L’Università di Genova si è aggiudicata un contributo dal Ministero della Giustizia di oltre 1.100.000 euro con il progetto “NEXT Generation UPP”, svolto assieme a un gruppo di Atenei del Nord-Ovest. Il progetto, primo classificato tra tutti quelli presentati a livello nazionale, si propone di coadiuvare gli uffici giudiziari nel monitoraggio e nella strutturazione degli UPP, gli uffici per il processo, attivati sul territorio.
Con l’approvazione del PNRR, infatti, l’Italia si è impegnata, nei confronti della Commissione europea, a ridurre i tempi dei procedimenti civili e penali e dell’arretrato, e a rilanciare, in generale, l’efficienza della giustizia.
La ricerca, si legge nel comunicato diffuso dall’Università di Genova, impiegherà una task force, composta da assegnisti e da borsisti di ricerca, nonché da personale strutturato dell’Università, dotato di competenze, tanto giuridiche, quanto tecnico-informatiche, gestionali ed economiche. Durante la fase di implementazione, saranno, tra l’altro, studiati e messi in pratica modelli di gestione più efficiente del carico giudiziario in ingresso e per l’aggressione dell’arretrato civile e penale. Va ricordato, peraltro, che l’Università di Genova sarà l’unica ad avere la responsabilità di svolgere la ricerca sull’intero territorio del distretto di Corte d’appello: verranno quindi coinvolti i Tribunali di Genova, Imperia, La Spezia, Massa e Savona.
«Abbiamo di fronte un’occasione unica – dichiara il Prof. Gialuz – non solo per dare un contributo a migliorare l’amministrazione della giustizia in Liguria, ma soprattutto per sperimentare nuovi schemi collaborativi tra Università e uffici giudiziari, anche nell’ottica di adeguare l’offerta formativa alle richieste provenienti da un mondo, quale quello dell’amministrazione della giustizia, che, a seguito della svolta tecnologica degli ultimi decenni, sta subendo una profonda evoluzione. L’UPP, nato anche grazie al contributo dei magistrati genovesi, è oggi il laboratorio per un ripensamento profondo dell’attività giurisdizionale».
«Per la dimensione finanziaria e il livello istituzionale – sottolinea il Prof. Riccardo Ferrante, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza – si tratta di un impegno per noi totalmente inedito. Ma si conferma la tradizionale autorevolezza della nostra sede, sia nella ricerca sia nella didattica. Porteremo avanti, come già facciamo, la collaborazione con la Magistratura e il Ministero della Giustizia in modo da dare il nostro contributo a una riforma di sistema non più rinviabile, e tra l’altro richiesta dall’Unione europea per ottenere i finanziamenti del PNRR».
All’inizio di marzo verranno pubblicati diversi bandi di ricerca per consentire a giovani ricercatrici e ricercatori di iniziare l’attività di mappatura in tutti gli uffici giudiziari del distretto di Corte d’appello.