Buoni risultati per l’export ligure che resiste al Covid e chiude il 2020 come l’anno precedente. Un sostanziale pareggio dei volumi complessivi, tenuto conto della picchiata dell’economia, che ha in gran parte la sua spiegazione nel porto di Genova.
A livello nazionale, a contenere le perdite delle esportazioni e a chiudere addirittura in crescita, è soltanto il Molise. Tutte le altre regioni presentano un consuntivo con il segno rosso, anche se quello della Liguria è quasi impercettibile. La regione archivia infatti il 2020 in flessione dello 0,7 per cento rispetto al 2019 (anno non certo facile perché segnato dalla crisi ma non ancora marchiato a fuoco dal virus). E a favorirne il risultato è l’eccezionale performance delle esportazioni verso gli Stati Uniti, cresciute in un anno del 95 per cento. Insomma, quasi un raddoppio dei volumi complessivi in uno scenario di guerra quale appunto quello della lotta al pandemia. A scattare la fotografia è l’ufficio statistico dell’Istat che ha appena pubblicato l’analisi delle “esportazioni delle regioni italiane”, partendo dall’ultimo trimestre dell’anno per allargare l’indagine a tutti i dodici mesi.
In termini assoluti il vettore di questa capacità produttiva è il porto di Genova, soprattutto per quanto riguarda i traffici con gli Stati Uniti. La stragrande maggioranza delle esportazioni verso gli Stati Uniti, infatti, avviene via mare. E non sorprende affatto che siano proprio gli States il primo Paese di destinazione del traffico del porto di Genova (mentre la Cina è il primo in importazione e il secondo in export).
Nel dettaglio dei settori merceologici che cosa si esporta di più negli Stati Uniti? Molti prodotti, dal carbon coke ai prodotti raffinati dal petrolio fino ai mezzi di trasporto. E in questo elenco c’è anche la “Scarlet Lady”, la nave da crociera di 65mila tonnellate di peso effettivo, consegnata a febbraio del 2020 all’americana Virgin Voyages di Sir Richard Branson e rimasta a lungo ancorata nel porto di Genova proprio per lo stop imposto al business delle crociere.
E a proposito della Virgin Voyages, ha preso il largo stamattina verso le 8 il nuovo gioiello la Valiant Lady, costruita nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente. La nave, gemella della Scarlet Lady , raggiungerà il porto di Marsiglia dove rimarrà fino al 26 marzo per una serie di prove tecniche. La consegna ufficiale è prevista per quest’estate, nel mese di luglio, ma la presentazione è fissata per novembre.
Valiant Lady, la seconda nave di Virgin Voyages , ha circa 110mila tonnellate di stazza lorda, una lunghezza di 278 metri e una larghezza di 38. Sarà dotata di oltre 1.400 cabine in grado di ospitare a bordo più di 2.700 passeggeri, assistiti da un equipaggio di 1.150 persone per garantire lo stile distintivo di Virgin. È dotata di un sistema di produzione di energia elettrica da circa 1 megawatt che utilizza il calore di scarto dei motori diesel.
Nel frattempo Virgin ha annunciato che la terza nave già in costruzione a Sestri Ponente si chiamerà Resilient Lady e dovrebbe entrare a far parte della flotta il 1° luglio 2022. Per l’unità si avvicina il varo tecnico nel bacino genovese. La Resilient Lady salperà da Atene con itinerari di una settimana e scali nelle isole greche.