Secondo uno studio recente di Vorrei.it, la richiesta delle aziende a proseguire in smart working, anche dopo i vari lockdown, porterà gli italiani a ricercare case più grandi con una stanza dedicata appunto al lavoro da casa, con un notevole peso sul portafoglio.
Se da un lato lavorare da casa ha portato dei vantaggi come meno spese per il trasporto, nessuna spesa di parcheggio, nessun pranzo al ristorante ma soprattutto meno stress, dall’altro ha portato anche degli svantaggi, come possono essere i costi di riscaldamento della casa, le bollette per l’illuminazione e dell’energia elettrica schizzate alle stelle e, magari nelle situazioni in cui più membri della stessa famiglia praticano smart working, il posto fisico dove poter svolgere il proprio lavoro.
È proprio per quest’ultimo motivo che le famiglie con almeno un lavoratore in smart working stanno iniziando a valutare l’idea di comprare una casa più grande, con una stanza in più per poter lavorare con più comodità. Questa esigenza avrà un impatto decisamente alto sui portafogli degli italiani, visto l’offerta ridotta che il mercato immobiliare offre al momento.
Secondo i dati analizzati, nelle principali città italiane, Genova è la città in cui si spenderebbe di più per comprare una casa da 130 metri quadri rispetto ad una di 95, infatti bisognerebbe investire un 65% in più, in questa classifica è Bolzano a essere la più economica in quanto la differenza è solo del 4,7%.
Dallo studio emerge che in città come Torino, Milano, Bologna e Firenze al crescere della metratura aumenta il prezzo a metro quadro a causa dell’offerta ridotta, mentre in città come Roma, Bolzano, Napoli, Cagliari e Palermo succede l’inverso, al crescere della metratura diminuisce il prezzo.
