Milano e Bologna sono le metropoli “più veloci”, ovvero il tempo necessario per collocare con successo la casa sul mercato è diminuito con l ’arrivo della pandemia. Lo studio di Tecnocasa ha preso in considerazione le grandi città, i rispettivi hinterland e i capoluoghi di provincia.
Subito dopo il lockdown primaverile c’è stata una corsa all’acquisto dell’abitazione ed i potenziali acquirenti si sono mostrati più veloci e decisi e, mossi dal desiderio di comprare, hanno sciolto velocemente le riserve. I venditori si sono mostrati più propensi ad accettare le proposte della controparte, spinti soprattutto dal timore di un ulteriore lockdown. A questo si deve aggiungere che nel periodo considerato si sono realizzate anche compravendite di casa vacanza influenzate dal desiderio di “cambiare aria”.

Anche queste transazioni sono avvenute abbastanza celermente: spesso sono realizzate con capitale proprio. Ad essere più “veloci” sono stati soprattutto gli acquirenti le cui condizioni reddituali non sono state scalfite dalla crisi economica indotta dalla pandemia e coloro per i quali l’acquisto migliorativo non era più procrastinabile. Come venditore è stato più celere chi aveva necessità di cambiare l’abitazione o chi aveva necessità di reperire liquidità.
Il capoluogo ligure si muove in controtendenza e, per quanto riguarda la classifica delle grandi città, trova alle sue spalle solo Palermo, Verona e Bari con 135 giorni necessari in media per vendere un’immobile contro 118 giorni della media delle gradi città.
Riferendoci all’Hinterland, Genova è fanalino di coda della classifica con 193 giorni contro i 157 della media nazionale necessari alla vendita.
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