Sono passati 58 giorni da quando l’azienda farmaceutica Pfizer, il 10 novembre, annunciò l’efficacia del suo vaccino anti-covid. L’Italia, come gran parte dei paesi europei, ha presto avviato i contatti con la multinazionale per attivare il più grande piano di vaccinazione di massa che la storia ricordi.
Il commissario nazionale per l’emergenza Domenico Arcuri, a fine novembre, ha contattato i presidenti delle Regioni per individuare punti di somministrazione e conservazione del vaccino, che deve stare a 75 gradi sotto zero. Il 15 dicembre la Liguria rispondeva presente: “Abbiamo personale e frigoriferi a sufficienza”, annunciava il governatore Toti, riferendosi all’assunzione di 600 tra medici, infermieri e personale di supporto per somministrare le dosi.
Dal Belgio alla Liguria, nella notte tra il 26 e il 27 dicembre Comirnaty (questo il nome del vaccino) è arrivato alla Marina Militare della Spezia, con scalo a Roma Tor di Quinto. Ieri, alle 10.17, Gloria Capriata diventava la prima ligure a ricevere il vaccino contro il Sars-Cov-2.
Alle 13.58 il San Martino di Genova chiudeva il simbolico Vaccine Day con 90 vaccini effettuati, mentre poco distante, nella rsa Santa Marta, la signora Marisa diventava la prima novantenne a vaccinarsi contro il covid in Liguria.
Oggi la macchina si è attivata di nuovo: le vaccinazioni proseguono e andranno avanti fino a fine febbraio, quando tutti i 60.000 operatori della sanità e ospiti delle rsa liguri avranno ricevuto la prima dose. Poi toccherà al resto della popolazione: la luce, in fondo al tunnel, comincia a mostrare i primi raggi.