Banksy in mostra a Sarzana da domani 2 febbraio fino al 6 giugno 2021.
La Liguria torna in zona gialla e finalmente riaprono i musei e ripartono, seppur in parte, le attività culturali. In questo contesto“Early artist known as BANKSY. 2002 2007 prints selection” – a cura di Stefano S. Antonelli e Gianluca Marziani, promossa e prodotta da MetaMorfosi Associazione Culturale – è una grande mostra che riapre gli spazi della Fortezza Firmafede di Sarzana dopo la chiusura imposta dall’emergenza pandemica.
La mostra realizzata con il sostegno del Comune di Sarzana e il patrocinio della Regione Liguria e della Direzione Regionale Musei Liguria del Mibact, nel complesso mediceo della Cittadella, mette in esposizione un’intensa selezione di serigrafie originali su carta, realizzate dall’artista britannico tra il 2002 e il 2007, che Banksy stesso considera tracce fondamentali per diffondere i suoi messaggi etici.
“I tempi difficili richiedono risposte coraggiose e messaggi forti, capaci di indurre pensieri profondi e di generare solide speranze. Sarzana non si arrende e riparte dalla cultura, dalla riapertura di uno dei suoi simboli storici come la Fortezza Firmafede e proprio da uno degli artisti più forti ed espressivi del panorama globale. Spostare le proprie aspettative al di là del possibile, all’immaginazione e alla creatività è il potere dell’arte. E Sarzana sceglie l’arte per guardare al futuro e alla speranza, proprio attraverso un artista le cui opere sono permeate dall’immediata percezione del messaggio profondo che intendono comunicare” – dichiara la sindaca di Sarzana Cristina Ponzanelli.
Numerose le opere presentate, da Love Rat, Gangsta Rat a Get out while you can, da Laughnow a Monkey Queen, da Virgin Mary a Happy Choppers. E poi ancora da CND Soldiers a Bomb Love, dove su uno sfondo rosa pop, una bambina abbraccia una bomba come se stesse abbracciando un orsacchiotto. L’immagine, pubblicata in 750 copie serigrafiche da Pictures On Walls proprio durante le manifestazioni in Gran Bretagna per criticare l’intervento congiunto con gli USA contro l’Iraq, è una chiara presa di posizione contro il concetto governativo di “guerra per esportare la democrazia”.
È un immaginario semplice ma non elementare quello di Banksy, perfetto per tempi e modi di produzione, confezionato per la comunicazione di massa: un nucleo di messaggi immediati che, affrontando i temi del capitalismo, della guerra e del controllo sociale, mette in scena le contraddizioni e i paradossi del nostro tempo.
«La mostra di Sarzana ci conferma un artista che ha varcato la soglia del logotipo: Banksy è ormai un marchio d’appartenenza comunitaria, vero brand sociale che attrae in ragione della sua presenza, una timbratura che aggrega un pubblico eterogeneo, morbosamente attratto dal mistero e dal successo planetario – spiega Gianluca Marziani – le serigrafie esposte costituiscono lo scheletro di una mostra essenziale ma ben definita nel modello espositivo. Sono 22 immagini basilari che, dal 2002 al 2007, ridanno i punti nodali, le ossessioni e le urgenze tematiche dietro le varie operazioni di antagonismo urbano».