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Redazione Babboleo News

Emergenza carceri, Alberto Scagni aggredito a Sanremo

Nuova notte di terrore al carcere Valle Armea di Sanremo, dove Alberto Scagni, condannato per l’omicidio della sorella, è stato preso in ostaggio e torturato da altri due detenuti, che avevano fatto uso di alcol artigianale e farmaci reperiti illegalmente. Questa la seconda volta per l’uomo: la prima aggressione, avvenuta nel penitenziario genovese di Marassi, è risalente a poco più di un mese fa.

Intimidazioni anche per il compagno di cella, che è stato tenuto sotto minaccia e chiuso in bagno, mentre i sequestratori perpetravano le percosse su Scagni. Quasi in fin di vita, il recluso è stato tratto in salvo dagli agenti, coordinati dal Vicecomandante presente sul posto, che hanno fatto irruzione con caschi protettivi e scudi. Immediato il trasporto in ospedale per la vittima.

Un soccorso complesso che ha visto un poliziotto ferito, con due costole rotte. Cresce così il malcontento del corpo penitenziario, che ha protestato alla fine del tragico turno. Intanto, la mamma di Alberto Scagni, Antonella Zarri, è a Roma per partecipare a un incontro pubblico con il suo avvocato Fabio Anselmo per discutere dell’inefficienza delle forze dell’ordine. “Inutile parlare di prevenzione se poi si interviene in ritardo” spiega l’avvocato.

“E’ solo grazie all’ ingresso della Polizia Penitenziaria in cella che si è evitato un brutale omicidio, ancora una volta dovuto ad abbinamenti pericolosi di detenuti. Sanremo non può gestire 290 detenuti. Tutto ciò acclara la perdurante emergenza penitenziaria mancante di 18mila unità” – così Fabio Pagani, Segretario Regionale UIL-PA PENITENZIARI Liguria ai nostri microfoni.

Approvato il nuovo Piano Sanitario dopo 24 ore di Consiglio. “Piano ambizioso e coraggioso di cui la sanità ha bisogno”

Approvato questa mattina dal Consiglio regionale il Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2025, documento di programmazione sanitaria e sociosanitaria della Regione che definisce le linee strategiche dell’organizzazione territoriale, degli ospedali e delle attività di prevenzione di tutta la Liguria. Il piano è stato predisposto da Alisa in coerenza con gli indirizzi di programmazione nazionale. Prima dell’approvazione definitiva di Regione, è stato oggetto di un approfondito confronto con diversi enti e stakeholder che hanno contribuito ad accrescerne il livello di condivisone e attuabilità. Il documento si articola in quattro parti: principi e indirizzi, territorio, prevenzione e promozione della salute, rete ospedaliera ligure.

“Dopo la certificazione del ministero della Salute – sottolinea l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – è arrivato il parere favorevole del Consiglio regionale che conferma alcuni aspetti particolarmente positivi tra cui il rafforzamento dell’offerta territoriale, una sempre maggiore presa in carico individualizzata e un ulteriore salto di qualità nella direzione della digitalizzazione. Siamo di fronte ad un piano che arriva alla fine di un percorso di condivisione. Infatti, questa amministrazione ha individuato, per la prima volta nella storia dell’approvazione di un piano, la conferenza dei sindaci di ciascuna Asl come il luogo indicato per la sua illustrazione in bozza. Siamo di fronte ad un documento in linea con la programmazione nazionale. La grande sfida, tramite i fondi del Pnrr, è rappresentata dal potenziamento della medicina territoriale per liberare gli ospedali e dedicarli all’alta complessità. Le principali innovazioni introdotte dal piano sono il concetto di ‘One Health’, la nuova vision del territorio, il ruolo dei distretti, il nuovo sistema informativo e lo sviluppo della tecnologia digitale nella sanità, il potenziamento della rete ospedaliera e la ridefinizione della mission delle strutture e le novità legate al sistema di emergenza-urgenza, 118, numero unico 116117”.

Le novità del Piano

IL CONCETTO DI “ONE HEALTH”
È il raggiungimento del più alto livello possibile di “salute”, attraverso una visione di diverse discipline che collegano il benessere dell’individuo all’ecosistema e alle relazioni che lo circondano.

LA NUOVA VISION DEL TERRITORIO
Dal modello di offerta “diagnosi e cura” a quello in cui il Sistema sanitario garantisce una presa in carico personalizzata con il coinvolgimento dei pazienti, semplificando l’accesso alle prestazioni e ai servizi, mettendo in rete strumenti e soggetti coinvolti: il distretto, la rete di prossimità (casa di comunità, medici di famiglia, pediatri, centrale operativa territoriale, ospedali di comunità).

IL RUOLO DEI DISTRETTI
Come previsto dal PNRR, il distretto diventa il punto di riferimento per la risposta ai bisogni del cittadino e provvede alla programmazione dei servizi, alla pianificazione delle innovazioni, alle decisioni in materia di logistica, accesso, offerta di prestazioni. Al fine di garantire i servizi, si sviluppano sul territorio le strutture indicate dal PNRR: ospedali di Comunità, case di Comunità e centrali operative territoriali. In Liguria sono previste 32 Case di Comunità (5 nella Asl1, 6 nella Asl 2, 13 nella Asl3, 3 nella Asl4, 5 nella Asl5) e 11 Ospedali di Comunità (1 in Asl1, 2 in Asl2, 4 in Asl3 , 2 in Asl 4 e 2 in Asl5). E’ previsto, inoltre, il potenziamento della figura dell’Infermiere di Famiglia o Comunità. Per incrementare il numero di pazienti in carico alle cure domiciliari, comprese quelle palliative, sarà inserito nelle Case di Comunità il servizio di Cure domiciliari e delle Unità di Cure palliative domiciliari, con il potenziamento delle figure professionali dedicate all’assistenza domiciliare

IL NUOVO SISTEMA INFORMATIVO E LO SVILUPPO DELLA STRATEGIA DIGITALE NELLA SANITÀ
Proseguendo gli investimenti nella digitalizzazione della sanità (prenoto vaccino, prenoto salute, prenoto prevengo, ricetta dematerializzata, fascicolo sanitario elettronico, si arriva allo sviluppo della piattaforma IT-CURA con l’obiettivo di sviluppare pienamente una vera e completa “medicina di comunità”, arrivando a creare un ecosistema socio sanitario integrato e digitale su tutto il territorio della Regione.

POTENZIAMENTO DELLA RETE OSPEDALIERA E RIDEFINIZIONE DELLA MISSION DELLE STRUTTURE OSPEDALIERE
Il piano prevede la realizzazione di tre nuovi ospedali (Erzelli a Genova, Felettino a Levante e Taggia a ponente) destinati a completare l’offerta in base alle caratteristiche del territorio integrandosi con le funzioni che sviluppano i singoli nosocomi attraverso una miglior definizione delle attività che valorizzi sia la prossimità sia le competenze specialistiche per le patologie più complesse valorizzando i centri all’avanguardia per la gestione delle attività e la ricerca scientifica. Per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (Grandi Apparecchiature Sanitarie) sono previsti investimenti per 23 milioni 360 mila euro (Pnrr) e 8 milioni 674mila euro (altre fonti). Per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero DEA sono previsti investimenti 34 milioni e 827 mila euro.

PUNTI NASCITA
La programmazione regionale prevede, nel rispetto degli standard che garantiscano requisiti e sicurezza ottimali per donna e bambino, 9 punti nascita a livello regionale: 3 nell’area ottimale di ponente, 4 in area metropolitana genovese, 2 nell’area ottimale di levante.

L’EMERGENZA-URGENZA, IL 118, IL NUMERO UNICO 116117
Il sistema è strutturato con la presenza di almeno un DEA in ogni ASL, affiancato da sedi di pronto soccorso e punti di primo intervento. Le centrali del 118 diventano tre in Liguria. L’attivazione del numero unico 116117 per le cure mediche non urgenti rappresenta il servizio telefonico gratuito alla popolazione, attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per tutte le prestazioni sanitarie e sociosanitarie a bassa intensità assistenziale.

Agricoltura sociale, Malfatto: “Fondamentale trasferire competenze degli agricoltori alle persone fragili”

L’agricoltura sociale è quel tipo di intervento atto all’uso terapeutico delle attività presenti in un’azienda agricola condotte secondo criteri di responsabilità etica e sostenibilità ambientale dagli imprenditori agricoli. Le attività, spesso di tipo manuale, nell’allevamento e nella cura degli animali e in orticoltura possono essere di beneficio sia in ambito educativo sia a persone in particolari situazioni di svantaggio e difficoltà.

“Per le aziende è fondamentale trasferire le competenze degli agricoltori alle persone fragili; questo ha e può avere un impatto sociale, ma anche economico, molto importante – ha dichiarato Marco Malfatto presidente della comunità San Benedetto al Porto – Molte attività, come fare le potature e ripristinare fasce, curano e mantengono il territorio.

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Liguria ha organizzato un convegno durante la quale sono state affrontate tematiche quali l’integrazione sociolavorativa dei soggetti fragili, la multifunzionalità delle aziende agricole, l’etica di impresa per sviluppare nuove strategie che accompagnino le richieste delle aziende per proseguire i progetti intrapresi o formularne altri, sulla base delle istanze dei cittadini e degli enti territoriali.

“Il cambiamento secondo le mutate esigenze della comunità- spiega il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana – è possibile solo se si uniscono le esigenze delle aziende agricole con le necessità di reinserimento e di cura a trecentosessanta gradi delle persone con fragilità. Il lavoro svolto finora ha dato dei segnali incoraggianti: sono aumentate sensibilmente le iscrizioni nel registro delle aziende agricole sociali, da poche unità a 72. Questo è stato possibile perché nella passata programmazione, con la misura 16.9 del Programma di Sviluppo Rurale, abbiamo finanziato per un totale di oltre 1,7 milioni di euro 10 selezionati progetti. Di questi 9 sono già conclusi e uno, “Coltivare salute” sarà portato a termine nel 2024. Ringrazio in modo particolare i capifila di questi progetti che interverranno all’incontro: ASL 1, ASL 3, ASL 5, IRF, CEIS, Associazione Comunità San Benedetto al Porto, Coldiretti e Forma oltre a tutti i partner e ai soggetti coinvolti”.

L’intervista integrale a Marco Malfetto, presidente della comunità San Benedetto al Porto, su Radio Babboleo.

1 LIGURE SU 26 GIRA UN VIDEO CON IL CELLULARE MENTRE È AL VOLANTE

Il 3,8% dei residenti in Liguria ha girato un video con il cellulare mentre si trovava alla guida. Il 5,3% ha invece dichiarato di essere stato a bordo di un mezzo mentre il conducente filmava.

È questo il dato sconcertante, relativo alla sola Liguria ma in linea con quello dell’intero territorio italiano, che mostra rispettivamente una percentuale del 3,1% ed del 6,9%, emerso dalla terza edizione della ricerca sugli stili di guida degli utenti, commissionata da Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane) e condotta da CSA Research – Centro Statistica Aziendale – con interviste su un campione di 4mila persone e con oltre 5mila osservazioni dirette su strada. I numeri sono stati presentati oggi nell’ambito del convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime”, organizzato da Anas, Piarc (Associazione mondiale della strada) e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada.

Al convegno hanno partecipato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il Presidente di Anas e di Piarc Italia Edoardo Valente, l’Ad di Anas Aldo IsiPaolo Crepet Psicologo e Sociologo, il giornalista Luca Valdiserri.   

“I dati preoccupanti evidenziati quest’anno dalla Ricerca Anas sugli stili di guida – ha dichiarato l’AD Aldo Isi – denotano come gran parte della responsabilità sia imputabile al fattore umano. Oltre al forte impegno nel continuare a sensibilizzare gli utenti sull’importanza di una guida prudente, sicura e senza distrazioni, Anas sta lavorando per potenziare ulteriormente gli standard di sicurezza della propria rete garantendo, come sempre, la manutenzione ordinaria delle infrastrutture e puntando anche   sull’innovazione tecnologica”.

Inoltre, sottolinea Isi, il dato emerso con la scorsa edizione della Ricerca riguardo la percezione di sé e degli altri alla guida, vede gli italiani assegnare a se stessi come guidatori un voto pari a 9; il giudizio che hanno degli altri guidatori su strada è invece negativo e si attesta su una media di 5.4, quindi ben sotto la sufficienza.

I due comportamenti più scorretti percepiti riguardano i limiti di velocità, che secondo gli intervistati vengono rispettati solo dal 40,3% degli altri guidatori, e l’uso del cellulare alla guida, solo nel 39,6% dei casi.

Ecco alcuni dei dati più interessanti emersi dalla Ricerca relativi alla singola regione Liguria.

L’ 8,7% dei liguri dichiara di non rispettare i limiti di velocità nelle strade che non presentano tutor o autovelox ed il 65,5% afferma che siano gli altri guidatori a non attenersi ai limiti.

Il 9,9% dei residenti ammette di utilizzare il telefono alla guida o fermo al semaforo, ma il 59,4% rivela di aver visto altri compiere questo sbagliato gesto.

Il 5,6% non si assicura sempre che tutti i passeggeri indossino la cintura di sicurezza ed il 46,2% sostiene che non tutti all’interno di un veicolo la indossino sempre.

Il 2,2% degli intervistati non utilizza il casco o non lo allaccia correttamente o rivela non lo facciano gli altri motociclisti, per il 29,7%.

Il 4,9% dei liguri non nasconde di essersi messo alla guida dopo aver bevuto ed il 48,3% sostiene che in genere gli altri guidatori compiano questa pericolosa infrazione.

Lo 0,8%( 41,6% in riferimento agli altri autisti), infine, dichiara di non mettere sempre la freccia in caso di cambio corsia e, nel caso del 3,1%( per gli altri 52,9%) , di aver superato talvolta nonostante la striscia che divide le corsie fosse continua.

SIAP, Traverso: “Il prefetto deve prendere una posizione autorevole”

IL SIAP HA CHIESTO UN INCONTRO ALLA NEO PREFETTO DI GENOVA CINZIA TERESA TORRACO.

LA MANCATA GESTIONE OCULATA DELLE ESIGUE RISORSE UMANE DELLA QUESTURA GENOVESE INCIDE SULL’ATTIVITÀ INVESTIGATIVA E NON DEVE PENALIZZARE IL MODELLO DI SICUREZZA SUL TERRITORIO REGIONALE DOVE OCCORRE INVESTIRE ANCHE SULLA COSIDDETTA “SICUREZZA URBANA” IN COLLABORAZIONE CON LE POLIZIE LOCALI.

IL CAPOLUOGO LIGURE RAPPRESENTA LA CABINA DI REGIA PER IL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE: SENSIBILIZZEREMO L’ATTIVAZIONE DEL TAVOLO SULLA SICUREZZA DELLA REGIONE LIGURIA AD OGGI NON PERVENUTO.

REGIONE LIGURIA CHE APPARE SEMPRE PIÙ DISINTERESSATA AD INCENTIVARE LA PERMANENZA DEI POLIZIOTTI SUL TERRITORIO ATTRAVERSO UNA COSTRUTTIVA PROPOSTA ALLOGGIATIVA RISERVATA ALLE FORZE DELL’ORDINE.

“Nell’augurare il benvenuto alla neo Prefetto Cinzia Teresa TORRACO sul territorio provinciale genovese, il SIAP ha colto l’occasione per chiederle un incontro per rappresentarle la posizione del nostro sindacato sulle tematiche di competenza di chi rappresenta il Governo sul territorio provinciale genovese e ligure che, oltre ad interessare direttamente la categoria che rappresentiamo, si riverberano sulla sicurezza del territorio che in questi ultimi anni si sta caratterizzando in base ad un modello che, come abbiamo recentemente sostenuto anche pubblicamente in occasione della Tavola Rotonda tenutasi a Genova il 26 ottobre u.s., dovrebbe essere più attento a gestire in modo più oculato le esigue risorse umane a disposizione delle forze dell’ordine e che, contestualmente, dovrebbe investire maggiormente sulla valorizzazione della cosiddetta “Sicurezza Urbana” che, come previsto dal D.L.127/2019, punta a migliorare la percezione della sicurezza sul territorio combattendo il degrado urbano e sociale”.

“La carenza di risorse umane che affligge la Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale, in attesa di recuperare il danno causato dalla scelta scellerata di tenere bloccati per più di quindici anni i concorsi pubblici sino a poco più di un lustro fa, non può e non deve essere utilizzato come alibi per chi rappresenta la nostra Amministrazione sul territorio, a partire dal Questore di Genova che invece di ottimizzare al massimo le poche risorse a disposizione, puntando ad una pianificazione ponderata dell’attività mirata alla gestione delle priorità, nel corso dei due anni di sua permanenza, non ha voluto mettere mano alla ripartizione dei carichi di lavoro negli uffici di propria competenza”.

“Trascurare l’attività investigativa su un territorio dove aumentano i reati che creano insicurezza percepita, come il dilagante spaccio di stupefacenti e di conseguenza tutti i reati ad esso collegati (estorsioni, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio, rapine etc.) rappresenta un errore ulteriormente aggravato dalla evidente mancanza di coordinamento con la Polizia Locale che continua a muoversi in autonomia anche con delicate attività d’indagini che inevitabilmente a volte si intrecciano con attività di ampio respiro seguite dalla Squadra Mobile o squadre di polizia giudiziaria della Polizia di Stato Carabinieri o Guardia di Finanza su delega dalla competente Procura della Repubblica”.

“Non bisogna mai dimenticare che il territorio della Liguria è notoriamente infiltrato da organizzazioni criminali di stampo mafioso e che il capoluogo di regione dove da poco si è insediata la nuova Prefetto rappresenta la cabina di regia istituzionale per combattere omogeneamente il fenomeno”.

“Per questo durante il colloquio con la rappresentante del Governo coglieremo l’occasione per sensibilizzarla a riaprire il confronto con la Regione Liguria per attivare il tavolo sulla sicurezza regionale di cui si è parlato più di due anni fa ma che ad oggi non ci risulta che sia mai stato concretamente attivato”.

“Tavolo sul quale il SIAP ritiene necessario tornare a parlare anche dell’ormai abbandonata politica alloggiativa riservata alle forze dell’ordine, scelta miope perché andrebbe ad incentivare la permanenza sul territorio ligure del personale con più esperienza evitando istanze di trasferimento presso sedi di servizio dove il costo degli affitti risulta decisamente più basso”.

L’intervista al Segretario Generale Provinciale del SIAP Roberto Traverso.

Cercasi giovani volontari e professionisti al ”Porto dei Piccoli”

”Il Porto dei Piccoli” lancia il suo appello a giovani e a figure professionali qualificate per nuove opportunità di volontariato e lavorative. L’associazione no profit, fondata nel 2005 da Gloria Camurati Leonardi all’ ospedale Gaslini, ha come obbiettivo portare spensieratezza e gioia ai bambini e alle famiglie costrette ad affrontare la malattia; la ”cura” è il gioco. Il corso, presentato anche al Festival Orientamenti, è formato da 600 ore (300 di lezioni teoriche e 300 di tirocinio sul campo) ed è rivolto a ragazze e ragazzi fra i 18 e i 30 anni.

Gloria Camurati Leonardi parla così dell’ attività: ” Nei nostri 18 anni di lavoro siamo orgogliosi di aver creato, per la prima volta in Italia, la figura del ”Child play specialist ”, ovvero un professionista specializzato che facilita il rapporto tra i bambini con fragilità, le famiglie e il team sanitario (se piccoli pazienti ospedalizzati). Una professionalità che attraverso la cultura del mare e del porto, che caratterizza la nostra associazione, utilizza il gioco, la musica, il teatro e la pet therapy come strumenti educativi, di dialogo e di svago”.

Il ”Porto dei Piccoli” ha già iniziato a lavorare ad una seconda edizione del corso da Child play specialist (figura professionale riconosciuta per la prima volta in Italia da Regione Liguria) e vedrà la luce entro i primi mesi del 2024.

A Radio Babboleo l’ intervista a Marta Zappa, operatrice del ”Porto dei piccoli” e allieva del corso.

“Canti dal Silenzio”: a Genova il concerto di Marcello Fera per violino solo

Un nuovo appuntamento con la musica a Genova, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi domenica 19 novembre alle ore 17. Questa volta ad intrattenere il pubblico sarà Marcello Fera, compositore, violinista e direttore d’orchestra. Presenterà ”Canti dal Silenzio” un ciclo di brani per violino solo, composti nel 2020. Ci sarà inoltre una breve incursione nella musica del ‘600. ”Racconto un po’ del mio mondo, o un po’ del mio mondo a partire dalla particolare angolazione di un musicista” racconta l’artista ai microfoni di Radio Babboleo.

Il titolo ”Canti dal Silenzio” fa riferimento alla natura profonda dell’atto del comporre, a quello spazio vuoto e silente da cui il compositore deve estrarre le proprie idee. Quel silenzio da cui a poco a poco emergono il canto e la danza, è forse lo stesso che ci troviamo di fronte ogni volta che proviamo ad afferrare la radice di ciò che siamo. E così, in questo concerto per il solo violino. Suoni e parole per raccontare, tra confessione e seduzione, l’artista stesso.

Marcello Fera svolge parallelamente attività di compositore, violinista e direttore d’orchestra.
È nato a Genova nel 1966 dove ha conseguito il Diploma in violino perfezionandosi con Stephan Georgiu e Renato De Barbieri. È direttore musicale dell’Ensemble Conductus che ha fondato nel 1999 e direttore artistico del Festival SONORA. È responsabile delle attività musicali di Merano Arte. Riceve commissioni da istituzioni concertistiche e teatrali, ensemble, radio, concertisti e privati. Come interprete e compositore ha registrato trasmissioni radiofoniche e televisive per RAI, Bayrysche Rundfunk, ZDF, ORF, Radio France. Suoi lavori sono pubblicati in CD da Rara Records, Bottega Discantica, RAI Trade, Other Minds, Bona Editio, Longo, Museo Provinciale di Castel Tirolo. Nel 2018 è uscito il CD monografico “The String Theory”distribuito da Da Vinci Classics, dedicato a sue
composizioni e, nel 2020, “Bellanöva” composto da sue elaborazioni di musica tradizionale dell’Appennino tra l’Oltrepò e la Liguria.

“Insieme per un aiuto concreto”: ritorna sabato 18 novembre la Colletta Alimentare in 425 punti vendita in Liguria

Un anno fa il Banco Alimentare ligure, nella Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, raccoglieva 206 tonnellate di alimenti destinati a chi più ne aveva bisogno. Sabato 18 novembre torna l’appuntamento, in occasione della 27esima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.

In più di 11mila supermercati in tutta Italia, oltre 140mila volontari di Banco Alimentare, riconoscibili dalla pettorina arancione, inviteranno ad acquistare prodotti a lunga conservazione come olio, verdure o legumi in scatola, polpa o passata di pomodoro, tonno o carne in scatola e alimenti per l’infanzia.

In Liguria tutti gli alimenti raccolti nei 425 punti vendita coinvolti saranno distribuiti a 372 organizzazioni partner convenzionate con Banco Alimentare, che sostengono circa 66 mila persone sul territorio.

Non solo sarà possibile donare nei punti vendita fisici, ma anche da casa! Tramite le piattaforme online dedicate, consultabili sul sito colletta.bancoalimentare.it, è possibile conoscere le varie modalità di acquisto dei prodotti e le insegne aderenti all’iniziativa.

“La Colletta Alimentare è un gesto concreto e prezioso” – ricorda Gabriella Andreghetti, Presidente del Banco Alimentare Liguria, ai nostri microfoni. Una catena di solidarietà che parte dagli alimenti in eccesso di mense, supermercati e ristoranti per arrivare sulle tavole di circa 66 mila persone in Liguria. Si tratta di processi di smistamento e distribuzione intricati e complessi che non sarebbero possibili senza le donazioni e l’inestimabile lavoro di centinaia di volontari, che ogni giorno, muniti di buona volontà e altruismo, concedono un po’ di conforto a migliaia di famiglie bisognose.

In attesa di armarci di carrelli e pettorine arancioni, buona Colletta a tutti!

“Dai inizio ad una catena di solidarietà”: il via alla campagna In Farmacia per i Bambini

Sono quasi un milione e mezzo i minori in Italia in povertà assoluta. Numeri poco confortanti che richiamano la nostra attenzione, oggi più che mai. Il 20 novembre sarà la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e proprio in questa occasione l’Associazione Francesca Rava -NPH Italia ETS interviene da ormai 11 anni tramite la campagna nazionale In Farmacia per i Bambini dedicata alla sensibilizzazione dei diritti dell’infanzia e alla raccolta di farmaci e prodotti baby care per i minori in povertà sanitaria.

In vista dell’inizio della campagna prevista per domani 17 novembre, e che terminerà il 24 novembre, abbiamo parlato con il Dottor Fulvio Corallo, farmacista della Farmacia Fieschi di Genova e uno dei più appassionati promotori dell’iniziativa. Solidarietà, partecipazione e donare sono i valori alla base del progetto, che ogni anno raccoglie più di un milione e mezzo di prodotti destinati a case famiglia, comunità per minori, famiglie indigenti e centri di accoglienza italiani e non.

Tutte le informazioni sulla campagna In Farmacia per i Bambini sono consultabili a questo link.

NASCE A GENOVA “MONUMENTY”, LUXURY-TOYS IN CERAMICA ISPIRATI AI PERSONAGGI CULT ANNI ’80-’90

Elevare a monumento i ricordi d’infanzia: è l’obiettivo di nuova realtà genovese che coniuga arte contemporanea, tradizione artigianale, giochi e personaggi cult degli anni Ottanta e Novanta. Si chiama Monumenty (monumenty.it) ed è un progetto che nelle intenzioni dei suoi ideatori ha come obiettivo il riportare alla luce immagini e sensazioni del passato.
A lanciare la nuova realtà sono tre professionisti genovesi: Thomas Cuberli (CEO), Luca Di Bello (Grafico e designer) e Ilaria Traverso (Ceramista).

“La nostra idea vuole essere qualcosa di più di un omaggio ai miti e ai personaggi cult del cinema e della tv degli anni Ottanta e Novanta – spiegano Cuberli, Di Bello e Traverso – Abbiamo pensato alla creazione di piccoli monumenti, che sono a tutti gli effetti opere d’arte contemporanea, realizzati completamente a mano secondo l’antica tradizione dei ceramisti genovesi”.

I luxury-toys di Monumenty sono un mix tra l’oggetto d’arte e il giocattolo: un tributo innovativo ai personaggi iconici del panorama cinematografico, televisivo e ludico degli anni Ottanta e Novanta. Scorrendo il catalogo della collezione online oggi si possono trovare Giotto Panciotto (sorpresa Kinder), Robocop (film), Stay Puft Marshmallow Man (Ghostbuster), ed altri personaggi ancora che verranno via via aggiunti nelle prossime settimane.

“Per rendere unici i nostri monumenti – spiegano Cuberli, Di Bello e Traverso – abbiamo pensato a dei pezzi realizzati a mano dall’inizio alla fine e con una tiratura limitata. Inoltre abbiamo lasciato ampie possibilità di personalizzazione, potendo scegliere, ad esempio, tra tre diversi tipi di decorazione: la linea Monocolor (un unico colore), Original (colori originali e pedana rossa) e Genovese (la tipica maiolica in bianco e blu)”.

Ogni monumento è alto tra i 21 e i 28,5 cm e viene realizzato a mano in ceramica bianca nel laboratorio di Monumenty di vico Garibaldi, nel centro storico di Genova. Ogni pezzo viene sottoposto ad una prima cottura a 1.020 gradi, poi viene dipinto a mano, smaltato ed infine sottoposto ad una seconda cottura a 960 gradi. Ogni singolo oggetto è numerato e prodotto in pochi pezzi, con una tiratura limitata.