Cucina – Babboleo

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Local food, Genova è la 22esima città al mondo

TasteAtlas, portale di viaggi e gastronomia, ha stilato la su attesissima classifica “100 best cities to try local food“, ovvero le 100 migliori città in cui provare il cibo locale. Ben 15 città italiane sono nelle prime posizioni di questa classifica, in particolare Genova si posiziona al 22esimo posto con 4,53 punti su 5.

Tra i cibi consigliati da provare in città troviamo il pesto genovese, la farinata di ceci, la cima, i pansoti e la focaccia.

Il celebre atlante dei cibi del mondo scrive così: “Genova, la vivace città portuale del nord Italia, è nota per la sua ricca storia marittima, le strade strette e tortuose e gli splendidi palazzi. La scena gastronomica locale a Genova è radicata nella cucina tradizionale ligure, con un accento sulle specialità di mare. La cucina tradizionale genovese si caratterizza per i suoi ingredienti freschi, i sapori delicati e l’enfasi sui prodotti locali.
Cerca la farinata, una sottile e gustosa frittella di ceci, nelle panetterie e nei ristoranti locali per uno spuntino gustoso e abbondante. Di origine genovese è il pesto, una salsa a base di basilico, pinoli, aglio e formaggio, che è ancora uno dei principali biglietti da visita della città. Una caratteristica unica della scena gastronomica genovese è la diffusa disponibilità di focaccerie, ristoranti specializzati in vari tipi di focaccia, una focaccia locale. La panissa, una frittella a base di ceci, è un’ottima compagna durante le passeggiate per le strade, ammirando la bellissima architettura mediterranea.

Al primo posto Firenze, al secondo Roma, al 3 Lima.

Mensa sociale in Valbisagno, un importante servizio per la collettività: Aldo Milfa e Marco Furnò “Felici di dare un contributo importante alle persone in difficoltà”

Finalmente nella giornata di ieri, giovedì 29 settembre, ha aperto i battenti, presso gli spazi del Circolo Matteotti di Staglieno, il nuovo progetto rivolto al sociale e all’emergenza alimentare targato Cucina Popolare Genovese. L’iniziativa parte dalla voglia di fornire un servizio utile al territorio, una mensa sociale che possa rispondere alle esigenze dei più fragili fornendo un tassello importante alla rete sociale della Valbisagno. Come sappiamo, la Valle offre molti progetti solidali grazie ad associazioni, istituzioni e liberi cittadini.

La mensa sociale in Valbisagno nasce dal pensiero di un territorio ed è stato possibile ottenerla grazie alla determinazione di Aldo Milfa e Marco Furno che, insieme a tantissimi sostenitori, e in sinergia con il Municipio Media Valbisagno, sono riusciti a concretizzare il progetto che, coordinato dall’ambito territoriale e sociale e regolamentato da un patto di collaborazione municipale, porterà sostegno concreto a molte famiglie.

Aldo Milfa, ideatore del progetto, esprime così la sua soddisfazione “volevo fare qualcosa di utile per il territorio e, senza non poche difficoltà di vario tipo, grazie a una squadra di amici disponibili al volontariato, siamo riusciti ad aprire le porte della mensa sociale di Vallata. L’obiettivo del progetto non è solo legato all’emergenza alimentare, ma è anche accogliere le persone in un ambiente confortevole che permetta loro di socializzare.”

Per il momento la mensa sociale è aperta due giorni alla settimana e sostiene 15 utenti indicati dall’ATS. Il Presidente dell’Associazione Cucina Popolare Genovese, Marco Furno, aggiunge: “Vogliamo ringraziare di cuore i nostri soci che stanno contribuendo sia economicamente sia con ore di volontariato. Ringraziamo l’ambito territoriale e il Municipio per averci supportato in questa importante iniziativa. Siamo un bel gruppo di amici determinato ad aiutare il prossimo. Abbiamo in mente diverse iniziative per aumentare il sostegno al progetto, lavorando in rete con altre realtà, con l’obiettivo di potenziare il servizio
nei prossimi mesi.

A tavola con Babboleo: lo scabeggio, antipasto tipico di Moneglia

LO SCABEGGIO

Lo scabeggio è un antipasto tipico originario di Moneglia, una perla della Liguria al confine con La Spezia.

La denominazione dialettale proviene dalla dizione prettamente genovese “mette a scabescio”, ossia il modo di preparare certi pesci (sgombri, alici, anguille) corrispondente al lombardo “carpione”.

I pesci quindi, solitamente quelli azzurri e di dimensioni contenute, vengono fritti e poi conservati sotto aceto. La marinatura, detta appunto scabescio, è preparata con aceto di vino, salvia, limone e fettine sottili di cipolla e di aglio.

Originale e semplice da portare in tavola, l’antipasto di Moneglia è perfetto per aprire i tuoi menù a base di pesce. Lo scabeggio non nasce infatti come condimento ma come metodo di conservazione.

Si tratta di una consuetudine antica e legata alla cucina povera, che ricorda la preparazione in carpione. Il pesce, una volta pulito e cucinato, veniva immerso in questo speciale intingolo per essere sempre pronto da gustare durante tutto l’anno.

INGREDIENTI E PREPARAZIONE

Gli ingredienti per preparare lo scabeggio sono pochi e semplici: oltre al pesce (1/2 kg), -che, come abbiamo detto, si può scegliere tra sgombro, alici, anguille o anche lo stesso carpione – servono 100 grammi di farina, 1 bicchiere di aceto bianco, 1/2 bicchiere di vino bianco, olio di semi per friggere, 2 spicchi d’aglio, 1 limone, 1 cipolla e1 rametto di salvia

Come riporta il sito infogenova.it, questa è la preparazione tradizionale. Lavate bene, squamate e pulite dalle interiora il pesce, passatelo nella farina bianca e friggetelo in abbondante olio bollente, nel frattempo tritate la cipolla. A cottura ultimata dopo averlo passato in carta assorbente, deponetelo in una pirofila con gli spicchi d’aglio, la cipolla, fettine di limone, foglioline di salvia e ricoprite il tutto con l’aceto e il vino bianco.

Lasciatelo marinare almeno un’ora e alla fine togliete tutti gli ingredienti della marinatura e trasferitelo in un piatto da portata.