordo non è stato preceduto da nessuna comunicazione ufficiale agli Organi di
Ateneo, ma l’Assessore regionale con delega alla Sicurezza Andrea Benvenuti ha inoltre dichiarato “Si
trattava, di fatto, di ricerche statistiche individuali che restituivano il quadro di 12 mesi prima. Ci
concentreremo su emergenze attuali come i rischi, anche di aggressione criminale, corsi dalle aziende in
crisi dal Covid. Lo screening sarà comunque realizzato con risparmi dell’80% che riutilizzeremo per le polizie
locali”. Per prima cosa vorremo far presente all’Assessore che i dati quantitativi sono sempre un
indispensabile punto di partenza per realizzare ricerche scientifiche, in specie se forniti dal Ministero
dell’Interno in versione recente.
L’alibi del risparmio, la rigettiamo totalmente. Non solo perché non risulta che gli autori delle ricerche si
sarebbero sottratti dal farle anche mediante un fondo inferiore, ma perché non è possibile parlare di
problemi economici ricordiamo alcune cifre: La Regione vuole istituire dei sottosegretari regionali a costo
di spendere più di un milione di euro (20 volte il costo della convezione), nel mentre il Presidente Toti ha
ancora l’Assessorato alla Sanità; La Regione Liguria , in occasione della Giornata Mondiale dell’ambiente, ha
speso 40’000€ per distribuire “acqua in cartone nelle piazze” (con la stessa cifra si sarebbe potuto installare
un distributore d’acqua in più di 60 scuole evitando di creare inutili rifiuti), la Regione Liguria ha speso
60’000€ per la campagna “ReStart” culminata con il Presidente Toti sul palco in De Ferrari. Perché si
trovano i soldi per eventi estemporanei e non per finanziare un’importante strumenti di lotta alla
criminalità?. Inoltre, in seguito alla presentazione di una interrogazione presentata nel Senato Accademico
di UniGe (tramite il nostro rappresentante), la Regione ha comunicato che attualmente è intenzionata a
ridefinire complessivamente l’approccio regionale alla sicurezza urbana e, una volta terminato, riprenderà il
dialogo anche sulla convenzione.
Perché la versione di febbraio dell’Assessore Benvenuti è diversa da quella di maggio della Regione?
L’Università ha, tra i vari ruoli, quello di fornire al proprio Paese le migliori competenze possibili, in questi
15 anni, tramite l’Osservatorio, lo ha fatto anche nei confronti dei corpi di Polizia, delle Prefetture e della
Regione.

Come Sinistra Universitaria vogliamo chiedere alla Regione che sia ripristinata immediatamente la
convenzione, ma vogliamo anche rilanciare con un’ulteriore richiesta:
Perché non istituire un evento regionale su sicurezza urbana e criminalità in Liguria? Con la partecipazione
delle scuole e, ci sentiamo di dire ovviamente, l’Università degli Studi di Genova? La cultura della legalità e
della sicurezza, dell’antimafia deve essere portata avanti prima di tutto tramite l’educazione e la
sensibilizzazione perché queste sono la forma migliore di prevenzione e le migliori armi contro la
criminalità: la sede? Itinerante tra Lavagna e Ventimiglia, due Comuni colpiti dalla ‘Ndrangheta. Riteniamo,
infatti, che un festival culturale lontano dalle grandi città possa essere un segnale di come la criminalità
organizzata sia capace di annidarsi ovunque, anche senza bussare con “coppola e lupara”. Siamo sicuri che i
Sindaci dei due Comuni e la cittadinanza accoglieranno a braccia aperte questa nostra proposta.
Sinistra Universitaria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri di più...

Interviste

Music for Peace: torna “Che Festival”

Torna Che Festival – giunto alla dodicesima edizione –  dall’1 all’11 giugno, nella sede di Music for Peace in via Balleydier a Sampierdarena. Come sempre si accede non pagando un

Condividi questo Post

Babboleo ti Premia!

Buon cibo, escursioni, abbigliamento, cura della casa e della persona, servizi di tutti i generi: ogni settimana Babboleo mette a tua disposizione decine di offerte esclusive.

Accedi alle offerte, è GRATIS!

Hai una storia da raccontare?

Segnalaci le storie della Liguria che rendono unica la nostra terra

giornalisti radio babboleo