In zona gialla, dal 26 aprile a tutto il mese di maggio, sarà possibile pranzare o cenare solo nei luoghi di ristorazione con tavoli all’aperto. Dal primo giugno si mangia nei ristoranti con tavoli al chiuso solo a pranzo. La notizia, anticipata venerdì dal premier Draghi, ridà ossigeno a un settore gravemente penalizzato da ormai 14 mesi, ma crea una forte disparità tra le attività che potranno effettuare servizio al tavolo all’aperto e quelle che invece non dispongono di spazi adeguati. In Italia, secondo la presidente Giovani Fipe Confcommercio Genova Marina Porotto, sono il 46%, 116mila imprese. E il dato è ancora più critico per le attività presenti nei centri storici, come quello di Genova, che per caratteristiche non consente il posizionamento di un grande numero di tavoli all’aperto. “Sarà una riapertura a metà” spiega Porotto. “Auspichiamo che siano stati studiati ristori per queste attività, che avranno danni per tantissimo tempo. Non solo ristoranti al chiuso, ma anche discoteche, catering e sale da ballo”. E poi c’è l’incognita dei protocolli di sicurezza, non ancora specificati, così come giocherà un ruolo importante il meteo, nella speranza che sia clemente. “Siamo prudenti: prima ci avevano detto che chiudendo a novembre avremmo salvato il Natale, poi che avremmo salvato San Valentino chiudendo a febbraio e poi che avremmo salvato la Pasqua. E invece non abbiamo salvato nulla”.
L’intervista integrale a Marina Porotto: