Italo Vallebella – Babboleo

Italo Vallebella

Italo Vallebella è il direttore della testata giornalistica di Radio Babboleo. Laureato in Giurisprudenza lavora a Babboleo dal 2010 di cui è anche conduttore. Nella sua carriera si è occupato prevalentemente di sport, ma anche di attualità della Liguria.

Budapest e pallanuoto, lo chef Farsaci (Lo Scalo di Pieve) cucina una cena per il Ferencvaros

L’Ungheria, Budapest, la pallanuoto e la cucina italiana made in Liguria. Tutto questo è la storia curiosa di Andrea Farsaci, chef del ristorante Lo Scalo di Pieve Ligure.

Farsaci in Ungheria va spesso per ragioni di famiglia. Il genero Luca Damonte (che ha sposato Laura, la figlia di Farsaci) gioca nel Ferencváros di Budpest (qui anche il bogliaschino Edoardo Di Somma), una delle squadre di pallanuoto più forti d’Europa. Il viaggio a Budapest, dunque, è quasi una consuetudine per lo chef, l’occasione per incontrare figlia, genero e nipotini.

Per questo forse mai più si sarebbe immaginato di ritrovarsi ai fornelli in terra magiara. Invece è successo perché nel suo caso la fama ha attraversato i confini regionali e nazionali Il Ferencvaros lo ha invitato ai fornelli e lui non se l’è fatto dire due volte.

Ed ecco, dunque, una serata dove per una volta non c’è stato il gulash, ma all’insegnata della cucina italiana per un team building con gli atleti, l’allenatore e tutto lo staff tra sorrisi e piatti che sono stati svuotati velocemente.

Genova via di fuga dei nazisti, il nuovo romanzo di Grillo e Piras è “Ultima tappa ratline”

Un corpo senza di una donna al Luna Park di Genova nel periodo post Covid da una parte, la vicenda di un gerarca ustascia che alla fine della Seconda guerra mondiale trova rifugio tra le mura della Superba. Sono le due storie, apparentemente molto lontane tra loro, ma collegate da un filo rosso lungo quasi 80 anni in “Ultima tappa ratline”(Mursia, 230 pagine, 18 euro), il nuovo romanzo di Daniele Grillo e Alessio Piras con protagonista ancora una volta la postina Benedetta Fabbri nella seconda indagine (dopo “Il suono della colpa”) in cui si infila, senza alcuna autorizzazione da parte della titolare del caso, la neopromossa ispettrice della Mobile Annalisa «Trick» Tricarico.

Come nel primo romanzo, l’accostamento tra le due storie diventa lo strumento per indagare nella Genova del passato. Se nel “Sono della colpa” si tornava agli anni di piombo, ora ecco il periodo immediatamente successivo alla fine della Seconda guerra mondiale quando a Genova c’era la “ratline”, una via di fuga per i criminali della guerra che conduceva dritta ai moli dei porti di Genova o Trieste, da dove ci si imbarcava prevalentemente per l’Argentina. La via genovese era quella prediletta, perché meno controllata di quella triestina, dato che la città giuliana nella seconda metà degli anni Quaranta era rimasta comunque sotto controllo militare. A Genova era più facile nascondersi, nel labirinto di vicoli e passaggi medievali della città vecchia, aiutati da una curia compiacente, che controllava discretamente il territorio dei bassifondi in accordo con la malavita locale.

Del nuovo romanzo ne abbiamo parlato su Radio Babboleo con Daniele Grillo e Alessio Piras.

Daniele Grillo ha raccontato, tra le altre cose, di questa collaborazione con Piras, nata per caso e già molto prolifera:«Fisicamente ci siamo incontrati pochissime volte. Abbiamo raggiunto un livello di affinità che non riconosciamo più quello che ha scritto uno o l’altro».

Ascolta l’intervista con Daniele Grillo.

Alessio Piras, invece, è un genovese che lavora alla University of New Mexico, negli Usa. Ma nonostante la lontananza Genova sa sempre ispirarlo.

Daniele Grillo (Genova, 1979), laureato in Giornalismo allo Iulm di Milano, è viceresponsabile della Cronaca di Genova de «Il Secolo XIX». È autore di cinque noir con Valeria Valentini, “L’ultimo Omicidio sul Genova-Milano” (2020). Il suo primo romanzo non di genere, “Il grande Hans” (2021), ha ricevuto diversi riconoscimenti. Insieme ad Alessio Piras, ha esordito nella collana Giungla Gialla di Mursia con “Il suono della colpa” (2021).

Alessio Piras (Genova, 1983) è dottore di ricerca in Discipline Umanistiche presso l’Università di Pisa. Dopo quasi un decennio in Spagna lavorando nel settore della logistica, è tornato alla vita accademica alla University of New Mexico dove insegna lingua e cultura spagnola e sta lavorando a un secondo dottorato. È autore di una trilogia noir (2016-2018) e del romanzo “Gente sbagliata” (2020).

Alfa si racconta a Radio Babboleo:”La mia estate in tour pensando al concerto di Milano a febbraio”

Estate con la valigia in giro per l’Italia, ma un pensiero che già lo porta al prossimo inverno. Alfa, giovane cantante genovese, classe 2000, spopola nell’estate 2023 con la sua hit Bellissimissima. Il suo tour Tra le nuvole attraversa l’Italia, ma il 24 febbraio 2024 Alfa per la prima volta sfiderà un palazzetto: il Forum di Assago, a Milano.

Tante date per tanto entusiasmo e tanto entusiasmo (“Bello essere in tour”), Alfa si è raccontato a Radio Babboleo parlando di Bellissimissima (“Ero davvero innamorato di quella ragazza, ma poi mi ha ghostato: dopo l’uscita della canzone mi ha scritto lei, ma stavolta non ho risposto io”), di un rallentamento con possibili duetti (“Ce ne sono tanti in giro, non dico che non ne farò più, ma ora non ci penso”) e dell’attesa per l’evento di Milano (“Ci penso, prendo appunti quando mi vengono idee, ma mi piace farmi ispirare anche da altri”).

Ascolta qui l’intervista completa, corredata da tre canzoni: Cin Cin, Snap (con Rosa Linn) e Bellissimissima.

Genova: è arrivato Koru, il tre alberi di Jeff Bezos

E’ lunga 127 metri, larga 16, ha un valore stimato di 500 milioni di euro. Si chiama Koru ed è il tre alberi del magnate Jeff Bezos, il proprietario e fondatore di Amazon.

Il veliero è arrivato oggi a Genova, nella darsena del waterfront di levante, per manutenzione. Saranno i cantieri Amico, in particolare, ad occuparsi dello yacht che ha già destato la curiosità di molte persone che non hanno perso l’occasione di fotografarlo.

Il tre alberi è stato costruito dal cantiere olandese Oceanco. Si chiama Koru come la spirale che rappresenta la felce d’argento, pianta che nella cultura Maori simboleggia nuova vita, forza e pace.

Ha tre ponti, uno dei quali munito di piscina e può ospitare 18 ospiti (non molti a dire il vero vista la grandezza, ma per salirci è necessario essere ospiti selezionatissimi) con un equipaggio di 40 membri. Ha una superficie totale di 3500 metri quadrati.

Il mantenimento dello yacht si aggira sui 25-30 milioni di dollari l’anno.

Multe, Genova quinta città più severa in Italia nel 2021 (ma anche Imperia…)

Tolleranza zero, un po’ come deterrente per arrivare ad un alto indice di sicurezza stradale, un po’ (dicono i maligni) per fare cassa.

Da qualche anno a questa parte molti Comuni in Italia hanno applicato maggiore severità nei confronti degli automobilisti. Genova è una di queste, ma non è la più severa d’Italia. E in Liguria anche Imperia non è così tollerante.

Lo dicono i dati raccolti da Openpolis in tutta Italia per gli incassi del Comune relativi al 2021 a multe, ammende, sanzioni, somme per il risarcimento danni e oblazioni comminate a carico delle famiglie, delle imprese, delle altre amministrazioni pubbliche o di istituzioni sociali pubbliche o private operanti all’interno del proprio territorio.

La città con l’indice pro capite (rapporto tra euro incassati e numero di residenti) più alto in Italia è Firenze. Qui ogni cittadino contribuisce a queste entrate con 128,01 euro a testa. Sul podio anche Bologna (109,75 euro) e Padova (92,36).

Al quinto posto (quarta Milano a 88,69) ecco Genova con un indice pro capite di 68,47. Non poco in senso assoluto, ma praticamente la metà di quello di Firenze. Tra le grandi città della Liguria attenzione ad Imperia con 64,25 euro per ogni cittadino.

Ecco la classifica delle Liguria relativa ai Comuni con più di quindicimila abitanti.

Genova 68,47

Imperia 64,25

Sestri Levante 53,35

Chiavari 47,45

Sarzana 47,02

La Spezia 35,4

Sanremo 33,71

Rapallo 23,81

Ventimiglia 22,92

Albenga 19,57

Savona 16,48

Per scoprire l’indice di ogni Comune si può utilizzare questo link https://www.openpolis.it/le-citta-che-incassano-di-piu-per-le-multe/?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=bilanci-dei-comuni#le-amministrazioni-liguri-registrano-le-entrate-medie-piu-alte-con-3569-euro-pro-capite

Santo Stefano d’Aveto, alle Casermette spuntano i tavoli con braciere per pranzare all’aperto:«Tutto a chilometro zero»

Pranzare all’aperto in inverno? Difficile anche sulla costa soprattutto con le temperature attuali. Figuriamoci nell’entroterra tra freddo, ghiaccio, neve e vento. Ma la soluzione c’è. Sono i tavoli con il braciere per la legna. I primi tre sono comparsi nell’ultimo fine settimana a Santo Stefano d’Aveto nella zona del monte Penna. A sistemarli all’esterno è stato Giorgio Raggi, gestore del rifugio delle Casermette del Penna per conto del Parco dell’Aveto«Tutto a chilometro zero – racconta Raggi -. I tavoli sono in abete, le sedie in larice. Attorno ci possono stare sedute anche sette o otto persone. Sono tavoli che avevo visto parecchio tempo fa sulle Alpi. Recentemente mi sono tornati in mente. Eco sì abbiamo coinvolto alcuni artigiani locali e li abbiamo realizzati».

I primi collaudi sono stati tutti positivi:«Per un pranzo completo meglio accomodarsi all’interno soprattutto in queste giornate così fredde – spiega ancora Raggi -. Tuttavia se si consuma qualcosa di veloce come un panino con la bibita o un piatto, il braciere al centro del tavolo ti permette di restare all’esterno, ovviamente senza togliere la giacca, senza prendere freddo. Avremmo potuto anche comprare stufe a gas da esterno, come fanno in molti. Nulla in contrario. Ma questi tavoli ci legano di più al territorio anche alla luce del fatto che il rifugio si trova proprio nella foresta del Penna».

Matrimoni e nuovi mestieri: ecco Laura Mameli, la celebrante romantica

Nuove figure professionali. Forse non tutti sanno che, per i matrimoni civili, esiste anche il celebrante professionista. Si tratta di un esperto (che ha poteri anche di ufficiale di Stato) che non si limita a leggere gli articoli del codice civile che disciplinano il matrimonio, ma racconta la storia degli sposi di fronte a testimoni, amici e parenti. Non la solita celebrazione, dunque, ma qualcosa di più personale e personalizzato.

In Liguria i celebranti riconosciuti sono 4 (esiste anche la Federcelebranti). A Radio Babboleo abbiamo incontrato una di queste nuove figure: Laura Mameli, la Celebrante Romantica. Da anni Laura, genovese, è wedding planner. Ma dal 2016 è anche celebrante.

Ci siamo fatti raccontare la sua storia professionale.

Ascolta qui l’intervista.

Cavalli rinselvatichiti, i cittadini di Borzonasca:«Conosciamo la questione, favorevoli a soluzione condivisa, ma regia sia della Regione»

Alla ricerca di un punto di equilibrio. È ormai trasversale l’interesse sulla vicenda dei cavalli rinselvatichiti in valle Sturla. Mentre la Regione sta organizzando un piano, ecco anche il comitato spontaneo di cittadini che ribadiscono di «voler garantire il benessere animale», ma chiedono con decisione «sicurezza sulle strade e tutela di proprietà private».

L’obiettivo resta spostare i cavalli, portarli in alto («anche oltre i mille metri dove già altri vivono») e qui fare in modo che possano restare. Il comitato si dice anche favorevole a portare altrove gli animali che pascolano a quote basse «in destinazioni che possano essere gradite a tutti». Sì anche alla collaborazione con altre associazioni, ma con una richiesta:«La regia del progetto sia affidata alla Regione».

Su Radio Babboleo ne abbiamo parlato con Michele Ramazzotto, portavoce del comitato dei cittadini.

Cavalli rinselvatichiti, la naturalista Isola:”Soluzione possibile, pronti a collaborare, via ad un crowdfunding, serve lo stato di rewild”

Soluzione cercasi per trovare un equilibrio nella vicenda dei cavalli rinselvatichiti dell’Aveto. Una parte di questi animali vive serenamente ad oltre mille metri di altitudine, nella zona dei laghi di Giacopiane. Ma altri pascolano a quote troppo basse, in mezzo a strade, terreni e proprietà private. La storia di questi cavalli è tornata d’attualità poco tempo fa: sette cavalli erano stati catturati con l’obiettivo di portarli sulle montagne dell’Imperiese. L’operazione – a scanso di equivoci – era autorizzata. Ma le proteste delle associazioni animaliste avevano bloccato l’iniziativa: i cavalli erano stati rimessi in libertà.

Resta però la necessità di trovare un equilibrio. La Regione sembra intenzionata ad avviare un progetto che possa davvero portare ad una soluzione definitiva e che accontenti tutti. La più semplice sembra quella di portare i cavalli in alto e fare in modo che ci restino. Ma ci vuole una staccionata molto lunga che deve essere finanziata.

Su Radio Babboleo abbiamo parlato di tutto questo con la naturalista Evelina Isola (nella foto di Giulia Bertaglia) che da anni segue la storia dei cavalli anche per conto dell’Univeristà di Genova oltre che dell’associazione Rewild Liguria. E così mentre cittadini di Borzonasca e associazioni si stanno avvicinando per collaborare (cosa che fino ad oggi non è mai accaduta), Isola annuncia la prossima apertura di un crowdfunding per reperire fondi e chiede lo stato di rewild per i cavalli in modo che anche attraverso questo riconoscimento possano arrivare finanziamenti.

Ascolta l’intervista a Evelina Isola.

Podio nazionale tutto ligure: è bronzo per il Circolo Pescatori Dilettanti Rapallesi

Arriva ancora una podio nazionale per il Circolo Pescatori Dilettanti Rapallesi, ma questa volta la medaglia non arriva da una pesca fuori dal mare, ma dentro il mare. A portare a casa il bronzo italiano è stata infatti la squadra dei pescatori subacquei del sodalizio presieduto da Riccardo Repetto

Il team era formato da Vittorio Lai, Paolo Petri e Andrea Griselli. Per loro il terzo posto vale la conferma delle loro qualità di pescatori, ma anche della passione per questo sport. Quest’anno, infatti, sono stati il campionato italiano si è tenuto a Tropea, in Calabria, non certo comodissimo per tantissime società. Ma i tre hanno ugualmente raggiunto il sud Italia e sono riusciti anche a salire sul podio nonostante conoscessero pochissimo la zona: «Eravamo partiti con largo anticipo proprio per cercare di monitorare quello che sarebbe stato il campo gara – racconta Paolo Petri -. Purtroppo le condizioni meteo marine non ci hanno aiutato. Di fatto in due giorni siamo riusciti solo a fare una breve ricognizione. Nonostante questo, siamo riusciti ad individuare una zona dove sembrava esserci del pesce. Alla fine si è rivelata una buona scelta».

Eppure un pizzico di rammarico c’è: «A volerla dire tutta – prosegue Petri – la medaglia d’argento l’abbiamo letteralmente sfiorata. Ci sarebbe bastato catturare solo un pesce in più. Comunque siamo ugualmente contenti». A Tropea i pescatori subacquei rapallesi hanno raccolto simpatie e consensi non solo per il risultato, ma anche per la passione che hanno dimostrato: «Il viaggio non era certo agevole, alcuni hanno rinunciato – chiude Petri -. Noi non volevamo mancare. Ci alleniamo tutto l’anno e per noi questo sport è anche una passione così come trascorrere del tempo insieme. Certo, nel momento della gara non si scherza. Ma poi sappiamo goderci anche gli aspetti più leggeri di un campionato italiano. Se poi arrivano le medaglie, tanto meglio».