Si festeggiano oggi i 50 anni dalla nascita della Comunità di sant’Egidio, nata nel 1968 dall’ iniziativa di Andrea Riccardi. Negli anni è cresciuta e ha raggiunto più di 70 paesi in tutto il mondo. A Genova, alle 18, l’Arcivescovo Marco Tasca officerà una messa all’Annunziata per celebrare la ricorrenza.
La comunità di Sant’Egidio, fortemente radicata anche a Genova e in Liguria, ha sempre avuto un’attenzione particolare per le periferie, per i più poveri e per chi veniva emarginato dalla società. Raccoglie uomini e donne di ogni età e condizione, chiunque si trovi nel bisogno: anziani, senza dimora, migranti, disabili, detenuti, bambini di strada e delle periferie.
Maurizio Scala, della comunità di sant’Egidio, racconta a Radio Babboleo come oggi più che in altri tempi si senta la necessità di sentire il vero senso di comunità: la vicinanza degli altri. “Dopo due anni di pandemia si sta aprendo una pandemia sociale caratterizzata da solitudine, abbandono e aumento dei prezzi” spiega. “La comunità è il legame, da soli non c’è futuro. Vorremmo ribadire il fatto di non lasciare indietro nessuno”
“Ci sarà un aggravamento della situazione economica, lo sblocco dei licenziamenti e l’aumento delle bollette. Siamo abbastanza preoccupati” conclude Scala. “In questi due anni abbiamo evidenziato un incremento importante delle richieste di aiuti alimentari, da mille a 5mila pacchi”.