Economia – Babboleo

Economia

“Adotta un Albero”: la nuova iniziativa di Regione Liguria regala alberi ai Comuni e sensibilizza alla cura del territorio silvestre.

«Donare una coppia di piante per ogni Comune sopra i 15mila abitanti vuole rilanciare iniziative del passato – spiega Alessandro Piana, assessore regionale con delega all’Agricoltura – come la legge regionale 33 del 1944 sull’obbligo per tali Comuni di porre a dimora un albero per ogni neonato residente. Anche questa volta si invitano le Amministrazioni comunali a mantenere viva questa tradizione. La piantumazione di 22 esemplari di roverella e pero selvatico, ecologicamente idonei e di piccola dimensione al fine di assicurare un sicuro e rapido attecchimento, avverrà entro il mese di dicembre e coinvolgerà tutta la Liguria da Ponente a Levante».  

A beneficiare dell’iniziativa, i Comuni di Genova, La Spezia, Savona, Imperia, Rapallo, Chiavari, Sestri Levante, Sarzana, Albenga, Ventimiglia e Sanremo. Sponsor tecnico dell’iniziativa il Vivaio forestale Pian Nicola-Canneti di Masone, gestito da Agrifor s.n.c. Circa il 71% del territorio ligure è costituito da foreste, contro 30% di Piemonte e Lombardia. Estensione che va tenuta a mente, quando si emanino politiche sul lungo termine. Qui le foreste sono molto vicine al mare, dove l’entroterra sbocca. Recentemente, la Regione ha presentato i risultati di un nuovo progetto transfrontaliero dal costo di circa 1.800.000 euro con Porto Antico, sulle dinamiche della silvicoltura e forestale.

Damiano Penco, consigliere in politiche della montagna e forestali, prova a quantificare dati e opportunità. «Quanto è “verde” la Liguria? Mentre la copertura forestale globale va assottigliandosi, in Europa il patrimonio forestale è in crescita, oggi doppiando la superficie adibita a scopi agricoli. La superficie boschiva ricopre in Italia il 30% superficie nazionale, che in Liguria è passata dai 277.600 ettari del 1946 ai 387.200 di oggi. Tra il 2005 e il 2015, il territorio boschivo è cresciuto di 12.000 ha, con i boschi privati che ne costituiscono ben l’82%. Le foreste liguri non sono naturali. Nè per composizione nè per struttura. Sono boschi di antica coltivazione oppure terreni un tempo coltivati in abbandono. La mancata gestione provoca frane, smottamenti, problemi nell’idrologia, sovrappopolamento da parte dei cinghiali. Il PSR – programma regionale di sviluppo rurale pianifica l’implemento di norme e risorse. Come adottare alberi? Le funzioni pubbliche che ci attendiamo sono sospese dall’inazione dei privati. Parte del programma vuole permettere al pubblico di agire attivamente sui terreni dei privati. Anche attraverso la formazione scolastica si può sensibilizzare; distribuiremo un volumetto che illustra e spiega la silvicoltura ai più giovani».

«Sposiamo appieno questa iniziativa di Regione – afferma il direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai – e invitiamo tutti i Comuni, grandi e piccoli, ad intraprendere azioni significative per la salvaguardia dell’ambiente e dei cittadini. Riconosciamo tutti quanto siano importanti, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici in atto, lo sviluppo del verde urbano e, più in generale, la riqualificazione ambientale dei territori, per il miglioramento della qualità della vita e del benessere delle comunità locali».

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Sviluppo economico: rifinanziata “Garanzia artigiano Liguria” con ulteriori 900 mila euro a fondo perduto

GENOVA. Regione Liguria conferma la propria attenzione nei riguardi dell’artigianato e integra, con ulteriori 900 mila euro a fondo perduto, “Garanzia Artigianato Liguria”.

“Per tutelare la creatività e il saper fare dei nostri artigiani, stiamo convintamente sostenendo, con risorse mai viste prima, un comparto nevralgico per l’intero sviluppo economico regionale – sottolinea l’assessore. Risultano tra le spese ammissibili al contributo: l’acquisto, la costruzione, l’ampliamento e l’ammodernamento del laboratorio; l’acquisizione di rami d’azienda; l’acquisto di attrezzature e macchinari nuovi e usati; l’acquisto di software, brevetti e servizi reali; spese per estero; acquisto scorte e sostegno al circolante.


“L’iniezione di ulteriori risorse – sottolineano Luca Costi e Angelo Matellini, segretari regionali di Confartigianato e Cna Liguria – rappresenta un segnale importante verso un settore in forte sofferenza per la crisi energetica. Ciò consentirà alle imprese artigiane della nostra regione di continuare ad avere un fondamentale polmone finanziario a cui attingere con soluzione di continuità”.

Infrastrutture, alla Liguria investimenti per oltre 14 miliardi di euro

Sono oltre 14 i miliardi di euro per le Infrastrutture della Liguria, questo è stato il tema del convegno “Liguria infrastrutture: mobilità, ambiente, sicurezza” che si è svolto questa mattina al Palazzo della Borsa. Gli oltre 14 miliardi sono il risultato di 1 miliardo di euro per interventi su infrastrutture, difesa del suolo e Protezione civile della Regione Liguria; 2,8 miliardi di euro per gli investimenti legati al Pnrr e alla realizzazione della nuova Diga di Genova; 8 miliardi di euro per le opere di Rfi per tra Terzo Valico, nodo ferroviario, nodo del Campasso, raddoppio della tratta nel ponente ligure e la Pontremolese nello spezzino; il piano di Anas per le Aurelie Bis, in parte già realizzate, a cui si aggiungono tutti gli interventi sulle strade ex provinciali, per un totale di 2,45 miliardi di euro.

“Le infrastrutture per la Liguria sono tutto – ha spiegato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – perché rappresentano la competitività dei nostri porti, delle imprese del Nord Ovest, ma anche dell’Italia, perché si tratta del settore più produttivo del paese. Infrastrutture vuol dire anche accessibilità turistica e possibilità di insediarsi per le imprese nel nostro territorio con efficienza. Oggi parliamo di un lavoro integrato tra la nuova Diga, il Terzo Valico, le nuove banchine in porto, l’ultimo miglio dei binari, il passante di Genova, il raddoppio a Ponente, la Pontremolese, la nuova stazione crocieristica di Genova come quella di Spezia

Presenti all’evento anche Marco Bucci, sindaco di Genova, Roberto Tomasi, AD di Autostrade per l’Italia e Aldo Spinelli.

Marco Bucci
Roberto Tomasi
Aldo Spinelli

Premiata la campagna dedicata al 60° Salone Nautico, firmata Meloria

Genova 28 luglio 2021 – Meloria, agenzia di comunicazione integrata, si aggiudica con la campagna “In continuo movimento” dedicata al 60° Salone Nautico di Genova, la 18ma edizione del Press Outdoor & Promotion Key Award, categoria tempo libero. Promosso da Media Key Events, il riconoscimento è tra i più prestigiosi nel settore ed è dedicato alla comunicazione pubblicitaria su stampa, Out of Home, promozioni, eventi e packaging.

Il 2020 ha rappresentato un traguardo decisivo per il Salone Nautico, ma non solo per aver raggiunto il suo 60° anniversario. Una celebrazione che si è trasformata in una sfida, affrontata e vinta con successo, grazie alla determinazione e all’impegno di tutte le parti coinvolte che per la prima volta si confrontavano in presenza nell’era Covid-19. Un risultato ambizioso, una prova determinante che ha permesso alla storica kermesse di entrare nella storia come unico evento di settore in Europa dell’anno.

il Salone Nautico non si è mai fermato, nemmeno nel 2020.

“In continuo movimento” è il payoff della campagna che, con poche parole, racchiude l’essenza di questa complessa edizione, impresa superabile solo navigando a vista e grazie agli insegnamenti del più grande dei maestri: il mare. Un concept diventato un messaggio di forza e di speranza per tutte le parti coinvolte, organizzatori, visitatori ed espositori, e che ha permesso di raggiungere il successo, insieme. Una scommessa vinta che ha celebrato la voglia di guardare avanti senza fermarsi mai.

Una campagna memorabile che, come un dogma, imprime nella storia come non esista scoglio che non possa essere superato se affrontato con la giusta tenacia, come insegna il mare, che con il suo movimento prende vita e non si ferma mai.

“Il concept “In continuo movimento” è nato ancora prima che scoppiasse la pandemia in Italia: è stata una delle poche creatività che non abbiamo dovuto rielaborare in quanto si è rivelata perfettamente inserita nella situazione storica che si stava delineando nel corso dei mesi. Ulteriore conferma di come la macchina organizzativa del Salone Nautico avrebbe dovuto continuare nonostante tutto a muoversi instancabile, come il mare”. ha dichiarato Ivano Masnata, Senior Copywriter Meloria.

Meloria e il Salone Nautico, una collaborazione di quasi 10 anni.

“Quella del 2020 è stata un’edizione particolarmente significativa anche per noi che in qualità di agenzia di comunicazione abbiamo collaborato con profonda dedizione alla realizzazione dell’evento. Abbiamo onorato un evento storico, colonna portante del territorio ligure che quest’anno in particolare è stato in grado di lasciare il segno.” ha dichiarato Alessandro Modestino, CEO & Founder Meloria “Una macchina organizzativa che non si è mai fermata grazie alla fiducia accordataci da tutte le parti coinvolte, anche nei momenti di profonda incertezza. La divisione Meloria dedicata alle sponsorizzazioni dell’evento, ha infatti registrato nei primi mesi del 2020 una crescita esponenziale di richieste da parte di realtà attive a livello internazionale che hanno intravisto le potenzialità di risonanza mediatica dell’evento e scelto di indossare la maglietta Salone Nautico, ponendosi in prima fila a supporto della causa.”

Il Salone Nautico di Genova, infatti, è stato l’unico evento di settore in Europa organizzato e gestito in presenza e in sicurezza per gli espositori e per il pubblico nell’anno della pandemia. Si tratta del Salone più grande del Mediterraneo e l’appuntamento più rappresentativo dell’eccellenza del Made in Italy che accoglie ogni anno gli operatori del settore e gli appassionati del mare con oltre 200mila metri quadrati tra terra e acqua a disposizione.

La Nautica ha il suo punto fermo. Anche nel 2021.

Resilienza, evoluzione e capacità di adattamento, anche quando il mare è in tempesta: il Salone Nautico ha rafforzato il suo posizionamento confermandosi un solido punto di riferimento per l’intero comparto della nautica internazionale, in un contesto di completa incertezza. E in quanto tale, la 60ma edizione non è stata solo un “punto di arrivo” ma la prospettiva giusta da cui guardare avanti, crescere restando “in continuo movimento”.

“La Nautica ha il suo punto fermo. Anche nel 2021” è il concept dedicato alla 61ma edizione del Salone Nautico: una campagna che racconta la storia di un evento che ha celebrato in modo non convenzionale un traguardo decennale e che è pronto a proseguire il suo percorso, determinato ad arrivare lontano e raggiungere nuovi orizzonti.

In continuo movimento”

La campagna è composta da creatività veicolate tramite stampa di settore, nazionale e internazionale, spot TV e radio in onda su emittenti televisive nazionali e locali olitre a un piano di comunicazione digital e social.

Meloria è un’agenzia di comunicazione integrata con sede a Genova e Milano, attiva a livello internazionale dal 2004, anno della sua fondazione. Con più di 40 dipendenti, Meloria offre una combinazione di innovazione, intuizione e creatività e che permette di definire la strategia creativa vincente per ogni necessità. L’agenzia è parte del Gruppo The Com Union, realtà italiana che nasce dalla fusione di competenze diversificate accomunate da un’unica visione: creare valore per i partner. Mutua il suo nome dalla storica battaglia del 1282 dove creatività, strategia e coordinazione furono le armi vincenti che permisero di sconfiggere una flotta in netta superiorità numerica. Da qui la vision dell’azienda: una realtà altamente imprenditoriale che fornisce risposte puntuali e un team dedicato rappresentato da un unico interlocutore.

Santa Margherita Ligure, Porto torna operativo al 100% dopo mareggiata 2018

“A poco più di due anni e mezzo dalla mareggiata 2018 torna operativo al 100% il porto di Santa Margherita Ligure. “Nuovo, performante, più sicuro. Ieri il tratto di banchina completamente ricostruito ha ospitato la prima barca – annunciano i vertici del comune – un risultato importantissimo per la nostra città, per la nostra comunità e per la nostra economia”.

Effetto Covid sulle imprese turistiche in Liguria : indagine sull’estate 2020

L’indagine, condotta dall’osservatorio turistico regionale, si è concentrata sull’impatto del Covid-19 sul comparto turistico ligure nell’estate passata, quando molte strutture ricettive della Liguria hanno potuto aprire. Nove imprese su dieci infatti, almeno in alta stagione, hanno potuto aprire i battenti la scorsa esatte nonostante le restrizioni imposte dal governo. A giugno le imprese aperte erano il 70%, a luglio l’87%, l’apice ad agosto con ben l’89,4% e poi la leggera flessione di settembre con l’88%. Il settore alberghiero registra maggiori aperture (la media è dell’86% a giugno e del 96% da luglio a settembre).

Tra le province:

  • nel mese di giugno sono state aperte il 66,7% delle strutture nella provincia della Spezia, il 68,5% di quelle nella provincia di Genova, il 72,6% nella provincia di Savona e il 78,4% delle strutture ricettive della provincia di Imperia;
  • nel mese di luglio l’apertura delle attività ha coinvolto l’83,7% delle imprese della provincia di Genova, l’87,5% di quelle di Savona, l’88,7% delle strutture della provincia della Spezia e l’89,8% di quella di Imperia;
  • in agosto aperte l’85,4% delle imprese della provincia di Genova, il 91% di quelle delle province di Imperia e Savona e il 92% circa delle imprese della provincia di Savona.
Imprese aperte per mese -estate2020

GiugnoLuglioAgostoSettembre
Alberghiero85,895,895,895,8
Extralberghiero66,884,687,785,9
Totale complessivo70,887,089,488,0


Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria
Imprese aperte per mese– estate2020

GiugnoLuglioAgostoSettembre
GE68,583,785,487,6
IM78,489,890,987,5
SP66,788,790,889,4
SV72,687,591,787,5
Totale70,887,089,488,0

Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria

Motivazioni di chiusura – Le motivazioni che hanno spinto le imprese turistiche a non aprire nella scorsa estate sono diverse: la motivazione regina è quella dello scarso numero di prenotazioni pervenute e quindi la difficoltà di coprire i costi di gestione e di organizzazione delle attività . Per il settore alberghiero infatti, colpisce il fatto che il 25% delle strutture ha deciso di chiudere definitivamente a causa dei costi del personale.

D’altra parte, i costi per adeguarsi ai protocolli della pandemia non sono stati motivo di chiusura per le strutture alberghiere ma solamente per quelle extralberghiere: 1 su 5 ha chiuso per non poter sostenere questi ingenti costi.

Infine, per il 12,5% degli hotel e il 7,8% delle imprese extralberghiere la ragione della mancata apertura è legata all’assenza di adeguati spazi delle aree comuni da adattare per essere in regola con le misure imposte dalle linee guida.

Motivazione di chiusura nel periodo estivo 2020

AlberghieroExtralberghieroTotale
Non abbiamo avuto prenotazioni25,032,531,8
Abbiamo avuto troppo poche prenotazioni37,533,834,1
Costi di adeguamento troppo elevati19,517,6
Ho chiuso definitivamente25,05,27,1
Difficoltà a reperire personale1,31,2
Le aree comuni sono troppo piccole per adeguarsi alle linee guida12,57,88,2
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria

Le vendite – Coloro che hanno resistito e hanno tenuto aperto nel mese di giugno (23,6% delle camere disponibili ), nei mesi successivi hanno assistito ad un aumento delle vendite, seppur lontano dai soliti risultati delle estati pre-covid.

Le percentuali di occupazione medie salgono fino ad una media del 45,5% di camere vendute in luglio e al 66,4% in agosto per poi tornare ascendere al 42,3% nel mese di settembre.

A livello provinciale, nel mese di giugno le strutture che registrano quote di venduto maggiori sono quelle delle province di Savona (25,6%), Genova (24,9%) e Imperia (24%), in luglio le imprese delle province di La Spezia (48,6%) e Savona (46,1%), in agosto e settembre le strutture in provincia della Spezia (73,9% agosto, 47,3% settembre) e in quelle di Imperia (70,3% agosto, 44,8% settembre).

Occupazione media delle camere – estate 2020
GiugnoLuglioAgostoSettembre
Alberghiero29,752,176,853,5
Extralberghiero21,843,663,539,2
Totale23,645,566,442,3


Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria
Occupazione media delle camere- estate 2020
GiugnoLuglioAgostoSettembre
GE24,942,658,240,4
IM24,044,970,344,8
SP19,548,673,947,3
SV25,646,166,438,7
Totale23,645,566,442,3
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria

La Promozione – in Liguria 4 imprese su 10 hanno attivato politiche di promozione della propria attività per attrarre clienti: extralberghiero (44,2%) hôtellerie (28,3%). A Genova e Savona invece hanno investito sulla promozione per stimolare la domanda rispettivamente il 48,9% e il 45,8% delle strutture aperte nel periodo.

Le promozioni primncipali applicate riguardano:

– Sconti, utilizzati dall’80,3% (90% nella provincia di Genova),

– Potenziamento degli strumenti di promozione e vendita del mercato online (45% degli hotel, 28,1% delle altre strutture), contro appena il 5% che ha deciso di attivare strumenti di promo- commercializzazione al di fuori del web.

– Modifica radicale della propria offerta scelta dal 38,1% delle strutture e/o il 10,6% ha puntato su una modifica dei target di riferimento per la propria attività (22,5% degli hotel)

Imprese che hanno attivato politiche di promozionesullaclientela(%)

SiNoTotale
Alberghiero71,728,3100,0
Extralberghiero55,844,2100,0
Totale59,140,9100,0
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria
Impresechehannoattivatopolitichedipromozionesullaclientela (%)

SiNoTotale
GE51,148,9100,0
IM62,537,5100,0
SP73,027,0100,0
SV54,245,8100,0
Totale59,140,9100,0
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria
Impresechehannoattivatopolitiche di promozionesullaclientela % sul totale imprese che hanno attivato politiche promozionali


Sconti
Offerte targettizzateCampagne di comunicazionePubblicizzazione delle misure di contenimento del Covid-19
Alberghiero76,718,636,073,3
Extralberghiero81,514,224,056,7
Totale80,315,327,160,9
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria
Impresechehannoattivatopolitichedipromozionesullaclientela % sul totale imprese che hanno attivato politiche promozionali


Sconti
Offerte targettizzateCampagne di comunicazionePubblicizzazione delle misure di contenimento del Covid-19
GE90,116,533,062,6
IM81,814,530,960,0
SP82,512,617,549,5
SV67,017,629,772,5
Totale80,315,327,160,9
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria
Altre strategie attivate dalle imprese per mantenere la clientela e attirarenuovitarget % sul totale imprese
Potenziamento del mercato on lineModifica dell’offertaRidefinizione del targetAttivazione di strumenti off line
Alberghiero45,054,222,511,7
Extralberghiero28,133,87,53,3
Totale31,738,110,65,0
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria

Impresechehannoattivatopolitichedi promozionesullaclientela % sul totale imprese
Potenziamento del mercato on lineModifica dell’offertaRidefinizione del targetAttivazione di strumenti off line
GE33,738,212,46,7
IM27,340,913,66,8
SP27,745,412,12,8
SV35,130,46,04,2
Totale31,738,110,65,0
Fonte: Osservatorio Turistico Regionale della Liguria

Nota metodologica – L’indagine ha avuto luogo dal 12 ottobre ai primi di novembre ed è stata rivolta a circa 5.000 strutture ricettive della regione. Di seguito si presenta lo schema della composizione del campione di imprese che ha risposto al questionario, suddiviso per tipologia ricettiva e provincia.

Traffici portuali : primo trimestre positivo per i porti della Spezia e Marina di Carrara

Segnali di ripresa per i traffici nel sistema portuale del Mar Ligure Orientale che unisce, all’interno della stessa Autorità di Sistema, i porti della Spezia e di Marina di Carrara. Il presidente Mario Sommariva ha sottolineato che: “La Spezia, con i risultati fortemente positivi nel traffico gateway e nella movimentazione ferroviaria, si dimostra un porto in piena salute dimostrando, una volta di più, di assolvere un ruolo centrale per vaste aree produttive del paese. Marina di Carrara, che deve considerarsi snodo di una rete di collegamenti infra-mediterranei, oltre che polo del break bulk e del project cargo, dimostra una forte propensione alla ripresa e attende quindi con fiducia che il nuovo Piano Regolatore le consegni la prospettiva di sviluppo che il territorio attende “

Il porto della Spezia mostra importanti segnali positivi movimentando un totale di 328.268 TEU, con una crescita del 6,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Da sottolineare che nel solo mese di marzo 2021 le movimentazioni hanno raggiunto 121 mila TEU complessivi, con un incremento del 31,6% sul marzo 2020, mese fortemente segnato dalla pandemia.

Tra le tipologie di movimentazione continua la crescita del traffico diretto “gateway” che è stato
pari a 313.839 TEU (+13,6%) mentre diminuisce il trasbordo con 14.429 TEU (-56%). Importanti segnali anche dal trasporto intermodale che conferma la sua rilevanza con oltre 90mila TEU movimentati nel trimestre a ferrovia (+15,1%) e 2.068 treni inoltrati (+8,3%). I dati complessivi dei volumi movimentati, per il porto di La Spezia sono pari a 3.170.097 tonnellate movimentate che sono tuttavia inferiori dell’8,5% a causa di un sostanziale azzeramento delle rinfuse solide e liquide inerente i rifornimenti dell’impianto di Panigaglia e della centrale Enel.

Positivo invece il dato delle merci varie non containerizzate che segna invece un incremento del 54 %. Segnali decisamente positivi anche per Marina di Carrara dove, in particolare tornano a crescere non solo i volumi ma anche la varietà delle tipologie di merce movimentate. Significativo, da questo punto di vista, il riaffacciarsi dei prodotti metallurgici nello scalo apuano che registrano un incremento del 2,9%.

Il primo trimestre è in crescita del 3,6% con 726mila tonnellate complessive movimentate. In crescita rilevante con il 9,4% il traffico contenitori con 21.857 TEU a banchina e quello ro-ro con 6.368 unità movimentate (+9,8%).

Segnali preoccupanti dall’occupazione, nel 2020 la Liguria perde quasi 25 mila rapporti di lavoro

Un 2020 all’insegna della pandemia da covid-19 che, tra stop and go, si lecca ancora le ferite. Sono infatti negativi i dati sull’occupazione in Liguria, la categoria più colpita dalla crisi è quella dei giovani (-5,9%). Le dinamiche peggiori si sono registrate a La Spezia e a Imperia. Dinamiche poco incoraggianti, quelle legate all’occupazione in Liguria nel corso del 2020. Dall’analisi degli ultimi dati Istat, Inps e Banca d’Italia, elaborati dall’ufficio studi di Confartigianato, emerge un trend occupazionale complessivamente in calo nel 2020 dell’1,4%. Il saldo dei rapporti di lavoro è in rosso di 24.971 unità. L’occupazione femminile segna un -1,3%, -2% quella maschile. Dati negativi, ma non tanto quanto le dinamiche nazionali: -2% l’occupazione totale in Italia nel 2020, -2,5% l’occupazione femminile. L’unico e piccolo segnale positivo è quello relativo alla tenuta dell’apprendistato.

A segnare il dato più preoccupante è invece l’occupazione giovanile che, nel complesso, in Liguria, è crollata del 5,9% nell’ultimo anno, contro il -0,3% degli occupati over 35. Un calo superiore a quello nazionale (-5,1%). In controtendenza alla dinamica nazionale, la Liguria chiude però il 2020 con 289 contratti di apprendistato all’attivo (l’Italia ne registra 1.203 in meno), posizionandosi tra le uniche otto regioni italiane a mostrare una decisa tenuta di questo tipo di rapporti di lavoro. Le dinamiche relative alle posizioni professionali mostrano una perdita di occupati liguri soprattutto tra i lavoratori dipendenti (-2%), mentre gli indipendenti (presenti in regione con una quota del 26,9% sul totale dei lavoratori) segnano una flessione dello 0,9%. Tra i dipendenti, anche alla luce dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali e della proroga del divieto di licenziamento, a segnare la maggior flessione è stata soprattutto la categoria dei lavoratori a tempo determinato (-6,6%). Per i lavoratori a tempo indeterminato il calo è stato dell’1,2%.

In un’analisi per province, La Spezia spicca tra le prime dieci per aumento del tasso di disoccupazione (+0,9%), trend particolarmente sfavorevole a Foggia (+3,9%), Vicenza (+2,4%) e Ravenna (+2,3%). Se in questa classifica la provincia spezzina è nona, sale addirittura al secondo posto per aumento del tasso di disoccupazione giovanile: +11%, davanti a sé ha solo Benevento (+11,7%). Fa peggio Imperia che, proprio nel focus provinciale sul mercato del lavoro giovanile, si posiziona terza sia per maggior riduzione del tasso di occupazione giovanile (-7,9% dietro a Fermo e Siracusa), sia per maggior incremento del tasso di inattività tra i 15 e i 29 anni (i cosiddetti neet), con un +11,6% dietro a Enna e ancora una volta Siracusa. «Con molta probabilità questi numeri rappresentano solo i primi risvolti occupazionali di una crisi che potrebbe portare a ulteriori effetti negativi anche nei prossimi mesi – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Un piccolo segnale positivo viene dal dato sull’apprendistato, che in Liguria mostra una certa tenuta, confermandosi uno strumento su cui puntare sia per fornire ai giovani competenze tecniche d’eccellenza, sia per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro».

Il lockdown primaverile ha velocizzato il mercato immobiliare: a Genova però i tempi di vendita degli immobili stentano a decollare


Milano e Bologna sono le metropoli “più veloci”, ovvero il tempo necessario per collocare con successo la casa sul mercato è diminuito con l ’arrivo della pandemia. Lo studio di Tecnocasa ha preso in considerazione le grandi città, i rispettivi hinterland e i capoluoghi di provincia.

Subito dopo il lockdown primaverile c’è stata una corsa all’acquisto dell’abitazione ed i potenziali acquirenti si sono mostrati più veloci e decisi e, mossi dal desiderio di comprare, hanno sciolto velocemente le riserve. I venditori si sono mostrati più propensi ad accettare le proposte della controparte, spinti soprattutto dal timore di un ulteriore lockdown. A questo si deve aggiungere che nel periodo considerato si sono realizzate anche compravendite di casa vacanza influenzate dal desiderio di “cambiare aria”.

Anche queste transazioni sono avvenute abbastanza celermente: spesso sono realizzate con capitale proprio. Ad essere più “veloci” sono stati soprattutto gli acquirenti le cui condizioni reddituali non sono state scalfite dalla crisi economica indotta dalla pandemia e coloro per i quali l’acquisto migliorativo non era più procrastinabile. Come venditore è stato più celere chi aveva necessità di cambiare l’abitazione o chi aveva necessità di reperire liquidità.

Il capoluogo ligure si muove in controtendenza e, per quanto riguarda la classifica delle grandi città, trova alle sue spalle solo Palermo, Verona e Bari con 135 giorni necessari in media per vendere un’immobile contro 118 giorni della media delle gradi città.

Riferendoci all’Hinterland, Genova è fanalino di coda della classifica con 193 giorni contro i 157 della media nazionale necessari alla vendita.

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In Liguria un’impresa su tre con rating critico: peggior regione del Nord Italia

Un’impresa ligure su tre (il 37%) ha un rating a rischio. Significa, in parole povere, che in un terzo dei casi le aziende corrono il pericolo di non poter onorare i propri impegni nei confronti di terzi. Ancora più semplicemente, rischiano di non pagare i debiti.

Questa percentuale preoccupante è in realtà in linea con la media italiana dal 36%, secondo una analisi di Studio Temporary Manager che ha considerato 72mila aziende italiane con fatturato tra i 5 e i 50 milioni di euro. Una forbice ampia, che comprende tutte le medie imprese e quelle piccole che hanno il fatturato compreso tra i 5 e 10 milioni di euro.

Otto regioni d’Italia, addirittura, superano il 40% di aziende con rating a rischio. La Liguria si colloca a metà classifica, ma è la regione del Nord Italia con i dati peggiori. Quando le moratorie e le proroghe concesse in emergenza covid finiranno, quale sarà il futuro per le centinaia di aziende liguri a rischio?

“La discontinuità con il passato affidata a manager credibili al fianco dell’imprenditore è la chiave di un risanamento efficace” commenta Alberto Cerini, Responsabile “Corporate Turnaround & Restructuring” di Studio Temporary Manager. “È importante da un lato riconoscere ed ammettere la crisi in corso e gli errori fatti nel passato, per non fare i medesimi errori nel futuro; dall’altro avere il coraggio e la forza di fare cambiamenti, di innovare (anche grazie alle agevolazioni fiscali in essere) e implementare velocemente azioni spesso difficili, se necessario tramite gli strumenti legislativi disponibili, che consentano però poi alla propria impresa di tornare a prosperare”.

Nel dettaglio, il rating critico suddiviso per regioni:

Sicilia 43%, Abruzzo 42%, Lazio 42%, Molise 42%, Puglia 42%,Basilicata 41%, Sardegna 41%, Umbria 39%, Emilia Romagna 37%, Liguria 37%, Toscana 36%, Piemonte 35%, Lombardia 35%, Friuli-Venezia Giulia 34%, Valle D’aosta 34%, Campania 34%, Marche 33%, Veneto 31%, Trentino-Alto Adige 31%. Totale Italia 36%

Fonte e campione: Rielaborazione Studio Temporary Manager S.p.A. (www.temporarymanager.info) su base dati AIDA.