La Liguria è la regione del Nord Italia che ha fatto segnare il calo di nascite più marcato a gennaio 2021 con un crollo del 19,8% rispetto allo stesso periodo del 2020; è il dato oche emerge dall’ultimo report dei dati Istat sugli indicatori demografici. Al 1° gennaio i residenti in Italia sono 59 milioni 258mila, 384mila in meno rispetto al 2019, risultato di un anno nel quale si sono registrati appena 7 nuovi nati e 13 decessi ogni mille abitanti e con flussi migratori estremamente ridotti rispetto all’anno precedente. Dati sui quali pesa naturalmente la pandemia covid.
A partire dal febbraio, l’Italia vede la curva dei nuovi nati nel 2020 restare sempre al di sotto di quella dell’anno precedente, con una forbice che si allarga sempre più fra ottobre e dicembre, arrivando nell’ultimo mese del 2020 a valere 3.500 nascite in meno. Situazione che non sembra cambiare nemmeno nei primi mesi del 2021: in Liguria, nel primo mese dell’anno, il calo delle nascite è stato del 19,8% rispetto allo stesso mese del 2020, tanto che ci si attesta ormai su 1,22 figli per ogni donna (la media italiana è di 1,24) con un’età della neomamma che arriva a 32,2 anni.
Maglia nera fra le regioni del nord è appunto per la Liguria, che perde 9,9 abitanti su mille, contro una media nazionale di 6,4 su mille. A guidare questa non invidiabile classifica, sono il Molise col -13,2 per mille e la Basilica col -10,3 per mille. Unica regione a sorridere, è il Trentino Alto Adige che segna un +0,4 per mille.
In calo anche l’età media degli italiani, che rispetto al 2019 scende di 1,2 anni, attestandosi ora a 79,7 anni per gli uomini (-1,4 rispetto al 2019) e a 84,4 per le donne (-1 rispetto al 2019). Anche in questo caso, i dati più pesanti riguardano le regioni del nord: -2,6 anni in Lombardia, -1,7 in Piemonte e Valle d’Aosta, -1,6 in Liguria e Trentino-Alto Adige.
Per quel che riguarda i decessi, l’Istat rileva che, rispetto al 2019, l’Italia ha registrato 112mila morti in più. Di questi, però, solo 75.891 sono stati registrate come morti direttamente attribuibili al covid. Esistono quindi due possibilità: da un lato che una parte dei decessi per covid sia sfuggita alle rilevazioni oppure che, in un sistema sanitario in piena emergenza, non sia stato possibile trattare nei tempi e nei modi ottimali pazienti affetti da altre gravi patologie.