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Torna sul web Storie di fungi, la serie che racconta una passione “estrema”

I foresti nei boschi in cerca di funghi non sono graditi dai residenti. Non è un mistero. Ma perché non creare attorno a questa grande verità una serie grottesca su Youtube? Franco Repetto come autore (e anche interprete) ha dato vita a questa striscia un paio di anni fa. Ora ecco il terzo episodio: “Storie di fungi” (scritto proprio così) torna online per il suo terzo episodio. Si riparte dal gruppo di amici e rivali (per i funghi) di Sopralacroce (frazione di Borzonasca) che tengono in ostaggio due rapallesi “colpevoli” di raccogliere troppi funghi sul monte Aiona. Nel primo episodio, invece, in ostaggio c’era finito un inglese, poi diventato amico del gruppo. Come proseguirà la storia? Di certo il titolo del terzo episodio (Storie di fungi, operazione ingegno) lascia intuire che i modi per fermare i foresti nei boschi saranno più sofisticati. La puntata ancora una volta viaggerà sui binari dell’ironia, ma, grazie alla regia e alle immagini di Federico Telari, proporrà uno spaccato suggestivo della valle Sturla, raccontando anche quella che è la “poesia” di chi va per funghi.

In questa puntata, tra l’altro, c’è anche uno special guest, vale a dire Giuseppe De Moro (nel ruolo di Macinetor), genovese, due volte campione mondiale di ricerca dei funghi. Con lui anche Franco Repetto, Corrado Pitto, Marco Boggiano, Philip Baker, Giorgio Ginocchio , Stefano Tripodi, Ugo Repetto, Dino Brignole e i due rapiti Francesco “Flash” Rossi e Massimo Oneto. Nel “corto” compaiono la giornalista Giovanni Rosi e il nostro Italo Vallebella.

Ecco il link al terzo episodio: https://www.youtube.com/watch?v=8G8_gNeMsHc&t=277s

Per chi non avesse visto i primi episodi invece:

Coldiretti: 9 milioni di turisti in Liguria a settembre

Caldo e bel tempo hanno fatto da volano al turismo in Liguria anche nei primi 20 giorni del mese di settembre. Molti i vacanzieri ‘balneari’ e quelli che hanno scelto di passare qualche giorno immersi nel verde, alla scoperta dei piccoli borghi, luoghi di tradizione e cultura, dove sono custodite da generazioni, circa 300 produzioni tipiche sparse su tutto l’arco regionale. E’ come commenta Coldiretti Liguria il bilancio tracciato da Coldiretti, dal quale emerge che con a settembre sono saliti a quasi 9 milioni gli italiani particolarmente fortunati che hanno scelto di trascorrere almeno qualche giorno di vacanza in Ligutia, anche se continua a pesare nel bilancio del turismo nazionale la riduzione di viaggiatori stranieri. 

La  spiaggia rimane sempre la meta piu’ gettonata, ma è cresciuto anche l’interesse per la campagna e il turismo di prossimità “con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori del nostro entroterra, dove è possibile dedicarsi, ad esempio, a trekking e alle passeggiate nei boschi, senza dimenticare la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come il rito della vendemmia. In questo contesto giocano un ruolo fondamentale le strutture agrituristiche di Campagna Amica Liguria sparse su tutto il territorio, che offrono l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta, avvalendosi delle comodità e dei servizi offerti per tutti gli amanti della natura, trovando sempre quella combinazione tra cibo, ambiente e cultura tanto ricercata,  come afferma il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri.

Temi che saranno posti all’attenzione del nuovo assessore all’agricoltura ligure.

Consumo del suolo; il triste primato della Liguria

La Liguria nel 2019 ha consumato 252 metri quadrati di suolo per abitante, aggiudicandosi il primo posto in Italia. È quanto emerge dal rapporto del Centro Studi di Confagricoltura.

Il consumo di suolo (dovuto a costruzioni residenziali e produttive, a vie di comunicazione eccetera) in Italia si attesta, nel 2019, intorno ai 5.000 ettari (5.186), in lieve crescita (+1,9%) rispetto all’anno precedente.

Resta comunque nettamente al di sotto – grazie soprattutto agli effetti della crisi economica e alla stabilità demografica – degli oltre 20 mila ettari annui (21-26 mila) registrati nei decenni che vanno dal 1956 al 2006.

In valori assoluti le regioni più interessate dal fenomeno sono quelle più estese e popolose: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia. Se invece si considera il consumo di suolo per abitante, troviamo ai primi posti le Regioni più piccole e meno abitate: Liguria, Molise, Basilicata, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Umbria.

Occorre quindi, secondo Confagricoltura Liguria, una legge quadro di pianificazione territoriale che consenta all’agricoltura di essere il centro, e non il “di più”: gestione delle acque, interventi di tutela del territorio e soluzione definitiva del dissesto.

Dal consumo di suolo derivano, in termini di mancata produzione agrosilvicola e di riduzione dei servizi ecosistemici, perdite economiche che Ispra, solo per le variazioni intervenute fra il 2012 e il 2019, stima fra i 2,5 (ipotesi minima) e i 3 miliardi (ipotesi massima) di euro annui (tabella 7). Oltre il 90% dei costi è attribuito ai danni conseguenti al dissesto idrogeologico; dei circa 290 milioni residui (ipotesi media), la perdita di produzione agrosilvicola vale circa il 60%, pari a 170,6 milioni di euro, oltre i connessi effetti sui mutamenti del clima (8,5 milioni di euro), l’impollinazione (7,7 milioni di euro), la disponibilità di acqua (33 milioni di euro).

Il consumo di suolo, rispetto a una media del 7,1% della superficie nazionale, interessa in misura rilevante aree a rischio idraulico (10% delle aree di settore), rischio frana (4,5%),

Secondo il presidente di Confagricoltura Liguria Luca De Michelis,va  riaffermato il ruolo di custodia del territorio affidato alle imprese agricole, grazie a politiche mirate di sgravio e incentivazione.Più agricoltura equivale a minore cementificazione

Temi che saranno posti all’attenzione del nuovo assessore all’agricoltura ligure.