Finisce tra contestazioni e abbandoni l’assemblea pubblica tenutasi ieri sera a Sampierdarena, per discutere del prossimo trasferimento dei depositi chimici di Multedo a Ponte Somalia, nel centro del porto di Sampierdarena.
Il tanto atteso incontro è stato seguito attivamente da circa 200 persone, tra comitati e cittadini, che ribadiscono a gran voce le ragioni del no alla delocalizzazione degli impianti di stoccaggio.
“Come Presidente del Comitato Lungomare Canepa ero presente ieri sera all’assemblea insieme a tutti i concittadini, indetta per dire no ai depositi chimici, per studiare assieme le soluzioni e individuare come bloccare questa iniziativa che per noi è pericolosissima per il quartiere intero” racconta Silvia Giardella, Presidente Comitato Lungomare Canepa.
Le ragioni del no, accompagnate da studi tecnici e scientifici, si basano soprattutto sul tema della sicurezza, ma anche della preoccupazione di un quartiere che vedrà arrivare a poche centinaia di metri dalle case un nuovo grande impianto industriale a incidente rilevante.
A intervenire durante l’incontro anche il Sindaco di Genova Marco Bucci, che ha tentato di spiegare la scelta dell’amministrazione. Il discorso è stato però interrotto dalle numerose contestazioni dei presenti, che chiedevano chiarezza e trasparenza e dal successivo abbandono dell’assemblea di molti, che hanno lasciato il primo cittadino con un discorso incompiuto.
“L’abbandono non è un atto di maleducazione o di aggressività, come ora si vuol pensare, ma è far capire che non ci fidiamo più. Quando mi viene detto ‘fidatevi i depositi sono sicuri’ io voglio ricordare che questa strada è stata fatta da esperti, ma i valori sono fuori norma e tutt’oggi noi non possiamo né dormire né aprire le finestre” – sottolinea Silvia Giardella – “Il nostro abbandonare è dire ‘tu sindaco, sei il nostro sindaco, non un imprenditore. Devi fare l’interesse della salute dei cittadini’. Non si può spostare un problema da un quartiere all’altro perché né Sampierdarena, né Cornigliano sono al servizio della città. Ci vuole rispetto”.
Infatti, in un momento di riqualifica per Genova, in cui si parla di Genova green, passaggio al trasporto elettrico e di waterfront, Sampierdarena sembra essere la vittima sacrificale della città.
“Non si può chiedere alla cittadinanza l’impossibile, non si può continuare a inserire per un quartiere come il nostro servitù dannose pericolose e continuare a farle passare come normali”.
“Ci sentiamo traditi perché ci aspettavamo una riqualificazione. La parola riqualificazione non può essere accostata a impianti chimici e a stravolgere un quartiere da portuale a un polo chimico”.
Ai microfoni di Radio Babboleo Silvia Giardella, Presidente Lungomare Canepa
“Avete avuto la sensazione che il Sindaco stia tornando sui suoi passi?”
1 commento su “Depositi chimici a Sampierdarena: Sindaco contestato, la cittadinanza si ribella”
Bravissima, sei stata chiara ed esaustiva!