“Negativo è l’approccio con cui si propongono tutte le servitù che sono state riversate in particolare sul ponente e sulla Val Polcevera. Non ci sono percorsi partecipativi veri, un’arroganza che ha portato a non confrontarsi neanche con i cittadini attivi”. Antonella Marras, 55 anni, una vita da attivista e ora candidata sindaca alle prossime elezioni amministrative di Genova per la sinistra, parte da qui e da un giudizio sulla gestione attuale della città per disegnare il suo progetto di cambiamento per la Genova di domani. Comincia dall’esperienza della periferia nella ‘sua’ Val Polcevera, nei comitati di Fegino e Borzoli, per arrivare ai temi della sua campagna elettorale: rilancio dei territori, lotta alla precarietà, porto e Pnrr.
Al suo fianco, a sostenerla nella sua corsa a Palazzo Tursi, ha riunito la sinistra, dal Partito Comunista Italiano a Rifondazione passando per la Sinistra Anticapitalista. Ai microfoni di Babboleo News ha parlato della sua visione di città.
Sulla partita principale, quella che riguarda le risorse previste per Genova dal Piano di Ripresa e Resilienza, in merito alla progettazione attuale Marras non nasconde le critiche. Una, la principale: “C’è poca visione d’insieme e si torna ad una gestione privatistica”. “I progetti – ribadisce – fatti esclusivamente a livello propagandistico non pensano al futuro e alla tutela dell’ambiente”.
Di questi 5 anni di amministrazione Bucci salva solo “l’abbattimento della Diga di Begato – spiega – sicuramente una cosa positiva e gestita abbastanza bene anche nei confronti degli abitanti”. “Ma non ci si può fermare lì – sottolinea – bisogna pensare a tutta la periferia”. Negativo invece “l’approccio con cui si propongono tutte le servitù che sono state riversate in particolare sul ponente e sulla Val Polcevera – conclude – non c’è assolutamente trasparenza, non c’è un percorso di partecipazione vera, c’è l’arroganza di non confrontarsi con i cittadini”. Ascolta l’intervista.